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Quella mattina si prospettava una giornata interessante.
Questo Regulus l'aveva ben notato anche dal numero di gente alla fermata del bus vestita come lui; alcuni ragazzi portavano una gonna, altri invece magliette tipicamente femminili.
Lui no, odiava vedersi vestito in quel modo, visto che per quanto di suo fosse fortunatamente non troppo formoso provava sempre un certo disagio.

Quel giorno avevano organizzato una sorta di protesta, in particolar modo contro la Umbridge.
Tutto era iniziato quando tempo prima Remus era finalmente stato eletto come rappresentante d'istituto assieme ad altre due ragazze, ed uno degli loro obbiettivi era l'agevolazione agli studenti di esprimere la propria identità sessuale o di genere, fatta ad esempio con la possibilità agli studenti transgender di utilizzare il loro nome nelle verifiche o con l'introduzione di un bagno neutro.

Con l'arrivo della nuova professoressa però queste due cose furono impossibilitate, e questo nonostante le proteste degli studenti non sembrava turbare più di tanto il preside.
"Ciao Reg" disse James risvegliandolo dai suoi pensieri, anche lui che indossava una gomma.
"Ciao" mormorò lui prendendogli la mano. "Stai bene vestito così"
"grazie, però mi sono portato i jeans di ricambio perché non so per quanto riuscirò a stare con questa senza muovermi troppo" disse il ragazzo camminando verso i suoi amici.

"Ciao Reg" disse il maggiore dei Black, che sfoggiava un bell'outfit rosso e nero, molto in contrasto con la semplice felpa rosa di Remus.
"Entriamo?" chiese quest'ultimo spegnendo la sua sigaretta sul muro dell'istituto.
"Entriamo"

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La prima classe che toccò fu la 4F, la classe di Regulus.
A parte un paio di commenti non entusiasti quasi tutta la classe aveva sorprendentemente preso parte all'iniziativa, chi direttamente e chi la supportava e basta.
"Vi difendiamo" aveva detto un ragazzo. "Se quella rospa parla la facciamo esplodere" e la rospa in questione entrò.

"Buongiorno ragazzi" si alzarono tutti, e la gonna di uno degli amici di Regulus fu il primo dettaglio che le saltò all'occhio, essendo anche rosa.
"Come ti sei conciato?" chiese guardando il giovane dritto negli occhi.
"Non capisco che intende"
la donna guardo la sua gonna con evidente disgusto, e lui seguì la traiettoria del suo sguardo. "Non fare finta di non capire"
"Non le piace?" le chiese tranquillamente.
"Personalmente no, non sta bene che un bel ragazzo come lei vada vestito così"
"a me invece piace professoressa, la sua opinione personale con tutto il rispetto non è rilevante"
la donna lo guardò malissimo, ma in quel momento l'autorità che aveva sempre avuto sembrava non contare più.

"Cosa hai detto?"
"Non faccia finta di non capire" Regulus ridacchiò.
"Cosa c'è di divertente signorina?"
"signorina?" chiese lui confuso. "Sicura di stare parlando con me?"
il ragazzo seduto dietro Regulus, Cristian, sembrò che già ne avesse le scatole piene, ma in particolare quello che disse la Umbridge dopo giustificò ancora di più il suo malessere.
"Mi volete dire cos'è questa pagliacciata? Se pensate di farmi perdere tempo così vi sbagliate di grosso, non ci metto nulla ad interrogarvi uno per uno ed a mettervi tutti tre, soprattutto a voi due"

Cristian si alzò. "Ascolta bene prof, io non sono gay né trans né niente, non mi sono messo una gonna perché personalmente non piace nemmeno a me, ma io non ho detto nulla di cattivo gusto ad Alex per questo, non ho chiamato Regulus con i pronomi sbagliati nemmeno una volta e non mi permetterei mai di farlo, semplicemente perché io penso di essere una persona rispettosa, cosa che lei non è. Perché a lei non frega niente di nessuno, e mi metta pure una nota perché le ho mancato di rispetto, perché avrebbe ragione. Io non la
rispetto e mai lo farò"

il fatto che quelle parole provenissero proprio dalla bocca di qualcuno che non si era mai tirato indietro a scherzetti di cattivo gusto nei confronti dei compagni di classe che in quel momento difendeva a spada tratta fece tendere ancora di più l'atmosfera, e la Umbridge rimase in silenzio.

Poi parlò, il tono solitamente acuto era diventato più affilato. "Mi costringi a metterti una nota, perché questo tuo linguaggio è inaccettabile"
"cos'è, si è offesa perché le ho detto che la disprezzo quando lei fa lo stesso con tutti?" chiese lui nervosamente.
Regulus lo guardò. "Siediti dai"
lui lo fece sbuffando, poi alzò lo sguardo. "Scusami tanto per come ti ho trattato"
"hai la febbre?" fu la prima reazione di Regulus, a cui lui rise e rispose con una pacca sulla spalla.
"Eddai sto cercando di essere gentile"
"lo apprezzo molto, davvero"

Una ragazza però, una dei rappresentanti di classe, si alzò notando la nota che stava scrivendo la professoressa. "Ma professoressa non hanno organizzato niente, si sono svegliati la mattina ed hanno deciso come vestirsi nello stesso modo in cui lo fanno tutti. Vuole veramente mettergli una nota perché magari si piacciono vestiti così?"
"Non le ho dato la parola signorina" disse, e l'altra si sedette mortificata. "Metterò la nota a tutta la classe, in particolare a voi tre" disse girandosi per pochi secondi verso la classe. "E vi interrogo sull'ultimo capitolo"
"Ma che palle, mo mi interroga solo perché sti qua fanno gli attivisti" disse una ragazza.
"Stai zitta tu" le rispose la vicina di banco. "Tanto tre in chimica lo prendi pure con sei mesi di anticipo"

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Le note furono immediatamente screenshottate dai ragazzi non appena accesero nuovamente il telefono, e sul gruppo whatsapp che avevano organizzato per l'occasione arrivò un messaggio.

"Tutti nel cortile col canestro dopo la scuola"

E tutti arrivarono lì.
James, come aveva detto a Regulus, alla fine si era cambiato visto che non ci riusciva assolutamente a stare fermo, e visto che non voleva farsi vedere in boxer da tutta la classe dopo la lunga rimproverata della Umbridge era andato in bagno e si era messo i jeans.

In quel momento era seduto su un muretto di fianco a Regulus tenendogli un braccio sulle spalle, mentre vicino a loro c'erano Sirius e Remus ed altre due coppie.

"Secondo me la nota di Yuri è la migliore" disse Sirius girandosi verso il compagno di classe.
"Come la mia maglietta" replicò il ragazzo, che era andato con una t-shirt bianca con la vistosa scritta "fuck gender rules".
Regulus scoppiò a ridere.
"Senti era l'unica cosa che avevo, ma la sua faccia è stata tutto"
"Oggi pure il mio compagno di classe omofobo mi ha difeso"
"se parli di Cristian ovvio che l'ha fatto, si è innamorato di una mia compagna di classe bisessuale che non lo sopporta proprio per questo suoi atteggiamenti"
Regulus sbarrò gli occhi, e Yuri rise.
"Glielo dirò, almeno magari gli concederà un appuntamento"

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