"Non toccarla mai più"

470 18 0
                                    


CAPITOLO NOVE: "Non Toccarla Mai Più"

La storia vi interessa?

POV LOUIS

Mi trovo in un pub fuori città con musica a tutto volume e puzza di alcol che solo a sentirla ti fa venire il vomito. Non so neanche io il perché della mia reazione ma ho sentito il bisogno di andarmene da quella casa e di non parlare con nessuno e tanto meno di dare qualche spiegazione che, in quel momento, non potevo dare. Quando sono entrato in auto mi sono sentito uno schifo perché ho trattato in quel modo Mary, lei non centrava niente con questa storia. Lei è una ragazza forte che sa difendersi dal mondo li' fuori ma in fondo è fragile e dolce e ha bisogno di una roccia che la sostenga. L'ho sempre protetta da tutto e tutti e lei si è sempre rifugiata tra le mie braccia anche perché i nostri genitori non c'erano e non ci sono mai, lei ne soffre ma lo nasconde dietro a una maschera. Ho paura. Paura di perderla. Paura di farla soffrire. Paura che possa andarsene. Lei è una ragazza ambiziosa e prima o poi la perderò. È solo questione di tempo. Si sposerà, avrà dei figli, cambierà casa, città e si dimenticherà di me e di quello che abbiamo passato insieme. Harry è la mia prima paura, ho visto dalla prima volta come la guardava, ha provato a baciarla più volte e una volta ci è anche riuscito. Penso che lui me la porterà via e io non voglio, sarebbe troppo doloroso. Penso a tutto questo mentre ho una bottiglia di birra in mano e sono seduto al bancone. Sono venuto qui per divertirmi ma mi è passata la voglia non appena sono uscito di casa. Mi sento picchiettare la spalla e mi giro, vedo una ragazza con i capelli biondi tinti lunghi, alta, magra con le curve al punto giusto e molto prosperosa. Indossa un mini abito rosso fuoco e delle scarpe con tacco altissimo anch'esse rosse e non so quanto trucco. Sarà una ragazzina, avrà diciassette o diciotto anni

-Ciao io sono Britany- mi saluta con una voce talmente stridula che supera anche la musica assordante del pub

-Tu sei?- continua non vedendomi parlare

-Louis- le stringo la mano

-Ti va di ballare?- chiede avvicinandosi toccandomi la maglietta.

Tolgo le sue mani e mi alzo dallo sgabello

-No, meglio di no-

-Ma perché?-

-Devo andare in bagno prima- la liquido

Mi dirigo veloce in bagno e dopo aver controllato che non ci fosse nessuno, chiudo a chiave la porta sospirando. Apro il rubinetto e mi bagno la faccia per cercare un sollievo da tutto quello. Prendo il telefono e trovo un messaggio nella segreteria telefonica da parte di Mary, ascolto il messaggio senza penarci due volte

-Lou sono Mary- dice piangendo -Non so dove sei ma torna, ho bisogno di te- conclude chiudendo la chiamata.

Non me lo faccio ripetere due volte che esco dal bagno superando la bionda che continua a chiamare il mio nome ma non mi importa, mia sorella ha bisogno di me ed è l'unica cosa che importa in questo momento. Entro in auto e sfreccio il più veloce che posso per arrivare il prima possibile a casa. Faccio mente locale per capire cosa possa essere successo e mi ricordo che l'ho lasciata a casa da sola con Harry.....cavolo Harry! Se l'ha solo sfiorata giuro che l'uccido. Arrivato a casa esco dall'auto e chiudo lo sportello velocemente. Entro subito in casa

-Mary- grido salendo le sale velocemente

Apro la porta di camera sua e la trovo rannicchiata vicino al letto mentre piange. Non si è accorta di me. Accendo la luce della camera e mi avvicino a lei inginocchiandomi alla sua altezza, lei non si è ancora accorta di me e quando le tocco il braccio lei si allontana alzando il capo, mi sembra spaventata. Poso lo sguardo sulle sue braccia e sono rosse, sento il sangue ribollirmi nelle vene

-È stato Harry vero?- dico duro, lei non risponde e mi abbraccia continuando a piangere.

La stringo forte e la prendo in braccio e la poso sul letto, asciugo le sue lacrime

-Fammi vedere- le prendo un braccio e lo osservo, è davvero molto rosso e sembra gonfiarsi

-Io lo uccido- dico a denti stretti, provo a toccare il gonfiore ma lei ritrae subito il braccio con un'espressione dolorosa.

Mi alzo di scatto dal letto

-Dove vai?- sento dire da Mary con la voce rotta dal pianto ma io sono già fuori dalla stanza,

Entro nella camera di Harry e lo trovo seduto al letto con lo sguardo al soffitto, non appena sente la porta aprirsi scatta in piedi

-Mar..- inizia ma si ferma quando vede ma a posto di lei.

Mi avvicino a lui e lo prendo per il colletto sbattendolo al muro lasciandolo sorpreso

-Non ti avvicinare più a Mary e azzardati solo a toccarla e ritieniti morto- lui non dice niente e mi guarda come se fosse dispiaciuto, lascio il colletto ma la rabbia non diminuisce e gli tiro un pugno che lo fa cadere a terra con il labbro sanguinante.

Esco dalla stanza lasciandolo li da solo e vado in bagno. Prendo una bacinella e la riempio d'acqua, prendo anche un panno e una crema per dolori, dopo vado in camera di Mary. Entro e il suo sguardo è nel vuoto, mi siedo sul suo letto e lei posa il suo sguardo su di me

-Cosa gli hai fatto?- chiede piano, ormai non piange più

-Quello che si meritava- mi limito a rispondere e lei abbassa il capo.

Bagno il panno nella bacinella, lo porto sul suo braccio e faccio lo stesso con l'altro

-Mi dispiace- dice in un sussurro

-Non hai colpe, è stata colpa mia non dovevo lasciarti qui sola con lui- sospira.

Una volta che ho finito le metto una pomata e il rossore è diminuito rispetto a prima

-Sono stanca- mi dice sbadigliando

-Ok, vuoi che rimango?- chiedo dolcemente, scuote la testa

-Ok, buonanotte- le do un bacio in fronte

-Notte- mi dice ed esco dalla camera.

Non permetterò che nessuno possa farle del male, non più.

You Are ProblemDove le storie prendono vita. Scoprilo ora