Non sei un gioco

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CAPITOLO DIECI: Non Sei Un Gioco

POV MARY

Louis esce dalla mia camera e io poco dopo mi alzo dal letto. Prendo il mio pigiama, che sarebbe una maglietta e pantaloncino e mi cambio. Mi metto sul letto ma non riesco a prendere sonno, controllo l'orario e sono le undici e mezza. Mi giro e rigiro nel letto senza riuscire ad addormentarmi. Sono davvero preoccupata per Harry, non mi importa di cosa ha fatto e quindi mi alzo ed esco dalla mia camera. Busso a quella di Harry e apro senza aspettare una risposta, lo trovo seduto sul bordo del letto con il capo abbassato e le mani tra i capelli. Alza lo sguardo su di me e mi accorgo che ha un labbro spaccato sanguinante, mi guarda e io guardo lui ma nessuno dei due dice nulla. Sono io a prendere l'iniziativa, esco dalla camera e vado in bagno per prendere dell'ovatta e disinfettante e poi ritorno in camera silenziosa per non farmi sentire dal Lou. Mi guarda stupito, forse pensava che me ne fossi andata per non tornare. Non riesco più a guardarlo negli occhi ed evito quel contatto. Poggio il disinfettante e l'ovatta sul comodino e mi siedo accanto a lui, osservo bene il labbro rotto e mi accorgo che è davvero ridotto male. Louis ha dato davvero un bel gancio destro. Poteva anche rompergli il naso se prendeva un'altra mira. Lui mi fissa e non dice niente, i suoi occhi sono spenti e dispiaciuti

-Scusa- pronuncia in un sussurro

Io non rispondo e prendo il disinfettante e lo metto sull'ovatta; l'avvicino al suo labbro e inizio a tamponare, lui fa un'espressione dolorante

-Stai fermo- gli dico piano continuando a tamponare

Una volta che ho finito metto tutto a posto e mi alzo ma mi sento fermare per il polso

-Non sei un gioco, non lo sei mai stata- si alza e mi fissa

La sua voce è roca e profonda

-Mi dispiace per quello che ti ho fatto, non sono riuscito a fermarmi- si giustifica abbassando il capo, il metto due dita sotto il suo mento per alzare la testa.

Fisso i suoi occhi e mi accorgo che è sincero, mi alzo di poco sulle punte e annullo le distanze dandogli un bacio a stampo che lui ricambia. Ci stacchiamo per il suo labbro spaccato

-Non mi hai fatto tanto male- alzo le spalle abbassando lo sguardo

-Ha ragione tuo fratello, devi stare lontana da me. Io posso farti del male e non me lo perdonerò mai- mi da un bacio veloce al quale non riesco a ricambiare e si allontana

-Vai via e fai finta che non sia successo niente- mi ordina

Si siede sul letto e si mette le mani nei capelli sospirando, io annuisco ed esco dalla stanza. Forse è la cosa migliore per entrambi. Siamo come il giorno e la notte; il freddo e il caldo; l'inverno e l'estate. Siamo collegati ma non per stare insieme.

***** MATTINA *****

Mi risveglio con un forte mal di testa e d'istinto porto le mani alla testa per massaggiarmi le tempie nella speranza che il dolore diminuisca ma non è così. Mi alzo ed esco dalla stanza per poi chiudermi in bagno. Ad essere sincera non so neanche che ore sono visto che in casa non si sentono rumori a parte i miei. Mi metto sotto la doccia e faccio scorrere l'acqua calda su tutto il mio corpo. Sento un po' di bruciore sulle braccia ma non gli do peso. Oggi è l'ultimo giorno di libertà, domani incomincia la scuola. Ma da oggi inizia una nuova vita, ricomincerò ad essere me stessa. Devo cercare di recuperare la mia vita. Senza Harry e i problemi che ha portato con se. Chiudo il getto d'acqua dopo un'oretta circa ed esco dalla doccia, mi avvolgo in un asciugamano e mi osservo allo specchio, il "marchio" di Harry non si vede quasi più ed è una cosa positiva e anche i segni rossi sulle braccia sono meno evidenti, anche per merito di Louis che si è preso cura di me, di nuovo. Mi asciugo i capelli con molta calma e poi esco dal bagno per andare in camera mia, mi vesto con una maglietta nera con dei pantaloncini rossi e AllStar ai piedi. Controllo l'orologio e sono solo le sette e mezza, mamma e papà non ci sono e i ragazzi saranno dormendo. Scendo in cucina e preparo la colazione per tutti e tre, decido di portare la colazione a letto a Lou per ringraziarlo e decido di portarla anche a Harry, prendo il primo vassoio e salgo le scale. Apro la porta con grande fatica ed entro in silenzio per non svegliarlo, noto che dorme come un bambino. Il labbro non è più così gonfio come ieri sera. Poggio la colazione sul comodino e gli lascio un biglietto

"Buongiorno" ed esco silenziosa ma prima lo guardo per l'ultima volta.

Sospiro chiudendomi la porta alle spalle, scendo di nuovo e scale e le risalgo con un altro vassoio e lo porto a Lou, questa volta la porta è socchiusa e la apro facilmente. Poggio il vassoio sulla scrivania e poi mi avvicino alla finestra e apro le tende, sento Lou muoversi e dire qualcosa di incomprensibile. Sbuffo sapendo che non sarà facile da svegliare, mi avvicino al suo orecchio

-Louis William Tomlinson- grido tanto da farlo letteralmente saltare dal letto

-Che succede?- chiede ansimando per lo spavento

-Non lo so, dormivi tranquillamente ma poi ti sei alzato di scatto. Forse è stato un brutto sonno- dico facendo un falso sorriso, lui annuisce ancora disorientato

-Ti ho portato la colazione- gli sorrido e gli porgo il vassoio poggiandolo sulle sue gambe

-Perché mi hai portato la colazione al letto?- domanda alzando un sopracciglio

-Per ringraziarti e scusarmi- abbasso il capo

Lui sospira -Vieni qui- mi siedo vicino a lui che mi cinge la vita come per abbracciarmi

-Sono io che devo scusarmi, ti ho trattato male mentre tu non avevi fatto niente. Ti ho lasciato qui da sola con quello senza pensare alle conseguenze mentre io sono tuo fratello e dovevo proteggerti. Mi dispiace e prometto di non farlo più- mi da un bacio sui capelli

-Ti voglio bene Lou- l'abbraccio stringendolo forte

-Anch'io piccola mia- ci stacchiamo e continua a mangiare

-Perché ti sei comportato in quel modo?- domando di punto in bianco

-Non lo so- ammette

-Quando ho rivisto Eleonor l'ho vista cambiata e l'ho vista con occhi diversi non so neanche spiegarlo a parole- parla mentre gesticola con le mani

-Ma poi ha detto di stare con quello e non so cos'è successo- alza le spalle

-Ti stai innamorando?- alzo un sopracciglio

-Io? Neanche per sogno- taglia corto

-Quindi preferisci cambiare ragazza ogni giorno come la maggior parte delle volte- dico mortificata

-Non ho detto questo- si affretta a dire, cala su di noi un silenzio nel quale io penso e lui continua a mangiare

-Ma piuttosto perché questo cambiamento?- mi guarda da capo a piedi

-Non so, avevo bisogno di ritrovare la vecchia me- mi giustifico

-Domani inizia la scuola- si mette le mani nei capelli

-Domani inizia l'inferno, quindi vuol dire che domani andiamo in carcere, quel luogo che tutti tranne i ragazzi chiamano scuola- afferma in tono teatrale facendomi ridere

-Sei incredibile- commento

-Che ore sono?- chiede pulendosi la bocca

-Sono le nove- dico controllando l'orario

-Vuoi fare qualcosa oggi?- mi chiede alzandosi

-Non voglio fare niente oggi- mi lamento buttandomi sul letto.

Mi guarda -Ok, sei testarda e non vale la pena iniziare una guerra già persa in partenza- alza le mani e io scoppio a ridere seguita da lui

-Se hai bisogno di me sarò sotto la doccia per un'ora- esce ma poi rientra

-E se Harry prova solo a sfiorarti chiamami subito- dice serio, annuisco

-Non credo che e ne sarà bisogno- dico riferendomi al labbro spaccato annuisce ed esce dalla camera.

Certo che solo io potevo avere un fratello così! E sapete una cosa? Non lo cambierei per nulla al mondo!

You Are ProblemDove le storie prendono vita. Scoprilo ora