Capitolo 41.

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Luke fu dimesso il giorno seguente, avendo superato la nottata senza complicazioni e fui felice di trovare gli altri ad attenderci fuori dall'ospedale. 

«Bel modo di iniziare l'anno, vero Luke?» Domandò Kate saltellante.

«Vaffanculo» Borbottò il biondo, ma non si trattenne una risatina divertita. 

Calum lo osservava attentamente e in silenzio, con le braccia conserte e la mascella contratta. Quei due erano fatti per sostenersi, perchè, anche in quel momento, mi sembrò che si stessero guardando le spalle a vicenda. 

Dylan e Michael gli lasciarono una veloce pacca sulla spalla alla quale lui rispose con uguale gentilezza. 

«Dobbiamo parlare» Asserì Luke osservando il suo migliore amico e quest'ultimo annuì.

 Li osservammo allontanarsi silenziosamente dal nostro gruppo. 

 Quel giorno non li vedemmo più. 

*** 

Il Mad ricominciò il primo sabato di Febbraio, rendendo tutti improvvisamente meno spensierati. Durante il primo girone effettuato dopo le vacanze natalizie, Ashton arrivò secondo, sorprendendo tutti. Quella sera mi si avvicinò per qualche secondo con fare orgoglioso ma ugualmente impacciato e io biascicai solamente un "bravo, bella gara" prima di scappare.

Durante il girone seguente, invece, i 60 partecipanti sembravano disperdersi nell'enorme piazzale che ospitava il punto di partenza. Osservai la moto nera di Luke a distanza, mangiandomi le mani oltre le transenne, affiancata come al solito da Tyler e Brian. Il ragazzo dai capelli neri mi rivolse la parola.

«Come va con Luke?»

 «Bene, è passato più di un mese e le cose rigano dritto» 

Arricciò le labbra rosate in un'espressione indecifrabile.

 «Mi sembra assurdo pensare che tu stia con lui. I mesi passano troppo in fretta » 

Mi chiusi nelle spalle: stavamo insieme? Era quella la nostra situazione? 

«Non dirlo a me» Mi limitai a rispondere, tornando a prestare attenzione ai motori che erano appena sfrecciati via, spronati dal "VIA" DI Greg, il quale aveva cambiato occhiali da sole. 

«Secondo me quegli occhiali nuovi glieli hanno regalati a natale» Ridacchiò Brian, scuotendo la testa rossiccia e mostrando i denti piccoli e bianchi. Annuii con vigore, lasciandomi trasportare dalla sua risata contagiosa. 

«Come mai porta sempre gli occhiali di sole? » Domandai, sinceramente interessata alla risposta; era sempre stata una mia curiosità, fin dal mio primo giorno al Capannone.

Brian scrollò le spalle.

 «Non lo so, ma alcuni dicono che i suoi occhi siano eterocromi»

 Grazie alla mia sufficiente attenzione durante le ore di anatomia avevo imparato che l'eterocromia comportava due occhi di colore differente. Avrei pagato oro per fare in modo che quell'uomo si levasse gli occhiali e mostrasse al mondo una cosa talmente affascinante. 


 Restammo in attesa per tanto, troppo tempo; le gambe iniziavano a farmi male, così pressata contro la transenna in metallo, l'aria ghiacciata dell'inverno inoltrato già da tempo mi pungeva il viso e il costante suono di sirene in giro per Silver Spring mi metteva perennemente ansia. 

Quando finalmente un bagliore apparve in lontananza, mi rilassai: il girone era stato concluso, la polizia non era nei paraggi e nessuno dei concorrenti sembrava essersi fatto male, interrompendo il corretto proseguimento della serata. I miei pensieri andarono immediatamente ai miei compagni. La moto sfrecciò oltre la linea di partenza e frenò con violenza, provocando uno stridio fastidioso delle ruote e alzando un polverone che rischiò di soffocare gran parte della folla. Capii chi avesse concluso con così grande il successo il girone grazie alle urla isteriche delle persone alle mie spalle e dall'altro lato della strada.

Madness || Luke HemmingsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora