Capitolo 15

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OBIETTIVO:130 VOTI.

DOMANDA PERSONALE: Ashton o Luke?

 

.Luke.

Chiusi a chiave la porta di quello squallido bagno e mi accucciai sulle piastrelle sporche. Affondai la mano nella tasca interna del mio giubbotto di jeans e ne estrassi la bustina contenente  i cristalli di coca finemente tritati. Li posizionai lungo il mio palmo teso, afferrai la cannuccia- la quale era riposta a sua volta nel taschino superiore della giacca- e aspirai la piccola striscia che mi ero potuto permettere di acquistare quella notte da Finn.

Avevo fatto uso di cocaina solo altre due volte in vita mia, momenti ben distanti tra loro,ma  quella era la terza, e la prima che affrontavo da solo: Calum si era tirato indietro quella sera dicendomi qualcosa tipo «Non voglio più immischiarmi in questa merda» ma non ne ero totalmente sicuro in quel momento, forse perchè l'effetto della droga si stava già facendo sentire.

Cozzai la testa contro il muro rivestito dello stesso materiale del pavimento e chiusi gli occhi mentre sentivo la temperatura corporea salire a dismisura. Ridacchiai senza un effettivo motivo e mi lasciai sfuggire un pensiero parecchio stupido. 

«Sono la torcia umana» biascicai e in quel momento non mi potetti rendere conto del fatto che sembrassi un bambino ritardato di 10 anni.

Aprii gli occhi ritrovandomi davanti lo stesso squallido e buio scenario: un cesso sporco, delle piastrelle tristi e le mie vans nere e distrutte. Afferrai il telefono riposto nella tasca nella maniera più salda possibile: mezzanotte. Avrei giurato di essere entrato in quel bagno alle undici. Mi alzai lentamente, poggiando le mani sulle pareti e mi spazzolai i pantaloni scuri; sfregai violentemente il dorso della mano contro il naso e feci scattare la serratura della porta, per poi uscire.

La musica mi perforava i timpani, il Capannone era così grande e vuoto, privo di arredamento, da farmi sentire perso; mi poggiai nuovamente contro un muro e strisciai fino a terra dove mi limitai ad osservare le persone passare e ignorarmi: il mondo scorreva tranquillamente e io ne rimanevo impassibile, era la sensazione più bella che potessi aspettarmi. Mentre il mondo di tutti si evolveva, il mio andava a rotoli e si sgretolava, l'unica cosa che sembrò arrestarne la distruzione in quel momento fu la cocaina. Un ragazzo si fermò proprio sopra di me, osservandomi con un suo amico.

«Luke Hemmings si droga? » Domandò mostrando un sorrisino divertito al suo compagno.

«Non mi sorprenderebbe scoprire che gareggia sotto l'effetto di droghe allucinogene» ridacchiò l'altro portandosi una mano sulla bocca come una checca.

Sebbene i miei occhi facessero fatica a restare aperti riuscii ugualmente a guardarli in volto e mi alzai di scatto. Nell'avanzare di un passo verso di loro la situazione mi sfuggì di mano: la terra sembrò traballare sotto i miei piedi e i due individui davanti a me sembrarono roteare di 180 gradi, caddi nuovamente a terra scombussolato e l'unica cosa che riuscì a capire in quel fottuto casino fu solo la loro sguaiata risata. Non seppi mai cos'altro mi dissero quella sera, perchè mi abbandonarono subito dopo e io rimasi steso sul pavimento.

Mi rialzai cautamente, portando le mani vicino ai miei piedi per poi farle risalire lentamente lungo le mie gambe, drizzandomi con la schiena; mi scostai i capelli leggermente sudati dalla fronte e camminai ad occhi chiusi per qualche metro, sentendoli troppo pesanti per aprirli. Mi schiantai nuovamente contro qualcosa, o qualcuno e gli caddi letteralmente addosso. Mi afferrò con entrambe le mani cercando di reggermi come un bambolotto.

«Hemmings?» Domandò spaventata la voce dolce e acuta che mi perfonò i timpani in quello stesso istante. Non sapevo chi fosse, non mi ero ancora degnato di aprire gli occhi e forse quello era il momento più adatto per farlo: il mio sguardo si posò su una figura troppo mingherlina per reggere tutto il mio peso e su due occhi terrorizzati. La cocaina mi annebbiava la testa e non mi permetteva di avere pieno controllo del mio corpo, ma sapevo bene a chi avevo davanti. 

Madness || Luke HemmingsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora