25.

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Ce la posso fare, che cosa ci vorrà mai? mi chiedo quando arrivo davanti all'appartamento di quello che era il mio ragazzo e che, probabilmente, lo sarà stato anche in futuro. Mi conosco bene, ho un caratteraccio ma quando si tratta di Cole non posso are la dura, è più forte di me. 

Suono al campanello e la porta d'ingresso si apre. Prendo un respiro profondo e spingo il portone con tutta la forza che ho. 

Quando arriva in cima alle scale, Cole mi aspetta con la porta spalancata, all'ingresso dell'appartamento.

«Pensavo non arrivassi più» mi dice.

«E invece, posso stupire qualche volta» rispondo.

«Dai, vieni in casa che fuori è previsto un temporale» ma sembra tanto freddo nella voce. 

Mi muovo a raggiungerlo. Quando entro nell'appartamento nulla è cambiato, tutto è rimasto invariato dall'ultima che ci ho messo piede dentro. 

«Tua mamma mi ha fatto una bella ramanzina al telefono, ma immagino non sappia di ciò che è successo realmente» pensa.

«Sa solo che abbiamo litigato» 

«Tanto presto tornerà tutto come prima» mentre mi tolgo la giacca e gli dò le spalle, sento i suoi passi farsi sempre più vicini. 

La prima cosa che fa è spostare le ciocche dei miei capelli di lato, in modo da avere libero accesso al collo. La mia pelle si riempie di brividi, mentalmente continuo a ripetermi di spostarmi e di reagire, restare ferma è l'ultima cosa che posso fare. So già che se non mi sposto, finirà tutto molto male. Cioè bene, ma male. 

Le sue labbra sfiorano la pelle sensibile sotto l'orecchio, mentre la sua famo si sposta sotto la maglietta, accarezzando i miei fianchi. Le sue dita sfiorano la pelle, disegnando dei cerchi, e prendo un respiro profondo per trattenere un gemito. 

«Perché lo sai che tutto tornerà come prima, vero?» domanda continuando con i suoi giochetti, torturandomi e facendomi volere ancora di più. 

Nella mia testa, mentre sento le sue dita scendere lentamente risento le voci della mia migliore amica e dei ragazzi dirmi: non ci cascare. Così, non so con quale forza, faccio un passo per sposarmi da lui e mi volto per guardarlo dritto negli occhi.

«Se non fosse stato per te, saremmo stati ancora insieme» dico seria.

«Non sei dell'umore»

«Non sono venuta qui per questo»

Lui sorride e si avvicina di nuovo, lo sa che non posso resistergli per molto. Sfiora il mio viso e si china per baciarmi. Le nostre labbra si scontrano, e lo fa apposta ad allontanarsi per chiedermi:«Ti sarò mancato no?»

Non demordere, ce la puoi fare. Un altro passo indietro. 

«Sì, ma non per questo devi approfittarti di me» puntualizzo.

«Sei la mia fidanzata»

«Lo ero»

«Teoricamente è una pausa quindi sei ancora la mia ragazza»

«Quindi vuoi che la tua ragazza vada a letto con un altro no?»

Lui sbuffa e alza gli occhi al cielo. Si sposta verso la cucina e torna qualche secondo dopo con i soldi in mano. Me li porge.

«Come sta andando le nuovo appartamento?» lo chiede con aria di superiorità.

«A te come sta andando qua, tutto solo?»

«Si sente la tua mancanza, in ogni angolo della casa»

«Mi dispiace»

«Ti manco almeno un po'?»

PAUSE - Vinnie Hacker.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora