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«Beth ti hanno appena fatto una domanda»  mi riprende Albert.

Questa mattina ha deciso di accompagnarmi a prendere il numero di cellulare per poter finalmente chiamare le persone senza dover usare Instagram.

«Sì, mi scusi» torno con la testa nel negozio.

«Ho bisogno di sapere dove alloggia, per farle recapitare la fattura» mi dice in commesso della linea telefonica. 

Non ho nemmeno idea di che cosa dirgli, visto che momentaneamente sono praticamente senza un alloggio fisso. Meno di due settimane e dovrò liberare la stanza dei ragazzi, meno di due settimane e dovrò capire cosa diavolo fare con Cole. Ieri sera ero così vicina dal capire che cosa si provasse a stare insieme a un'altra persona... Se solo Vinnie non me lo avesse impedito. Ma in un certo senso lo ringrazio, ho ricordi sfocati di ieri sera, ricordo solo qualche attimo. Per una volta, ha preso una decisione che andasse bene anche a me. 

«Le lascio io l'indirizzo» risponde Albert al posto mio.

Non capisco perché lo abbia fatto, anche perché lasci l'indirizzo del loro appartamento. Vorrei tanto abbracciarlo e ringraziarlo senza mai finire di farlo, Albert è una persona d'oro... Non capisco come faccia a sopportare gli altri ragazzi senza impazzire. E non capisco nemmeno perché non abbia preso la decisione di andarsene via. 

Albert recita l'indirizzo e dopo qualche altra firma, finalmente mi viene rilasciato in mano il numero di cellulare.

«Finalmente» esulto:«Sembrava impossibile, ma ce l'abbiamo fatta» visto anche che abbiamo deciso di farlo di domenica. 

Coraggiosi? Direi di sì visto che era quasi tutto chiuso. 

«Ora potrai chiamare come le persone normali» ride lui:«Chi sarà il tuo primo numero salvato?»

Se c'è una persona che in queste settimane mi ha aiutata a non perdere completamente la ragione, è stato proprio Albert. Non è un gesto importante, è un cazzo di numero, però per il fatto che ha deciso di mettere piedi dal letto questa mattina per accompagnarmi, a differenza di altri che o non c'erano perché sono usciti presto o sono rimasti a dormire, gli passo il mio cellulare. 

«Ciao, mi lasceresti il tuo numero?» mi invento per scherzare e lo vedo come le sue guance arrossiscono subito.

«Solo se tu mi lasci il tuo» mi risponde.

«Fatta» ridiamo insieme. 

Ci scambiamo finalmente i numeri di telefono e lui si salva sul mio come "Albert, quello simpatico", posso solo dire che ha ragione. Poi Albert legge un messaggio sul suo cellulare e sbuffa.

«Vinnie è alla pista, mi ha chiesto di andare a raggiungerlo» mi avverte. 

«Pista?» chiedo confusa.

«Sì, la pista skate» 

Certo, mi sono dimenticata che Vinnie sa andare con lo skate. E sì, lui è uno dei ragazzi che questa mattina mancavano all'appello. É uscito di casa molto presto, non ho idea quanto perché stavo dormendo così bene che non ho sentito un minimo rumore. 

«Probabilmente si sarà fatto un graffietto e avrà bisogno di un cerotto» lo prendo in giro. 

«Ne sarebbe capace» ride lui:«Una volta mi ha chiamato quasi spaventato perché non aveva voglia di scendere dal letto e prendere l'acqua dal frigo»

«Certo che siete uno più strano e divertente dell'altro, tranne Sebastian» commento.

«Siamo amici dall'infanzia, ormai i nostri caratteri si sono contaminati così tanto che siamo la stessa persona diviso quattro»

«E per quanto tempo pensi di stare con loro? Dico a vivere?»

«Perché me lo chiedi?» 

«Perché mi sembra ovvio che sarai il primo a riuscire a trovarti una ragazza e sistemarti»

«Credi così tanto in me?»

«Non è difficile credere in te »

Albert sembra pensarci su, quasi come se si fosse perso tra i suoi pensieri. 

«Diciamo che anche se dovessi trovare una fidanzata, prima vorrei che tutti e tre avessero sistemato gli errori e problemi del passato, solo così potrò dedicarmi alla mia vita senza problemi» mi risponde. 

«Sono cose così importanti da impedirti di andare avanti con la tua vita?» gli chiedo. 

Non riesco a capire che cosa possa essere successo di così grave in passato da non riuscire a lasciarli andare. Ma qualsiasi cosa sia, deve essere importante, visto che riguarda tutti e quattro. Nella mia testa si prefigurano scenari in cui, in realtà, questi quattro e semplici ragazzi siano degli assassini... O che nascondano qualche orribile segreto. Troppi libri? Penso di sì.

«Diciamo che non sempre siamo stati così uniti, come non sempre siamo riusciti ad andare d'accordo con i nostri genitori e via dicendo... Storia molto lunga»

«É per questo che poi siete molto diffidenti con le persone?»

«Diciamo di sì» risponde. 

Poi passando davanti a un bar il mio sguardo si sposta su una persona in particolare, Sebastian è seduto al tavolo con la ex di Vinnie e un altro ragazzo. Che cosa sta facendo? E, soprattutto, Vinnie lo sa? 

«Andiamo avanti?» mi chiede Albert quando si accorge che sono rimasta ferma in mezzo alla strada.

«Ma... Quello non è Sebastian?» 

Sebastian all'improvviso si arrabbia e tira un pugno sul tavolo. Guarda dritto negli occhi il ragazzo accanto alla ex di Vinnie e sembra quasi minacciarlo. 

«Lo è, ma noi abbiamo altre cose da fare»

«Ma se la sta prendendo con quel ragazzo...»

«Sono affari suoi Beth»

«Vuoi restartene qui con le mani in mano?»

«Come ti ho detto, non sono affari nostri» conclude. 

Sebastian si alza dal tavolo e se ne va via, tira anche un calcio a un palo, facendolo oscillare per un bel po'. Rimango sconvolta davanti a quella vista, forse sono solo io a pensare male... Forse Sebastian è uscito con quei due perché sono suoi amici, la ex di Vinnie non dovrebbe c'entrare nulla no? 

«Vinnie mi sta chiamando, andiamo?» insiste Albert.

«Pensi che lui sappia dell'uscita di Sebastian con...»

«No» mi interrompe subito:«Ed è meglio che non lo sappia»


PAUSE - Vinnie Hacker.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora