Non ci credevo

Cal. 26 Samantha

"Samantha"

Mi volto, Frannie ha un sorriso enorme, la guardo e mi sembra più bella, anche se lo è sempre stata del resto.

"Cara" la abbraccio, è un bellissimo momento quello che sta vivendo, non sono gelosa, credo che esista un momento nella vita in cui tutti hanno la possibilità di assaporare la massima espressione della felicità.

"Stai bene?" Le chiedo, ma il suo viso me lo conferma.

"Sono molto felice, ma lo sarei di più se Jonathan ricambiasse quello che provo."

Le prendo la mano e mi sento morire dentro le sue parole, forse col tempo le cose potrebbero cambiare tra loro.

Lui potrebbe accettare la sua presenza insieme a quella di suo figlio.

Sulla bocca ho una domanda che mi tormenta, dal momento in cui l'ho saputo, ma non riesco a fargliela e non posso, è una mia amica, non mentirebbe mai su una cosa del genere.

"Forse ci vorrà tempo, deve abituarsi all'idea di diventare padre" le sto mentendo, ma non potrei dirle che lo amo, che ci siamo amati e che per lei ho mandato all'aria tutto.

Ci sediamo all'aperto, siamo in un ristorante sulla Pacific, l'ho chiamata appena rientrata da Las Vegas, con la testa ancora lì tra le sue braccia.

"Samantha ma non mi hai detto nulla?"

Urla all'improvviso, non so a cosa si riferisca

"Dirti cosa?"

"Di questo meraviglioso anello che porti, Paul ti ha fatto la proposta, quando? voglio sapere tutto"

Un paio di persone sedute al tavolo vicino ci hanno guardato dopo le sue urla.

"È stato a Las Vegas, ci ha raggiunto la sera prima di partire".
Mi sforzo di sorridere, di mostrarmi felice, in passato ne avevamo parlato tanto, avevamo fantasticato su quel momento, come l'avrebbe chiesto, come mi sarei sentita.
M

a è passato molto tempo.
Era un altra Samantha.

"Oh Mio Dio è stato romantico? Si è inginocchiato?"

Sembra veramente felice per me, gli racconto tutta la scena, di quando si è inginocchiato, di cosa mi ha detto, anche se fa male perché penso Jonathan che era presente e quello che avevo scoperto proprio quella sera.

Se lei non fosse rimasta incinta io adesso non sposerei Paul e starei tra le braccia di Jonathan, ma la vita è strana.

"Sono così felice per te, siete così innamorati"

"Grazie" se lei sapesse, è tutto così complicato.

"Ho visto Jonathan prima d'incontrarti" mi dice all'improvviso.

Mi fermo, devo aspettarmi qualsiasi cosa è il padre di suo figlio, ci sarà sempre nella sua vita.

"Ha detto che vuole fare il test di paternità"

"E tu? Cosa gli hai risposto?"

"Che se ne può andare a quel paese"