CAPITOLO TRENTADUE: Brothers
Mi dispiace per il ritardo ma sono stata poco bene
Sento bussare alla porta di camera mia. È da un bel po' che sono sveglia anzi se è per essere precisa non mi sono mai addormentata. Come tutte le volte ormai. Le tende sono mezze chiuse ed entra abbastanza luce, forse troppa per i miei gusti. Io sono rannicchiata sul letto con una maglietta bianca di mio fratello che mi fa da vestito. Non rispondo. Sento sospirare come tutte le volte. Sento ribussare ma continuo a non rispondere
-Mary sono Harry, per favore apri- non rispondo.
Ogni mattina viene a bussare e mi chiede sempre come sto e di aprire la porta e magari mangiare anche qualcosa, lui sa' che lo ascolto ma sa' anche che non gli risponderò. Viene in ogni momento della giornata a volte rimane fuori dalla porta e mi racconta come è andata la giornata e le condizioni di El. Apprezzo il fatto che si preoccupi per me. Quando loro sono in casa non esco mai, a volte esco di notte perché so' che sono tutti a dormire. Non voglio farmi vedere in queste condizioni da loro, soprattutto da lui
-Mary dai sono tre giorni che sei li dentro, aprimi... per favore- non rispondo.
Lo sento sospirare
-Se non apri subito questa porta la sfondo- non rispondo ma accenno un mezzo sorriso.
Non sentendo la mia voce Harry prende l'iniziativa
-Ok, l'hai voluto tu- non rispondo.
Sento un trambusto
-Uno...- mi alzo
-Due...- apro la porta
-Tre...- Harry si ritrova sul pavimento mentre io scoppio a ridere.
È la prima volta che rido da quattro giorni
-E' sempre un piacere vederti ridere- si unisce anche lui alla risata.
Gli porgo la mia mano e si alza massaggiandosi il braccio
-Finalmente mi hai aperto- sorride e io sospiro
-Cosa vuoi?- incrocio le braccia.
Non risponde e si avvicina al mio armadio sotto il mio sguardo confuso, lo apre e prende una maglione nero larga, un pantalone blu stretto e le converse nere. Poi si abbassa verso i cassetti dove si trova l'intimo e lo apre. Divento rossa come un peperone
-Harry- grido ma sembra non darci caso
-Carino questo-
Prende in mano un completo in pizzo rosso regalatomi da El e mai messo (e che mai metterò)
-Mettilo subito a posto- grido sconvolta
Fa come dico mentre ride e prende un semplice completo bianco in pizzo e mi porge tutto
-Ora tu vai in bagno, ti fai una doccia, ti vesti, scendi giù a fare colazione e poi usciamo- mi ordina
-Non ne ho voglia Harry- sussurro abbassando lo sguardo
-Non accetto un no- sbuffo
-Harry...- mi ferma
-Permettimi di aiutarti. Non voglio vederti così- mia accarezza la guancia.
I suoi occhi verdi mi implorano. Annuisco
-Dove andiamo?- prendo i vestiti
-Prima andiamo al parco a fare una passeggiata che hai bisogno di un po' d'aria e poi andiamo in ospedale da Eleonor- annuisco e faccio come mi dice.
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You Are Problem
FanfictionLa vita di Mary Tomlinson non aveva nulla di speciale, ragazza tranquilla e molto legata a suo fratello Louis e suo cugino Zayn. Non ha mai creato nessun problema o guaio ma poi nella sua vita entrerà un ragazzo, Harry. Lui è il classico badboy ma c...