Il tipo che mi ha picchiato non è così male

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Draco's pov

Perché Hermione aveva rivelato a quei due chi eravamo per me era un mistero.
Conoscendola era quella che rispettava perennemente le regole e non sgarrava mai e la regola che riguardava il non rivelare la nostra natura ai babbani era la prima in assoluto.

Certo, avevo sentito la loro conversazione e il fatto che quei due non erano semplici babbani. Cos'erano io non l'avevo ancora capito ma a quanto pareva lo sapeva la Granger e in questo caso mi bastava come informazione.

Se lei pensava di fidarsi meglio per me.

Il fatto che poi mi aveva difeso, dicendo apertamente davanti agli altri che non meritavo di essere arrestato... sinceramente, su questo, non sapevo che cosa pensare.

Me ne stavo sul divano a fissare il soffitto mentre pensavo a quello che era successo.
Con il fatto che era notte fonda, per parlare di quello che era successo, eravamo rimasti tutti all'appartamento del tipo che mi aveva picchiato.
Hermione se ne stava nella camera matrimoniale e lui, con la ragazza con cui ci avevo provato, nell'altra stanza. Io mi ero offerto quindi di dormire sul divano, per una volta mi ero lasciato andare e avevo provato ad essere gentile.

- Scomodo è? - disse una voce facendo saltare sul divano.

Mi alzai di scatto e mi guardai intorno finché non individuai il proprietario dell'appartamento.
Se ne stava poggiato al muro, con le braccia conserte e le caviglie incrociate, con addosso solo un paio di jeans.

- Mi è capitato di dormirci un paio di volte e in realtà pensavo di buttarlo via - continuò staccandosi dalla parete e avvicinandosi.

L'osservai e constatai che se fossi stato una ragazza avrei sbavato su quel tipo ma non lo ero quindi questo problema non c'era.
Il fatto che subito dopo pensai che a poterlo fare fosse Hermione mi infastidì, di nuovo senza un motivo preciso.

- Vedo che non sono l'unico ad avere problemi di sonno - dissi poggiando la schiena al divano e provando a rilassarmi.

Lui si sedette sulla poltrona di fronte, completamente rilassato e senza preoccuparsi che da un momento all'altro avrei potuto aggredirlo.

Più per vendicarmi del pugno che per altro.
Dopotutto non mi dava l'aria di essere un nemico e poi non era da lui che scappavo ma dal Ministero della Magia.

- Dormo si e no tre ore a notte - disse chiudendo gli occhi e buttando la testa all'indietro - Brutti sogni -

Annuii. Negli ultimi mesi avevo avuto anche io la mia buona dose di incubi e riguardavano tutti Voldemort e il periodo che avevo passato con lui.

- Credo di sapere a cosa ti riferisci - dissi.

Lui annuì.

- Allora biondino, qual'è il tuo nome? - mi chiese.

Feci una smorfia.
Era la prima volta che qualcuno mi apostrofava così, ma tra l'altro era anche la prima volta che qualcuno mi prendeva a pugni e mi faceva svenire.

Sarà stato che ad Hogwarts avevo il rispetto incondizionato visto che ero un Malfoy, ma per quel tipo probabilmente non contavo nulla.
Sembrava provare rispetto per Hermione ma per me niente, indifferenza totale.

- Draco Malfoy - mi presentai - Tu invece, americano? -

Lui fece uno sbuffo divertito.

- Percy Jackson -

Sollevai un sopracciglio confuso.

- Non è un nome inglese Percy? - chiesi.

Lui si strinse nelle spalle.

- Me lo hanno già detto ma in realtà è un abbreviazione del mio nome completo - mi spiegò - Mi chiamo Perseus, è greco -

Feci per aggiungere il perché avesse un nome greco ma dovevo smetterla di fare domande sul suo nome, anche perché il mio era abbastanza discutibile.

- Lei ti piace vero? - mi chiese ad un tratto.

Sussultai e sgranai gli occhi.

- No! Non oserei mai con la tua ragazza! - esclamai preoccupato e forse anche con un leggero panico visto che non ci tenevo a farmi picchiare di nuovo.

Mi guardò male facendomi correre i brividi lungo la spina dorsale e ci riusciva benissimo visto il colore dei suoi occhi e l'intensità del suo sguardo.
Mi dava come l'impressione che ne avesse viste parecchie.

Ad occhio e croce sembrava avere la mia età o qualche anno in più ma i suoi occhi raccontavano tutta un'altra storia.

Mi venne spontaneo chiedermi che cosa sarebbe successo se si fosse ritrovato nella nostra guerra ad affrontare Voldemort.
Più lo guardavo più mi dicevo che molto probabilmente il Signore Oscuro se la sarebbe fatta nella tonaca trovandoselo davanti.

Era questo che mi trasmetteva il suo sguardo e anche un po' la sua postura, anche se a primo impatto sembrava rilassato e calmo.

Non ero bravo a giudicare le persone, non lo ero mai stato ma quel Percy mi dava l'impressione di essere pericoloso.

- Non parlavo di Annabeth - mi rispose poggiando i gomiti sulle ginocchia e sporgendosi verso di me - Di Hermione -

Lo fissai e scoppiai a ridere.
Io e la Granger!?
Ma nemmeno tra 100 anni sarebbe potuta succedere una cosa del genere!

- Io e la Granger? Ma scherzi!? Non ci sopportiamo, è stata costretta a venire qui per me ma vorrebbe staccarmi le palle -

Questa volta fu lui a ridere e poi scosse il capo.

- Annabeth non mi sopportava, rivalità tra genitori diciamo, per "testare" la mia forza mi ha fatto quasi sbranare da un segugio infernale, un esperienza orribile - mi raccontò facendomi rabbrividire.

Sapevo qualcosa sui seguici infernali e mi stavo chiedendo come faceva ad essere ancora vivo dopo quell'esperienza.

- Come fai ad essere...tutto intero? - chiesi.

Lui rise di nuovo e questa volta si alzò.

- Sarò sincero, il segugio mi ha fatto giusto il solletico, ho passato di peggio - disse - Comunque prova a dormire un po' io vado a controllare che Annabeth stia bene -

Non gli chiesi che cosa intendeva con quella frase, non ero nemmeno del tutto sicuro di volerlo sapere sul serio.

Mi lasciò con quella risposta inquietante e l'unica cosa che pensai era che forse non era così male quando non era incazzato.

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