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"Pronto?" disse Remus mezzo assonnato dopo che era stato buttato giù dal letto di domenica mattina dalla suoneria del suo telefono, che aveva dimenticato di silenziare.

"Ciao Rem ti ho svegliato?" chiese la voce del corvino dal suo cellulare.
"no ma che scherzi" disse sapendo che il suo tono di voce più arrochito del solito faceva intendere il contrario.
"Scusami, solo che non lo sapevo"
"tranquillo stavo scherzando, che c'è?"
"Fai qualcosa di particolare oggi?"
"Oltre a fare i compiti no perché?"
"Ti andrebbe di uscire con me? Tipo ad un appuntamento"

Remus sbarrò gli occhi improvvisamente sveglio: lui e Sirius? Tipo ad un appuntamento? Da soli?!
"Come scusa?"
"Uhm... Ho chiesto se volessi avere un appuntamento con me"
"Sì perché no" disse stropicciandosi un occhio.
"Davvero?" chiese Sirius felice come una Pasqua.
"Sì, quando?"
"Oggi. Ma non adesso, nel senso possiamo stabilire un orario"
"Beh certo" disse il ragazzo iniziando ad aprire le ante dell'armadio cercando di fare meno rumore possibile.
"Tipo questo pomeriggio alle 16:30 va bene?"
"Certo va benissimo" rispose il biondino che ancora stentava a credere alle sue stesse orecchie.
"Perfetto. Allora ci vediamo davanti casa tua, ti porto in un posto carino"
"Sì certo va bene"
"Allora a dopo"
"Ciao" disse il ragazzo chiudendo la telefonata.

"Oh cazzo" disse passandosi una mano tra i capelli. "Che mi metto ora?" disse cercando qualcosa di decente e che non puzzasse.
"Vabbè ho capito" borbottò cercando nella rubrica il numero di Elisabeth.

\\

"Sirius per l'amor del cielo ha detto sì ma non significa che-"
"Zitto Regulus. Dicevo, poi io lo bacerò e lui mi dirà che mi ama, io ovviamente risponderò che lo amo anche io e ci ribaceremo di nuovo. Poi ad un tratto andremo in un posto più isolato ed io-"
"BASTA COSÌ" disse il più piccolo con gli occhi sbarrati. "Ti prego non voglio altri dettagli"
"Va bene va bene scusa Reggie"
"E non chiamarmi in quel modo, è ridicolo"
ed aveva ragione, era un nomignolo un po' patetico.
Ma James lo usava sempre, e detto da lui sembrava così dolce.
Poi ogni volta l'occhialuto si assicurava che lui stesse bene e lo abbracciava sempre prima di andarsene.

Regulus pensava che forse finalmente aveva trovato una persona che lo apprezzava per ciò che era senza giudicarlo, eppure ancora qualcosa gli puzzava.
Non sapeva perché ma aveva come l'impressione che prima o poi James avrebbe cercato di usarlo o si sarebbe rivelato una persona orribile.
Non aveva molta fiducia nel prossimo, questo era evidente.

Per quanto Maya gli consigliasse di rilassarsi non ci riusciva, era sempre in allerta aspettandosi una delusione.

Ma se solo avesse potuto sentire il modo in cui James parlava di lui probabilmente non avrebbe avuto nemmeno un dubbio.

//

Remus scese da casa sua con le mani che gli sudavano, e questo lo preoccupava visto che mai per un appuntamento era così nervoso.
Sirius l'aveva preso in un modo che quasi gli faceva paura.

Alla fine Elisabeth gli aveva consigliato di vestirsi come al solito, ed infatti eccolo là con un maglione verde a strisce celestine e gialle, un paio di jeans neri a sigaretta e le immancabili converse nere.
"Sei veramente figo" gli aveva risposto Elisabeth alla foto dell'outfit.
"E tu sei esagerata" aveva risposto, sotto sotto contento di quel complimento.

Ma tornando al presente, Sirius appena lo vide gli sorrise e lo salutò.
"Ciao Sirius" gli disse lui facendogli un piccolo sorriso.
"Ciao Rem. Allora andiamo?"
"Va bene" disse lui seguendolo.
Erano a piedi, ma tanto il posto era vicino.

"Dove andiamo?"
"ieri ho visto un parcheggio fichissimo in cui va gente sia per fumare che per andare in skate, dunque magari pensavo che sarebbe stato fico andarci"
"ah forte" disse Remus tirando fuori una sigaretta.

I due intanto chiacchieravano, mentre Sirius non stava nella pelle: lui e Remus sarebbero andati nel suo nuovo posto preferito, l'avrebbe fatto sedere sul muretto pieno di murales e forse l'avrebbe baciato. Forse.

"Siamo arrivati?" chiese il biondo scuotendolo dai suoi pensieri.
"Ah sì, giriamo a destra e ci siamo"
"Va bene" dopo qualche minuto di silenzio Remus parlò di nuovo. "Posso farti una domanda?"
"Tutte quelle che vuoi"
"Ma è vero che sei gay? Alcuni miei compagni di classe parlando di te ti hanno definito un finocchio di merda"

Sirius per un attimo si bloccò ma poi sospirò.
"Beh sì, sul di merda però avrei da ridire"
Remus rise.
"Vabbè però sono dei coglioni, poi gli ho dato un pugno"
"cosa?! Perché?" chiese il corvino sedendosi.
"Come perché? Ti sembra normale che parlino così di te solo perché non ti piacciono le ragazze?"
"vabbè ci sono abituato"
"te l'hanno anche detto?" chiese il biondo improvvisamente preoccupato.
"non solo loro"
"che intendi?"
"me lo hanno detto anche i miei genitori"
Remus si sedette accanto a lui con un balzo e gli strinse un braccio attorno alle spalle.
"Mi spiace tanto"
"Grazie" mormorò Sirius al settimo cielo.
"E di che?"
"Beh... Insomma di questo tuo supporto"
"Più che altro è solidarietà. Anche a me l'hanno detto una volta quelli là"
"Sei... Sei gay anche tu?"
"Sono bisessuale"

Sirius era non al settimo, all'ottavo cielo.
Probabilmente una definizione più accurata di felicità della sensazione che provava in quel momento non esisteva.

"Ah capito. Grazie lo stesso" gli sorrise e Remus ricambiò.
Erano vicini, tanto.
Avrebbero potuto baciarsi, sicuramente lo volevano entrambi e sarebbe stato bellissimo.
Ma se uno era pronto a buttarsi a capofitto, l'altro dell'amore aveva troppa paura.

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