Passarono alcuni anni dopo quel terribile malinteso, precisamente tre e nell'ultimo anno sia Jimin che Jungkook avevano determinato nel loro aspetto un cambiamento radicale.
Infatti, Jimin adesso, a 20 anni, aveva i capelli biondi, Jungkook, ad ancora 17 anni - che in pochi giorni sarebbero diventati 18 - aveva i capelli rossi, tendenti al magenta.
Era una tinta azzardata, ma guardando diverse immagini di quel colore di capelli se ne era letteralmente innamorato, tanto da volerli colorare proprio in quella maniera.
Quegli ultimi giorni da diciassettenne passarono molto in fretta, infatti Jungkook passava intere giornate con Hoseok e Namjoon, con cui aveva stretto un'amicizia davvero profonda ed era grato al suo adorato vicino per averglielo presentato.
Gli voleva davvero bene e con entrambi si trovava veramente bene, erano come una seconda famiglia e lo avevano sempre aiutato con tutti i piccoli e grandi problemi che aveva avuto in quegli anni, rimanendogli vicino sempre.
Molto spesso infatti, aveva avuto qualche piccolo problema con la scuola, o con il ricordo di suo nonno - per cui a volte si ritrovava a piangere giornate intere - o ancora, col pensiero per Jimin.
Per Jungkook infatti ogni riferimento a Jimin era diventato una ferita in più e davvero, non vedeva l'ora di arrivare all'età stabilita da Hoseok per andare a trovarlo a Busan e risolvere quel malinteso.Jungkook non voleva che Jimin pensasse a lui e Hoseok come una coppia, dato che non poteva esserci nulla di più falso e che osservare da lontano era stato sbagliato.
Sperava almeno che dopo tutti quegli anni senza potersi vedere, perlomeno lo salutasse, ma nemmeno questo gli era stato concesso.In ogni caso quei giorni passarono, e finalmente il primo di settembre giunse.
Quella mattina, Jungkook si svegliò con un enorme sorriso sul volto, si alzò dal letto, si diresse in cucina e trovò Mira, Wonho e Minjee ad attenderlo, felici quanto lui, ed una torta al cioccolato sul tavolo per la colazione.Erano le nove del mattino, e la sera prima aveva detto ai suoi due amici di venire a casa sua proprio per quell'ora o giusto pochi minuti più tardi.
Il ragazzo andò a salutare ed abbracciare la sua famiglia, poi, insieme a loro si sedette per aspettare i ragazzi, che non si fecero attendere più di tanto, in circa cinque minuti infatti furono dentro la casa del festeggiato.Jungkook abbracciò forte anche loro, come se non si vedessero ogni giorno, ma d'altronde.. Sapeva cosa li avrebbe aspettati molto presto, quindi.. Come poteva non essere più felice?
I due poi si accomodarono in cucina e finalmente tutti insieme gustarono quella torta preparata dalla nonna del magenta durante la primissima mattina.Poi il ragazzo aprì i regali, il primo fu quello dei suoi genitori, una valigetta contenente dei colori ad olio, quelli che aveva amato più di tutti durante quegli anni al liceo, il secondo fu quello della nonna Mira, che oltre ad una busta con una gran quantità di won, gli regalò una rosa bianca.
Gli occhi di Jungkook si inumidirono un po', semplicemente perché quel fiore rappresentava suo nonno, Taeyon infatti era innamorato delle rose bianche e Jungkook aveva imparato ad amare allo stesso modo.
Il ragazzo abbracciò forte la sua dolce nonna, ormai con i capelli bianchissimi, che aveva combattuto come lui quel senso di solitudine senza il suo amato Taeyon, poi le disse "Grazie nonna" ed un bacio leggero si posò sulla guancia raggrinzita della signora.
Poi aprì il regalo forse più atteso: una busta bianca con un piccolo bollo in ceralacca, che conteneva i biglietti per Busan, la sua amata città natale, in cui sperava che ad attenderlo ci fosse ancora Jimin.
Il cuore del giovane diciottenne batteva più forte che mai, tutti e tre avrebbero raggiunto Busan e lui avrebbe finalmente potuto incontrare nuovamente Jimin, il suo amato Jimin.
Avrebbe finalmente potuto vedere i suoi occhioni scuri e profondi, sentire quel sentimento che nel suo cuore si faceva sempre più crescente e se nessuno avesse ancora effettivamente occupato il cuore di Jimin, avrebbe anche assaporato le sue labbra piene, rosee, dolcissime.
Non vedeva l'ora di vederlo e controllando meglio il biglietto, notò che il giorno della partenza fosse proprio quello.
"Ragazzi..." sussurrò singhiozzando, Jungkook.
"Hai atteso fin troppo tempo" gli disse Hoseok sorridendo e allargando le braccia così che potesse stringerlo forte a sé.
"Ha ragione Hoseok, non potevamo farti aspettare un giorno in più", in effetti la scuola l'aveva conclusa proprio in quei mesi ed ora era libero da qualsiasi vincolo.Mancava ancora un anno per diventare maggiorenne, però era già abbastanza grande per viaggiare, anche troppo, inoltre era in compagnia dei suoi migliori amici, che già facevano qualche piccolo lavoretto e in quegli anni avevano racimolato i soldi solo per questo viaggio tanto atteso.
A quel punto, Jungkook corse in camera sua accompagnato dai ragazzi e presa la valigia, la riempì con tutto ciò che serviva, era un biglietto di sola andata quello che i suoi amici avevano preso e sperava vivamente che anche i suoi genitori e la sua nonnina sarebbero tornati a vivere a Busan.
Una volta chiusa la valigia strapiena, suonarono alla porta e trovarono il postino con una busta da lettere tra le mani, era una classica busta bianca, ma anche quella volta, proprio come diversi anni prima, erano presenti due piccoli cuori rossi e questo poteva significare solo una cosa: quella lettera era di Jimin.
Ancora una volta durante quella mattina, il cuore del giovane Jungkook prese a battere davvero forte, davvero veloce, e lo stesso ragazzo scoppiò dalla gioia.
Il suo sorriso si fece largo e i suoi occhi lucidi, poi aprì delicatamente la busta e ne lesse il contenuto.Jimin in quella lettera gli faceva gli auguri per il suo compleanno, ma aveva anche detto che il suo dolce Jungkook gli mancava e che gli dispiaceva per essere scappato in quel modo tanto brusco senza essersi nemmeno guardati in faccia.
Inoltre aveva detto, che non vedeva l'ora che quella promessa di dieci anni prima venisse mantenuta e che si incontrassero nuovamente e alla fine, che lo amava e non aveva mai smesso, nemmeno dopo tutto quel tempo."Mamma.. Papà.. Nonna.. Hobi.. Nam.." li chiamò tutti, ormai in lacrime, che rappresentavano solo la gioia immensa che il suo cuore stava provando in quell'istante.
E tutti si strinsero attorno a lui, non volevano vederlo in lacrime ma lasciarono che si sfogasse, dopotutto non c'era un filo di tristezza in quelle gocce salate che riempirono i suoi occhi.Quando si riprese, tutti si staccarono da lui, dopodiché Jungkook guardò l'orologio appeso al muro del salone, diede uno sguardo all'orario della partenza e notando che mancava poco più di un'ora salutò la sua famiglia, prese il trolley e disse "Andiamo ragazzi, dobbiamo ancora prendere le vostre valigie", poi i tre ragazzi uscirono da casa Jeon, presero le valigie di Hoseok e Namjoon, entrambe già a casa Jung, infine raggiunsero la stazione sprizzanti di gioia.
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My only baby [Jikook]
FanfictionJimin e Jungkook si conoscono fin da piccoli, questo perché i loro genitori lavoravano insieme in un cafè di Busan, ma per questioni familiari sono costretti a separarsi per molto tempo. Dieci anni più tardi i due ragazzi si incontreranno di nuovo...