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Passò del tempo, e i due bambini non si separarono mai, andavano nella stessa scuola e ad ogni ricreazione passavano del tempo insieme, poi durante i weekend si ritrovavano al Min's Coffee e stavano a giocare e a chiacchierare, a volte mangiavano anche qualche dolcetto preparato da Eun.

Jimin aveva otto anni, mentre Jungkook sei e il primo giorno di dicembre - era domenica - si incontrarono alla caffetteria dove lavoravano i genitori.
La mattina presto, appena arrivata, Eun aveva preparato una torta per i due bambini ma anche per sé, il marito e i genitori del castano.

Ancora non era presente nessuno, quindi i sei si misero ad un tavolo e gustarono la torta fatta con cioccolato, biscotti e tanto amore dalla donna.
Non c'era un vero e proprio motivo per cui Eun aveva fatto quella torta, ma in ogni caso era davvero squisita e tutti rimasero soddisfatti.

"È davvero così buona?" chiese la donna, vedendo i volti felici dei bambini ma anche degli altri, così Minjee - con un sorriso sul volto - le rispose "Già, è fantastica Eun, complimenti" e i due bambini seguirono la madre del castano e iniziarono a battere le mani entusiasti.

Poco dopo arrivarono alcuni clienti, quindi i quattro si alzarono e si misero subito a lavoro.
Mentre i due proprietari al bancone aspettavano l'ordinazione, Jimin e Jungkook si avvicinarono alla madre del corvino, che gli fece cenno di abbassarsi alla sua altezza per dirle una cosa all'orecchio.

"Perché non la metti nel menù? Non penso ci sia già" e la donna si avvicinò all'orecchio del bambino dicendogli "Hai ragione, ma hai un nome per questa torta?" il bimbo non rispose, ma guardò in direzione del più piccolo e gli sorrise, poi si voltò verso la donna e le sussurrò "Che ne dici di Kookie?" diventando subito tutto rosso, imbarazzato come non mai per l'idea che gli era venuta in mente.

Però quell'idea piacque molto alla donna, infatti, mentre erano in pausa, Eun parlò con Seungmin dell'idea avuta dal figlioletto, ed entrambi ne furono entusiasti, questo provava tutto il bene che il loro Jimin voleva a quel dolce bambino dai capelli scuri, che era entrato nel suo cuore e probabilmente mai ne sarebbe uscito.

Dunque inserirono il nuovo dolce nel menù e molti clienti, al momento dell'apertura pomeridiana, la ordinarono subito e se ne innamorarono, nonostante fosse ricca di calorie e alcuni tenessero veramente a stare in forma, ma quell'esperimento fu un successo e l'idea del bimbo accettata da tutti.

Jungkook sentì molte volte il nome che sia i genitori che Jimin gli avevano sempre dato quel pomeriggio, quindi si chiese il perché.
Era all'oscuro dell'idea del suo migliore amico visto che non avevano più parlato di ciò che il corvino aveva detto alla donna né del sorriso che il maggiore gli aveva fatto, abituato a vederlo sorridere in quel modo.

A quel punto allora, si avvicinò a Jimin e glielo domandò, "Ma come mai tutti dicono il mio nome oggi?" ingenuamente,
"Ecco, devo dirti una cosa" rivelò il più grande, e il minore divenne subito curioso, e chiese sorpreso "Che devi dirmi?", così il corvino sussurrò all'orecchio del castano "La torta di stamattina l'ho chiamata Kookie" e per poco Jungkook non si mise a urlare.

"Come ti è venuto in mente?!" disse diventando subito rosso in volto, non pensava che il maggiore avrebbe mai fatto un gesto simile, allo stesso tempo credeva che fosse davvero una cosa molto dolce.

Ma i migliori amici non fanno queste cose, vero?
Beh, né Jimin né Jungkook erano ancora consapevoli di quell'affetto così forte che li legava.
Si volevano bene, tanto bene, e nonostante la tenera età avrebbero fatto di tutto pur di proteggersi l'un altro.

Eppure, ciò che non sapevano, era che quell'affetto era qualcosa che nemmeno immaginavano, qualcosa che li avrebbe legati per sempre.

In ogni caso, quel gesto fece aumentare ancora l'amore che uno provava nei confronti dell'altro e nel momento in cui il rossore che copriva le guance del piccolo Kookie scomparve, quest'ultimo abbracciò il suo migliore amico, grato di quel gesto tanto bello.

Si sentiva ancora un po' in imbarazzo, ma sentire il suo nome in tutto il locale da quel giorno fu una cosa davvero apprezzata da Jungkook.
Sapeva che il merito di tutto l'amore per quella torta fosse di Eun, ma in un certo senso anche lui si sentiva amato dai clienti che ordinavano una o più fette di quella torta, uno più entusiasta dell'altro.

Passarono i mesi, quella torta era sempre più amata e Jungkook si sentiva sempre più apprezzato, ma soprattutto, si stava pian piano innamorando del suo migliore amico.
Ogni volta che erano insieme infatti, si era accorto che il suo cuore andasse un po' più veloce del solito, ogni gesto era un battuto più veloce del precedente.

Sentiva un piccolo brivido percorrergli la schiena ogni volta che lo aveva vicino, quasi non saltava in aria per quanto diventava teso.
Si sentiva davvero strano, poi nel momento in cui a volte i suoi occhi finivano innocenti sulle bambine della sua classe e non sentiva proprio niente, non le apprezzava un minimo.

In effetti il suo unico amico era Jimin, nella sua classe nessuno gli stava tanto simpatico da attirare la sua attenzione come aveva fatto Jimin.
Certo, non pensava che i suoi compagni fossero antipatici, quindi non aveva problemi nel momento in cui le maestre lo univa a un gruppo per delle attività, semplicemente però, gli erano indifferenti, quindi finiva per non parlare con nessuno.

Quando però passava alla caffetteria dei genitori di Jimin, era subito contento, subito molto più reattivo, e quando lo vedeva stava bene, sorrideva e allo stesso tempo tremava, senza riuscire a comprendere che quello che sentiva non fosse semplice affetto.

My only baby [Jikook] Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora