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Taehyung quella mattina si svegliò di buon umore, nonostante ciò che era successo al suo amico la sera prima, non aveva alcun motivo di pensarci, per lui Gwangju era una città tutta nuova, e così per Jimin.

Così si girò verso il letto del suo amico per vedere se fosse ancora addormentato o già sveglio e intanto disse "Jimin-ah perché oggi non facciamo un giretto? Mi piacerebbe visitare Gwangju e ormai che siamo qui, perché non cerchiamo di-" ma Jimin non era lì, il letto era vuoto.

Allora Taehyung guardò l'orario, le 8 del mattino, la valigia era in quella stanza, forse era solo nel bagno affiancato alla stanza, pensò Taehyung, così si alzò dal letto per andare a vedere.

La porta del bagno era chiusa, così l'arancione bussò, "Jimin sei là dentro?" chiese, poi facendo un po' più attenzione sentì scorrere dell'acqua, forse era nella vasca.
Andò a toccare le lenzuola del letto di Jimin e constatò che erano ancora calde, così aspettò diversi minuti, fino a che non lo vide finalmente uscire dal bagno, con uno degli accappatoi forniti dall'hotel.

"Tae è tutto ok? Perché mi guardi così?" chiese Jimin, notando un velo speranzoso nei suoi occhi, "Mi è venuto uno spavento quando non ti ho visto nel letto" piagnucolò l'arancione, e Jimin andò ad abbracciare forte il suo migliore amico, "Ma no! Stai tranquillo" disse, poi affondò il viso nella sua spalla.

"Ecco, quello che volevo dirti prima comunque è, che ne dici di farci un giretto? Sarebbe meglio pensare a divertirsi ormai che siamo qui, no?" chiese Taehyung, ora con un grosso sorriso sulle labbra per confortare il suo amico, avendo percepito una piccolissima goccia sulla sua spalla.

"Sì sarebbe meglio" rispose Jimin subito, "E allora adesso mi preparo, poi scendiamo a fare colazione e poi andiamo a svagarci un po' per le strade di Gwangju" disse Taehyung, con un altro grande sorriso rivolto al suo migliore amico.

*

In poco meno di un'ora si ritrovarono fuori dall'hotel e visitarono la città in lungo e in largo, era veramente grande e c'erano tantissimi luoghi da visitare, come ad esempio parchi e musei, Gwangju ne era veramente pieno.

E menomale, perché per delle ore il corvino riuscì a non sentire più il peso della sera prima, l'aveva presa come una semplice vacanza di alcuni giorni giusto per rilassarsi.

Arrivati alla sera, tornarono all'hotel, all'esterno c'era un piccolo giardino, così dopo la cena, decisero di andare lì per sedersi sotto un albero.
La luna era già alta nel cielo e Jimin portò alla mente diversi ricordi che aveva con Jungkook, primo fra tutti, il loro primo dolce bacio sul retro del Min's Coffee.

A quel punto il corvino si ritrovò in lacrime, pensando alla scena della sera prima.
Chissà chi era quel ragazzo insieme a Jungkook, pensò Jimin, cercando di non singhiozzare per non far preoccupare Taehyung, che durante quella giornata aveva fatto davvero di tutto perché il suo amico non facesse altro che sorridere ed essere felice.

*

Jungkook intanto, quella stessa sera pensò al ragazzo che aveva visto di sfuggita correre lontano da casa sua.

Quel giorno non aveva visto né Hoseok né Namjoon, era semplicemente rimasto a casa, aveva passato un po' di tempo con la sua famiglia.

Dopo la cena si chiuse in camera sua, pensando e ripensando a quei tratti così poco visibili, ma quasi familiari.
Non pensava che Jimin sarebbe mai potuto venire a visitarlo, ma forse non si era mai dimenticato di Jungkook.

Si perse nei suoi pensieri addormentandosi, incredibilmente stanco di tutto il lavoro che la sua mente stava svolgendo.

La mattina dopo, era domenica e Jungkook si svegliò sentendo il volto un po' bagnato, che avesse pianto mentre dormiva? Non lo sapeva neanche lui, non ricordava completamente i sogni fatti quella notte.

My only baby [Jikook] Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora