Affondai la mano nella sua voluminosa capigliatura, godendomi quel contatto così fresco e morbido al tatto. Le mie dita raggiunsero il nodo della sua bandana e con un gesto veloce lo sciolsero lasciando che i suoi capelli si mischiassero ai miei. Le sue labbra abbandonarono momentaneamente le mie solo per aprirsi in un sorriso, divertito dalla mia azione. Ricambiai volentieri prima di baciarlo velocemente.
«Vuoi qualcosa da bere?» domandò attorcigliando l'indice intorno ad una ciocca dei miei capelli. Annuii e mi trascinò fuori dalla pista, indicandomi un divanetto con un cenno della testa.
«Aspettami qui, c'è molta fila e non voglio perderti.»
«Non scappo Ashton, vai» Ridacchiai. Si leccò le labbra, osservandomi sedermi sul divanetto indicato.
«Lo spero per te Raise»
Mi fece un occhiolino prima di dirigersi verso il bancone stracolmo di gente.
Scivolai lungo la spalliera e gettai la testa all'indietro, godendomi il ricordo di qualche attimo prima. Mi diedi un'occhiata intorno, cercando di riconoscere qualche volto familiare: in lontananza intravidi Wendy e mi venne voglia di alzarmi per raggiungerla e salutarla, ma qualche istante dopo mi resi conto che fosse in compagnia di un ragazzo e lasciai perdere. Allungai il collo verso la pista, facendo cozzare il mio sguardo attento e curioso contro la figura di Faith, avvolta da una semplice felpa troppo larga per il suo corpo così minuto e da dei leggings. Strinsi le labbra in una linea: non mi piaceva, provavo un'enorme antipatia a tatto nei suoi confronti. Mi sentii quasi sollevata nel rendermi conto che Luke non fosse al suo fianco, e mi resi conto di doverla smettere all'istante, di concentrarmi su cosa stava capitando nella mia vita e non nella sua.
Una figura avvolta dall'oscurità del bordo pista mi si avvicinò repentivamente.
«Breath allontanati da qui»
Calum mi osservava con i suoi grandi occhi marroni, quasi supplicandomi. Corrugai le sopracciglia.
«Calum? Che vuoi?»
Strinse le labbra, infastidito dal mio tono poco cordiale.
«Cerco di salvarti il culo, fatti un giro, non restare qui, fidati.»
Il suo sguardo così preoccupato e poco arrogante mi spinse a credergli e mi ripromisi di farmi un veloce giro prima che Ashton tornasse.
Mi alzai dal divanetto e gli rivolsi un veloce cenno del capo, prima di incamminarmi verso un punto indefinito della sala. Camminai per qualche metro, incerta sul da farsi e udii la voce di Calum nitidamente.
«Non fare cazzate, smettila di comportarti da coglione!» Urlò, ma la musica ovattò la sua voce alta.
Ero sicura, comunque, che quel rimprovero non fosse riferito a me e ne ebbi la prova qualche attimo dopo, quando venni strattonata all'indietro con così tanta violenza da non parermi vero. Non riuscii a capacitarmi di come, ma sapevo chi ci fosse alle mie spalle, e la paura mi pietrificò.
Mi strattonò violentemente verso il centro della sala che ghermiva di corpi giovani e sudaticci, la musica mi sfondava i timpani e la pressione dei suoi polpastrelli sul mio avambraccio stava diventando dolorosa.
Era folle, era senza controllo, era il Diavolo.
Mi voltai nella sua direzione e due occhi blu contornati di rosso mi investirono. Se lui era il demone per eccellenza, io ero direttamente all'Inferno.
Luke tagliò la pista da ballo, sballottandomi tra le persone che cercavano di muoversi a ritmo di musica in quell'ammasso di carne umana.
Quando riuscimmo ad uscire da quel caos, Faith ci corse incontro.
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Madness || Luke Hemmings
FanfictionFollow your inner moonlight. Don't hide the madness.