Amore

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CAPITOLOTRENTASETTE: Amore

POV LOUIS

Non sono voluto entrare in ospedale.Mary è entrata da sola mentre io e i ragazzi siamo rimasti fuori.Sono nervoso, so' che devo parlare con El e mi tremano anche le mani

-Nervoso?- fa notare Zayn.

Lo guardo male perché l'ha dettoapposta per farmi innervosire ancora di più

-Tu pensa alla tua fidanzatina- esclamodivertito

-Che c'entra Perrie?- esclamainfastidito

-Io non ho detto il nome di Perrie-scoppio a ridere.

Non le piace parlare di lei quando glidiciamo che sono fidanzati, gli costa ammettere che noi abbiamoragione. Iniziamo a battibeccare sotto lo sguardo divertito di Harry.A quest'ultimo gli squilla il cellulare e risponde allontanandosi.Poco dopo torna

-Ragazzi Mary ci ha chiesto di salire-ci interrompe.

Inizio a sudare freddo mentre saliamo.Passiamo per i vari reparti dove ci sono dottori e famigliari mentreparlano. Arrivati al corridoio mi fermo, non ce la faccio. Sono presodal panico. Non so' che dirle, non so' che fare, non so' comecomportarmi. I ragazzi si fermano e mi guardano

-Io vado al bar- cerco di voltarmi masia Harry che Zayn mi afferrano per il braccio e mi fanno camminareverso la porta

-Ragazzi dai lasciatemi- mi lamentocamminando controvoglia.

Mary esce fuori dalla camera di El e ciguarda in modo strano

-Perché lo tenete fermo?- alza unsopracciglio

-Cerca di scappare- ridacchia Zayn

Mary scuote la testa divertita -OkLouis... ora loro ti lasciano e tu entri in questa stanza e risolvetetutto- mi ordina incrociando le braccia al petto.

Non ho scelta. Annuisco e i ragazzi mimollano

-Volete entrare con me?- chiedosupplicante ai ragazzi

-Io devo andare a prendere Perrie perportarla qui- dice poi ci saluta e se ne va per andarla a prendere dacasa sua.

Guardo supplichevole Harry che è lamia unica speranza ma viene incenerito con lo sguardo da Mary

-Io non ho fatto colazione... Maryvieni con me- le porge la mano che lei prende

-Forza Louis- mi fa' segno di entrare.

Mi giro e la vedo li. Si trova dispalle mentre ripone le ultime cose nella valigia. Indossa unpantalone stretto che sottolinea le sue gambe sottili e lunghe, unafelpa grande per il suo corpo minuto e i capelli leggermente mossiche ricadono sulle sue spalle piccole

-Andiamo May- sento sussurrare da Harrye poi dei passi allontanarsi.

Mi appoggio allo stipite della porta ela osservo nei suoi movimenti. In tutto questo periodo non sonoriuscito a levarmela dalla testa. Sono riuscito a nasconderlo epensavo davvero che mi fosse passato ma poi è tornata da Parigi e misono reso conto che non era passato un cavolo. Lei si gira e miguarda. Rimane ferma e non riesce a parlare. Prendo un respiroprofondo e mi avvicino a lei. Ho bisogno di sapere se le parole diMary sono vere, devo sapere se lei mi ama

-Ciao El- sorrido

-Ciao Louis- abbassa la testa.

Lo vedo da lontano che è imbarazzata.Mi avvicino fino ad arrivare fino a pochi centimetri dal suo corpo,le alzo il viso con la mia mano per vedere i suoi occhi. Mi fissasenza dire niente

You Are ProblemDove le storie prendono vita. Scoprilo ora