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"Ciao Jo" disse Elisabeth sorridente come suo solito vedendo Jo camminare per il corridoio.
"Oh... Hey, come stai?"
"Molto bene grazie, tu?"
"Non c'è male" disse l'altra, ancora sorpresa che la bionda le avesse rivolto la parola.
"Sei libera questo fine settimana?" chiese di getto, realizzando solo dopo di non aver minimamente pensato alle conseguenze delle sue azioni come faceva sempre.

Ma si appuntò mentalmente di farlo più spesso.

"Certo perché?"
"Potremmo fare una passeggiata che dici?"
Il viso dell'altra si illuminò anche più di prima.
"Mi piacerebbe moltissimo!"
"Davvero?"
"Certo! Ci organizziamo in chat che ora devo andare a lezione, scusami tanto" di fronte ai suoi occhioni color nocciola Jo non sarebbe mai riuscita ad offendersi.
"No tranquilla, non è un problema" disse ancora in tilt.

Come se non bastasse si beccò anche un bel bacio sulla guancia.
"Ci vediamo!"
fissò Elisabeth camminare via con uno sguardo da ebete, per poi spostare lo sguardo verso l'orologio su una parete del corridoio.
"Merda merda merda" bisbigliò iniziando a correre verso la sua aula.

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"Ciao Rem" disse Sirius sedendosi sul sedile del bus che lo avrebbe portato al bar.
"Ciao. Com'è andata oggi?"
"Bene grazie, a te?"
"Anche a me" ci fu qualche secondo di silenzio, poi Sirius sembrò ricordarsi cosa voleva dire.
"Uhm... Comunque devo dirti una cosa"
"Dimmi pure"
"Uh... Diciamo che... Ho capito di recente di essere genderfluid" fare quel tipo di coming out su un bus era la cosa più sconsigliabile da fare, ma non era riuscito a trattenersi.

Voleva dirglielo, voleva sapere che ne pensava.

"ah va bene. Quali sono i tuoi pronomi?" Sirius rischiò seriamente di svenire nonostante fosse seduto.
"Uh- beh vanno bene tutti"
"Preferenze particolari? Oppure proprio tutti tutti?"
"Tutti tutti, grazie per averlo chiesto. I tuoi invece?"
"He/him" disse l'altro posandogli un braccio sulla spalla, mandando Sirius ufficialmente in tilt, o più specificatamente, in "gay panic".

Beh, era andata mille volte meglio di come aveva previsto.

"Sirius mi devo scostare?"
"No"
"Non stai scomodo?"
"Va bene così sul serio" disse posando la testa sulla sua spalla.
Anche Remus sembrò non capacitarsi dell'azione dell'altro, ma se ne stette zitto e rimase fermo in quel modo anche se il braccio iniziava a fargli male.

Non si sarebbe spostato per niente al mondo.

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