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Il grande giorno stava per arrivare: tra pochi giorni finalmente il concerto si sarebbe tenuto nel teatro della scuola, e gli studenti non stavano più nella pelle.

Alcuni si erano offerti di ripulirlo dato che non veniva usato quasi mai, e quel pomeriggio dopo scuola alcuni studenti erano rimasti lì per spazzare, spolverare e pulire il luogo.
Ripresero fuori un pianoforte ed una batteria di quando c'era la banda della scuola, entrambi ripuliti e rimessi in uso da Remus ed un altro ragazzo che suonava il piano.

La professoressa Umbridge era stupita su come gli studenti fossero così intenzionati a fare il concerto, ma non per questo fu impietosita: lasciava loro sempre più compiti, interrogava a sorpresa e le insufficienze cadevano come mele mature.

Soprattutto con la 4F e con James Potter, che nonostante fossero risapute le sue difficoltà nell'attenzione, lei si ostinava a togliergli gli schemi durante le verifiche perché "è ingiusto che tu possa copiare".

Nonostante i richiami dei genitori lei si difendeva dicendo che era il suo metodo di insegnamento e loro non dovevano impicciarsi a meno che non fossero docenti.

Ma gli studenti non si volevano far piegare: consegnavano i compiti a metà usando sempre la giustificazione della preparazione del concerto, James tirava fuori gli schemi durante le verifiche e si rifiutava di darglieli.
Ma quel giorno mentre la donna tornava a casa un uomo la fermò.
"Salve professoressa Umbridge sono lo zio di Regulus"
"Non conosco nessun Regulus" disse lei tranquillamente.
"Il ragazzo di 4F" lei capì e fece una smorfia disgustata. "Mi dica"
"Sa, mi sono arrivate molte voci da mio nipote e non solo, anche da molti altri ragazzi che denunciano il suo atteggiamento. E so anche che lei accetta critiche solo da altri docenti, ebbene io insegno matematica in un liceo scientifico di questa città, quindi penso di essere idoneo a questo ruolo" la professoressa annuì in silenzio.

"Da docente a docente le consiglierei di usare un metodo leggermente più morbido. Mi spiego meglio, vedendo il modo in cui gli studenti si preparano al concerto ed aiutano la scuola a rimettere in uso uno spazio stupendo come il teatro e socializzano direi che non va considerata una perdita di tempo, perché come lei sicuramente ben sa la scuola non serve solo a far imparare cose sui libri, ma anche ad impararle vivendo ed interagendo tra coetanei, non è d'accordo con me?"
"Sono d'accordissimo" disse la donna profondamente infastidita.

"Quindi le consiglierei di dimezzare l'assegno dei compiti, valutare non solo il prodotto ma l'impegno di uno studente e prendere in considerazione i disturbi dell'attenzione di alcuni ragazzi. In una classe in cui insegno ho una studentessa con l'ADHD che ha anche la discalculia, quindi devo assegnarle ovviamente esercizi diversi, verifiche semplificate e la autorizzo ad usare schemi e calcolatrice, ma ovviamente le sto dicendo cose che lei sa giusto?"
"Certo che le so, ho insegnato per vent'anni"
"Bene, quindi le chiedo gentilmente di prendere in considerazione la mia richiesta"
"Ci penserò" disse lei. "Arrivederci"
"Buona giornata" disse l'uomo, e se ne tornò a casa.

Ed eccoci qui vicini al capitolo del concerto, spero tanto che per ora la storia vi sia piaciuta! Quando avrò pubblicato il finale poi la revisionerò per bene come ho sempre fatto per le altre.
Quindi nulla, ci vediamo al prossimo capitolo! <3

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