Wrong

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CAPITOLO DICIASETTE: Wrong

POV LOUIS
La campanella è suonata da poco. Harry non è entrato in classe eppure è venuto con noi a scuola e lo visto mentre girovagava per i corridoi. Mi guardo intorno in cerca di qualcosa di interessante da osservare durante la prima ora di lezione di geografia, visto che non ho nessuna voglia di sentire quella lagna della professoressa che cerca di spiegare. Vedo Niall fissare il soffitto, Liam che scarabocchia disegni sul foglio mentre Zayn sembra l'unico interessato, non sarebbe dovuto essere qui. Aveva deciso di non seguire la prima ora di lezione ma ora eccolo qui. Eleonor si trova dall'altra parte della classe e parla con la ragazza nuova mentre Mary... aspetta un momento, Mary non c'è! Prendo il cellulare e invio un messaggio Eleonor

"Mary? Lou xx"

La risposta non tarda ad arrivare. Apro il messaggio:

"L'ho vista nei corridoi poco fa. Sono preoccupata! El xx".

Mary non ha mai saltato una lezione, non è da lei. Deve essergli successo qualcosa o deve aver un motivo logico per non essere in classe, ne sono certo. La conosco troppo bene. Ora che ci penso anche Harry non c'è in classe e deve centrare qualcosa con Mary visto i loro precedenti

-Prof non mi sento molto bene, posso uscire?- alzo la mano usando la scusa più vecchia del mondo

Zayn mi fissa come per ricevere una risposta ma lo ignoro, gli spiegherò tutto dopo che avrò trovato Mary ed essermi assicurato che stia bene

-Esca- sbuffa la professoressa ma poco m'importa.

Esco dall'aula velocemente ignorando tutto e tutti e giro per i corridoi cercandola ma nulla, lei no c'è e non c'è traccia neanche di Harry, se lo trovo lo uccido. Esco e mi reco nel cortile della scuola, c'è un albero che lei adora fin dal primo giorno e che passa molto tempo li seduta a pensare o a riposarsi lontana da tutto e tutti. Infatti mi avvicino all'albero e la trovo li seduta ai piedi dell'albero con lo sguardo perso nel vuoto immersa nei suoi pensieri, mi siedo accanto a lei, la quale sente la mia presenza e gira lo sguardo fissandomi

-Sapevo che saresti venuto- dice spenta

Abbassa il capo

-Cos'altro ha fatto?- taglio corto

Lei non sa mentirmi e ormai l'ha smesso di fare tanto sarebbe inutile. Mi dice le cose come stanno e si sfoga con me

-Mi ha baciato e io ho ricambiato in un primo momento ma non c'è l'ho fatta, odio essere presa in giro. Per lui sono un gioco e io non voglio esserlo- esclama sempre con un tono spento e amareggiato e poi sospira come se si è liberata da un peso che l'opprime

L'abbraccio e si rifugia tra le mie braccia come se fosse una bambina piccola che ha fatto un brutto sogno durante la notte. Non posso crederci. Avrei tanta voglia di prenderlo a pugni. Nessuno può fare del male alla mia piccola, lei è tutto e non merita di soffrire

-E' uno stupido- le do un bacio sui capelli

-Qui l'unica stupida sono io- decido di lasciar perdere è troppo cocciuta

Anzi è la ragazza più cocciuta che conosca. Le accarezzo i capelli e la tengo stretta tra le mie braccia. Io sono la sua roccia e spetta a me aiutarla e proteggerla da tutto e tutti.

*****

E' ancora tra le mie braccia quando sentiamo la campanella che indica la fine della prima ora

-Dovremo entrare- le dico

annuisce e si alza pulendosi i pantaloni

-Ci avranno dato per dispersi- dice sorridendo

You Are ProblemDove le storie prendono vita. Scoprilo ora