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"Jimin", il biondo venne chiamato piano piano da Eun una delle prime mattine di dicembre, giusto mezz'oretta prima che la sveglia suonasse, così che lui potesse prepararsi per andare ad aprire la caffetteria.

"Dimmi mamma" disse, una volta aperti gli occhi, "Ho saputo che Minjee e Wonho sono qui a Busan, insieme alla signora Jeon, che ne diresti se li invitassimo tutti e quattro, insieme ai vostri tre amici, una di queste sere?" e Jimin guardò perplesso la madre, dopotutto era ancora un po' rintontito dalla lunga notte passata.

"Come mai queste pensate di prima mattina, mamma?" le chiese allora, e lei ridacchiò, forse per il tono buffo del figlio, poi rispose "Beh tesoro, sono comunque dieci anni che non li vediamo, sarebbe bello riunirci tutti insieme non credi? Almeno una volta" e intanto Jimin annuiva.

"Hai ragione mamma, ne parlerò con Jungkook più tardi, ora lasciami dormire ancora un po' ti prego.." le ultime parole vennero dette in modo un po' distorto visto che aveva appena sbadigliato.
"Va bene Jiminie, a dopo allora, torno a riposare anche io, così poi potrò pensare a Haeminnie", e prima di andar via, la donna diede a suo figlio un bacio sulla fronte e gli rimboccò le coperte, come se non avesse già vent'anni ma fosse ancora piccolo, proprio come il suo fratellino.

*

"Jungkookie!" urlò gioioso Jimin quando vide entrare il ragazzo al Min's Coffee, e poi andò verso di lui per stringerlo forte a sé.
Il magenta lo strinse altrettanto forte tra le sue braccia, e gli accarezzò la testa, e in quel momento la voglia di baciarlo sulle labbra si fece grande, ma doveva resistere, dopotutto ancora non stavano insieme.

Però decise che un bacio glielo avrebbe dato comunque, anche se sulla fronte, e Jimin, nel percepire tale dolcezza, divenne rosso in volto.
"Kookie! Mamma mi ha detto se vuoi venire uno di questi giorni, ma non solo tu, ovviamente deve venire la tua famiglia e sono invitati pure Hobi e Nam e naturalmente mi ha chiesto di dirlo anche a Tae" sputò direttamente il rospo Jimin mentre ancora i loro corpi erano stretti.

Jungkook sembrò pensarci un attimo, poi disse "Va benissimo! Saranno sicuramente tutti contenti di venire amor-", quando si rese conto di cosa stava per dire si zittì all'istante, mentre la sua espressione si fece agitata.
"Stavi per chiamarmi amore?" chiese il biondo, ridendo subito dopo, anche se un po' in imbarazzo.

"Beh.." disse Jungkook, anche lui ora in imbarazzo, staccandosi dal corpo di Jimin in cerca d'aria.
"Scusi!" venne chiamato il biondo da un cliente che aveva assistito alla scena e che stava aspettando già da qualche minuto.
"Ne parliamo un'altra volta Kookie" disse il ragazzo, poi aggiunse "Arrivo!" andando verso il cliente.

*

Passarono tre giorni da quella proposta, e finalmente arrivò la serata a casa Park.
Jimin, come gli altri membri della sua famiglia, era davvero molto contento di avere tutta quella gente in casa.
Gente che ormai, in un modo o in un altro, era parte integrante della famiglia.

Quando entrarono, Jungkook aveva tra le mani un mazzo di rose, e quando si avvicinò a Jimin glielo porse tra le mani e il biondo non poté fare altro che sorridere.
"Questo è per te" disse il minore, e il maggiore gli rispose "Ma non dovevi Kook...", quasi sull'orlo delle lacrime e col cuore che non aveva la minima intenzione di frenare quel battito tanto accelerato.

Tutti, vedendo quella scena applaudirono, sapendo quanto entrambi fossero innamorati l'uno dell'altro, e forse, aspettavano anche di veder baciare i due, ma non è ciò che avvenne quella sera.

Poco dopo infatti l'attenzione si spostò tutta sul piccolo Haemin, un dolce pargoletto di quasi tre anni, fratellino di Jimin, dai capelli neri, proprio come quelli di entrambi i genitori, anche se ancora non erano folti come quelli dei più grandi.

Hoseok, Namjoon e Taehyung si avvicinarono subito a lui e provarono a fare amicizia, l'ultimo lo conosceva già ovviamente, ma non era mai stanco di stare con quel piccoletto, gli voleva già bene.

Haemin però si spaventò a vedere quei giganti avvicinarsi a lui, e scappò verso Eun, rispetto al fratello più grande, non era molto socievole e nemmeno vedere Taehyung lo aveva fatto rimanere tranquillo, ma almeno non pianse.

"Forse siamo stati un po' avventati" disse Taehyung ai due più grandi, e insieme andarono da Eun per scusarsi.
La donna ridacchiò, poi rispose "Non preoccupatevi ragazzi, è normale che faccia così, ma magari con il tempo vi verrà vicino lui stesso questa sera, tranquilli".

Poi si sedettero a tavola e cominciarono a mangiare, l'aria era leggera, si sentivano battute, risate, chiacchiere, e tante posate che si muovevano.
Era una bella serata, sembrava Natale, tanto che, cominciò anche a nevicare.

"Neve!" disse improvvisamente il piccolo Haemin, puntando un ditino verso la finestra, e tutti si voltarono verso di essa, stupiti ma quasi gioiosi, la prima nevicata di dicembre arrivava proprio mentre loro erano tutti insieme.

Dopo la cena e un po' di tempo passato sul divano a chiacchierare di tutto ciò che passava loro in testa, Eun propose "Volete una tazza di cioccolata calda?" e tutti, ora davvero felici, risposero in coro di sì, così la donna si alzò e Minjee si alzò allo stesso tempo dicendole "Ti aiuto", con un bel sorriso sulle labbra.

Eun accolse con gioia l'aiuto dell'amica, e insieme si diressero in cucina per preparare la bellezza di dieci tazze di cioccolata calda.
"Ahh! Ci voleva proprio!" dissero i cinque ragazzi in coro, seduti su uno dei divani, mentre Jimin stava sulle gambe di Jungkook.

"Grazie mamma" aggiunse il biondo, per quell'idea tanto bella quanto ben voluta dagli invitati e non solo.
"È un piacere tesoro, e poi con questo freddo ci voleva davvero" sorrise Eun, e ognuno si gustò la propria cioccolata, grati alle due donne.

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Ed eccomi qua, per annunciarvi che il prossimo sarà l'ultimo capitolo, che intanto spero che questo vi sia piaciuto.

I💜U

My only baby [Jikook] Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora