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"Ma scherziamo?!" chiese James sconvolto.
"Invece no" rispose Peter. "La Umbridge si rifiuta di voler organizzare un concerto"
"Ma scherziamo?! Chi cazzo l'ha assunta quella baldracca, ha una mente chiusa come non si sa cosa" sbottò Remus; da aspirante candidato a rappresentante di istituto aveva tutto il diritto di arrabbiarsi. "Siamo in una scuola che sta per mettere un bagno neutro ed arriva quella là che si oppone per ogni cosa, porca eva è una spina nel fianco" e strinse con tutte le sue forze le bacchette della batteria che aveva in mano per cercare di sbollire il nervosismo.
"Regulus mi ha detto che nonostante i prof lo chiamano al maschile e dicono il suo nome all'appello lei lo chiama col deadname e si è giustificata dicendo che deve accettare che il suo nome è solo quello" disse James.
"Ma lo fa apposta?" chiese Sirius. "Cioè, lo fa apposta a fare la chiusa di mente in una scuola che fortunatamente non lo è?"
"Non lo so. Ma dobbiamo finire le prove altrimenti la canzone non si scrive da sola" disse timidamente Peter.
"Giusto" dissero gli altri rimettendosi ai loro posti.

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"Regulus ma tu hai vinto" disse Maya. "Sei letteralmente riuscito a far innamorare perdutamente di te uno alto, figo, rispettoso, femminista, con stile e pure appassionato di cucina! Ma che aspetti a mettertici?!"
"guarda che è così dolce con tutti, non è che lo fa perché sono speciale" borbottò Regulus stringendo gli spallacci dello zaino mentre camminava.
"Uno che ti manda le foto di un pinguino di peluche con gli occhi grigi e ti scrive "mi ricordavi tu" cosa vuole da te? Minimo minimo un matrimonio!" Regulus rise tutto rosso in viso.
"Sono invidiosa come la merda, questo spero sia chiaro. Dunque mi prometti che alla prossima occasione ti fai avanti?"
"Io lo potrei anche fare, ma mia madre l'ha scoperto. E mi ha tolto il telefono dicendo che me lo ridarà il mese prossimo. E soprattutto mi ha proibito di uscire per tre settimane perché dice che non tollera che io mi veda con lui"
"Quella troia moscia" disse Maya. "Allora sai che fai? Scappi di casa"
"Ma sei scema?!" le chiese lui.
"No. Scappi durante scuola. Farò tutto il possibile per coprirti, ti spiego il piano"
"Sarebbe figo ma-"
"Niente ma, tu scappi, vai da quel tuo zio simpatico e denunci quei due stronzi. Devi riprendere in mano la tua vita, e non perché tel' ho detto io, perché voglio che tu ti senta a casa nel luogo in cui abiti"

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