Ci provo con la ragazza sbagliata...

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Draco's pov

- Ho trovato, forse, un appartamento - disse Hermione rientrando nella mia visuale.

Sbuffai chiudendo la cartina.
Per me tutto questo era fuori dagli schemi, non ci capivo un accidente e l'unica cosa che potevo fare era obbedire a quello che diceva la Granger. Una cosa non in cima alla mia lista dei desideri.

- Almeno questo - dissi - Ho bisogno di una doccia, Granger -

- Scusa se Mr perfetto non gradisce la situazione - ribattè irritata - Non ho chiesto io di farti da babysitter invece di seguire le lezioni -

Sapevo che stavo sbagliando a provocarla, stava facendo questo per aiutare me, ma davvero...ero stanco, a pezzi e quella città mi aveva già distrutto mentalmente.

Non ero abituato a tutto questo. Hermione già sembrava più a suo agio e questo un po' mi dava a nervi, odiavo dipendere da qualcuno, soprattutto se era Hermione Granger.

- Pensavo che una come te avrebbe trovato facilmente delle soluzioni - dissi - Evidentemente ti ho sopravvalutato -

- E certo! - esclamò lei - Senti da chi viene la predica, da uno che sta più sotto del pavimento! -

Sussultai e mi alzai per frontaggiarla ma alla fine mi morsi la lingua.
Forse non era davvero il caso di farla incazzare.

- Ok...tregua - dissi alzando le mani - Perché sei così nervosa? Non dovresti essere soddisfatta per aver trovato una casa? -

Ed era vero, mi sembrava strano che si fosse alterata così. Non era da lei ecco.

- Si ma...uff - disse - Il ragazzo che mi ha detto dell'appartamento ci stava provando con me anche se ha dichiarato di essere fidanzato -

La guardai dalla testa ai piedi, era un po' scompigliata e aveva l'aria stanca ma Hermione Granger non era niente male se non consideravo la sua aria da sapputella.

- Be' forse voleva quella cosa - dissi.

E sul serio, forse non dovevo continuare il pensiero che mi stava attraversando la mente, o meglio non dovevo proprio farlo collegare alla bocca.

- Cosa? -

Sospirai.

- Non so se ti sei vista ultimamente, ma sei diventata scopabile - dissi e dopo questa mi allontanai uscendo dal locale.

Dovevo stare zitto, tacere.

                               ***

Hermione mi lanciò un'occhiataccia e si allontanò.

Mi buttai sul letto e ignorai il resto.

Si era data appuntamento con il tipo dell'appartamento il giorno dopo e noi eravamo andati ad un Motel per sistemarci e riposare.

Peccato che ora mi guardava come se fossi il diavolo. Prima come se avessi la peste ora peggio.

- Ho fatto solo un osservazione - dichiarai.

Poi, ci eravamo potuti permettere solo una stanza insieme perché i soldi servivano per il presunto appartamento.

- Sono fidanzata...non dovresti fare certe osservazioni - disse.

- Con Ronald Weasley? - risposi sarcastico - Ha senso...capisco perché ti sei scandalizzata -

- Smettila Malfoy! - esclamò voltandosi nella mia direzione - Sono ancora molto propensa a lanciarti qualche incantesimo doloroso -

- Mh...certo - borbottai.

- Non hai di meglio da fare oltre rompermi? - chiese stizzita.

Forse era meglio se andavo a farmi un giro in effetti.
Da quelle parti avevo visto diversi locali che potevo vedere.
Esistevano anche a DiagonAlley anche se erano diversi, non ero così ignorante e poi...la tensione in quella stanza si tagliava con il coltello.

- Senti, vado a farmi un giro - dissi alla fine alzandomi e infilandomi giacca e scarpe.

- Non farti ammazzare - si limitò a parlarmi - Portati la bacchetta, non vengo a farti da guardia del corpo -

Era inutile provare a dirle se voleva venire.
In parte volevo chiederglielo ma dall'altra parte...se il nostro rapporto già faceva schifo con quello che avevo detto quella mattina mi ero giocato tutto.

Aprii la porta lanciandole un'ultima occhiata: era concentrata sui libri che aveva preso dalla biblioteca venendo in Motel e non mi degnava di uno sguardo.

                               ***

- Allora straniero hai deciso? - mi chiese la barista.

- Birra - cedetti.

Non avevo idea di com'era ma era l'unica cosa che somigliava alla BurroBirra, forse.

E poi dovevo ordinare qualcosa, non potevo stare seduto al bar senza ordinare niente e guardare tutti gli altri.

Erano ragazzi normali, come me a prima vista.
Ero forse io a non sentirmi parte di loro e non solo perché ero un mago ma per tutto il resto.
Mi posai una mano sull'avambraccio chiedendomi, per l'ennesima volta, se le cose sarebbero andate diversamente se mi fossi ribellato a mio padre, se avessi evitato di compiacerlo per qualsiasi cosa.

La barista mi poggiò davanti da bere e mandai giù subito, tossendo.

Quella cosa era amara!

Una risata cristallina mi fece sobbalzare e mi voltai pronto a rispondere a tono ma mi tappai la bocca.

Una ragazza si stava ricomponendo dopo aver riso, prendendomi in giro.

Indossava pantaloni attillati, scarponcini, una felpa che le lasciava una spalla scoperta, aveva i capelli ricci e biondi, la pelle abbronzata e due occhi grigi che brillavano di intelligenza; mi ricordava Hermione per alcuni versi.

E associare quella strega a quella ragazza e squadrandola da capo a piedi non era poi tanto rassicurante.

Soprattutto visti i pensieri che mi stavano passando per la testa paragonando le due.

- Mai bevuto una birra? - mi chiese - Li hai almeno 21 anni? -

- 21? - chiesi scioccato - Emh...no -

Lanciò un'occhiata alla barista, poi prese la mia birra e la mia mano, facendomi alzare.

Ero talmente scioccato che mi lasciai trascinare sulla pista da ballo.

- Tu non sei di qui vero? - mi chiese dandomi la birra in mano e prendendo a muoversi a ritmo di musica - Di dove sei? In America se non hai 21 anni non puoi bere alcool -

Guardai la mia bibita. Non ne avevo la minima idea.

La ragazza si portò le mani sopra la testa muovendo i fianchi e buttando indietro la testa.

Ormai c'ero, tanto valeva divertirsi e poi dovevo smetterla di pensare ad Hermione mentre guardavo quell'Americana.

Poggiai la birra e la presi per i fianchi, ballando con lei.
Mi guardò e inclinò il capo, con espressione dispiaciuta.

- Ti difenderò, te lo prometto - disse.

- Cioè? - chiesi confuso.

- Ti sto usando per far incazzare il mio ragazzo, scusa, ma a volte mi dà a nervi -

Non feci in tempo a realizzare le sue parole che mi sentii afferrare per la maglia e mi beccai un pugno in faccia.



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