"Jonathan non ti fermare, ti prego"
"Non ne ho nessuna intenzione"
Continuava a baciarmi il collo, accarezzarmi il seno, scende a torturarmi il capezzolo con le labbra dando piccoli morsi che mi facevano lanciare delle urla, potevano sentirci ma non importava a nessuno dei due.
"Samantha ti voglio, non ce la faccio, devo averti"
"Sono qua Jonathan, da quella sera, sono tua, solo tua"
Eravamo nel suo ufficio soli e nudi, era buio, non sarebbe venuto nessuno a cercarci, a disturbarci, nessuno poteva impedirci di stare insieme.
Le mie mani esploravano il suo corpo, era splendido, un fisico perfetto, ogni muscolo teso per lo sforzo, seguo il suo tatuaggio dal dorso della mano, lungo il braccio fino ad arrivare al cuore dove sbocciava un fiore e una frase, volevo leggerla ma non c'era abbastanza luce, i nostri respiri si fondevano l'uno nell'altro e i cuori battevano all'impazzata.
Mi sdraio sulla scrivania, poteva fare quello che voleva di me, realizzai che ero sempre stata sua, vedevo i suoi occhi blu diventare sempre più profondi come l'oceano e si adagio su di me.
Si fermò qualche istante, ci fissammo come a prometterci qualcosa senza parlare e poi iniziò ad entrare lentamente dentro di me, spinte lente, sensuali, continuava a baciarmi, sentivo i suoi gemiti, erano dolci, poi uno squillo o una sirena, non riuscivo a distinguere, sentì una voce che mi chiamava "Samantha, Samantha svegliati, ma non hai sentito la sveglia"
Aprì gli occhi ero nel mio letto e mia mamma mi stava scuotendo "stavi facendo un sogno, ti lamentavi, dicevi parole strane"
Era un sogno, io e Jonathan nudi nel suo ufficio, era solo un sogno.
Mi sedetti al centro del letto, strofinandomi gli occhi, non ci potevo credere ma era così reale o forse lo volevo nella realtà.
"Ma ho detto qualcosa?" Chiesi timidamente, non volevo che mia mamma sapesse dei miei sogni proibiti.
"Ripetevi un nome ma non ho capito"
"Ho fatto un incubo, ma non mi ricordo nulla" invece ricordavo tutto.
"Non hai sentito nemmeno la sveglia, sono le otto, ma non devi andare in ufficio?"
Oh mio Dio era tardissimo, dovevo essere in ufficio alle 9, presi a correre nel bagno, dopo un po' ero quasi pronta, avrei preso il mio caffè più tardi.
Arrivai trafelata alla reception, la segretaria Amanda, mi guardò come se fossi una marziana, lo so non ero truccata ma ero presentabile, non gli sono mai andata a genio, credo che avesse da sempre una cotta per Paul.
"Buongiorno" mi saluta senza sorridere
"Buongiorno" la imito
E cammino velocemente verso lo studio, decido di andare direttamente nel mio ufficio, sistemarmi un po' il trucco e poi vedere se Jonathan ha bisogno di me.
Entro con la stessa emozione di ieri, sulla scrivania trovo un abbondante colazione, latte, thè, caffè, dolci , Paul ha pensato anche a me oggi.
Mi siedo e scelgo il caffè macchiato, mentre lo sto sorseggiando, sento bussare dalla porta comunicante e si affaccia Jonathan.
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Non ci credevo
Romantik❣️In revisione ❣️ Samantha non avrebbe mai immaginato di tradire Paul. La passione che l'ha portata tra le sue braccia è inspiegabile, incontenibile. Non avrebbe mai dovuto cedere a quegli occhi blu, ma quello che succederà dopo sarà incredibile. �...