Pensavo che fossi solo stupido...non pazzo

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Hermione's pov

- Sei davvero sicuro di star bene? - chiesi a Malfoy quando si calò un cappellino da baseball sulla testa.

Avevamo in parte seguito il consiglio di Annabeth, eravamo tornati nell'appartamento che ci aveva lasciato Percy e ci eravamo limitati a riposare. L'effetto del Jet lag cominciava a farsi sentire ed eravamo crollati appena avevamo messo la testa sui cuscini.

Quella mattina poi avevamo davvero deciso di fare un giro per New York, mi ero detta che volevo solo perlustrare la zona per capire su quali punti contare nel caso in cui il Ministero avesse deciso di seguirci fino a qui, ma in parte ero curiosa di visitare la Grande Mela ora che c'ero.
E Malfoy aveva acconsentito senza lamentarsi.

Il fatto non era quello però ma il modo in cui si comportava: evitava il mio sguardo, rispondeva a monosillabi e se lo fissavo arrossiva...mai visto in vita mia Draco Malfoy arrossire.

Cominciavo a temere che potesse essere una specie di conseguenza di quello che aveva fatto Will Solace per capire se eravamo imparentati con gli dei.
E quasi mi sentivo in colpa, visto che l'avevo spinto io a farlo.

- Sto bene Granger - sbottó sistemandosi  la felpa che aveva indossato e uscendo di casa.

Lo seguii e lo guardai male, fissandogli le spalle.
Mentre c'erano Percy e Annabeth la tensione e il nervosismo erano spariti tra di noi ma oggi non c'erano a fare da tramite.

- Datti una calmata...ero solo preoccupata -

- Bè non farlo! Non ti è mai fregato niente non cominciare magicamente - ribatté.

- Senti tu da che pulpito! - esclamai indignata - Tu hai sempre sperato che qualcuno mi facesse secca -

Si voltò guardandomi male. I suoi occhi chiari erano freddi e mi mettevano i brividi.

- Mi hai tirato un pugno in faccia -

- Sei serio? - chiesi scioccata - Avevamo 15 anni e mi odiavi da prima -

- Ricambiato vedo - disse con un sorriso soddisfatto.

E mi incazzai. Avevo lasciato la scuola, gli studi fondamentali per il diploma, avevo mentito ai miei amici ed ero diventata una ricercata...tutto per lui, per proteggerlo, per assicurarmi che non lo sbattessero ad Azkaban.
E questo era il risultato, il ringraziamento?

Mi lanciai contro di lui, pronta a colpirlo in faccia con un pugno ma mi bloccò, afferrandomi il polso.
Spalancai la bocca, scioccata e alzai l'altra mano per riprovarci ma mi fermò di nuovo.

Poi mi spinse contro il muro, bloccandomi le mani ai lati della testa e mettendomi un ginocchio tra le gambe.

Spalancai la bocca e anche se avrei voluto ribellarmi ero immobile, il mio corpo sembrava non rispondere ai miei impulsi.

- Percy è davvero un bravo insegnante - disse Malfoy - Un pomeriggio con lui e va già meglio. Forse non posso rispondere in una rissa ma almeno non ho più il problema di farmi picchiare da una ragazza -

Mi diedi una spinta con i reni per provare a liberarmi ma l'unica cosa che ottenni fu farmi schiacciare dal corpo di Malfoy che mi venne completamente addosso,  schiacciandomi contro il muro.
Poggiò la fronte contro la mia e mi  intrappolò gli occhi nei suoi.

- Lasciami... - borbottai.

- Credo che dovresti rilassarti - mi rispose.

- Ti giuro che mi metto ad urlare se non mi lasci andare - lo minacciai muovendo i polsi per allentare la sua presa.

- E pensi che qualcuno ti darà ascolto? Dai, chiunque in questo palazzo sa che viviamo insieme, non crederebbero al fatto che io ti stia facendo del male -

- Posso... - esitai bloccata dal suo sguardo - ...dire che mi hai rapita -

Lui ridacchiò ma non lasciò mai la presa, non spostò la fronte dalla mia, non lasciò andare i miei occhi.
E cominciai a preoccuparmi sul serio.
Dovevo liberarmi, doveva lasciarmi andare, stavo sentendo sensazioni che non dovevo avere, non davanti e con Draco Malfoy.

Sentii il cuore battere all'impazzata quando il Serpeverde mi puntò gli occhi sulla bocca e dischiusi le labbra, scioccata, forse.

Mi era già capitata una cosa del genere, era successo durante il torneo tre maghi, al ballo. Ma Malfoy non doveva piacermi, era un dato di fatto.
Perché il mio corpo non ascoltava più, perché faceva di testa sua?

- Sei...bipolare - borbottai distogliendo gli occhi dai suoi.

Avevo la sensazione che non sarebbe servito a nulla ribellarmi, non era tutto muscoli ma era più forte di me, almeno fisicamente e non andava sicuramente a mio vantaggio.
Forse l'unica cosa che potevo davvero fare era assecondarlo finché non si fosse stufato di fare questo gioco che solo lui sembrava capire.

- Si, credo di sì - mi rispose - Anche perché...questa cosa non dovrei farla, e nemmeno pensarla in realtà -

Non capii a cosa si riferiva finché non si mosse, inclinó il capo e mi baciò.

Sgranai gli occhi, mi mossi per spostarlo ma l'unica cosa che riuscii a fare fu sbattere contro il suo bacino facendo grugnire lui e far gemere me stessa.
E, contro ogni logica, il verso che gli era partito dal petto mi diede la spinta, una spinta che non avrei mai pensato di fare: risposi al suo bacio, cercando la sua lingua e ottenendo l'accesso, mi liberò le mani e invece di spingerlo via mi aggrappai alle sue spalle, arrivando alla nuca e stirandogli i capelli. Lo sentii gemere nella mia bocca e le sue mani finirono sulla mia schiena e poi sul mio sedere.
E di nuovo, invece di spingerlo via come diceva la mia testa, lo lasciai fare: mi tirò su, contro di sé e gli allacciai le gambe alla vita, mi tenne stretta mentre tornava nel nostro appartamento e apriva la porta, portandoci in camera da letto.

E per quel momento, per quelle ore mi dimenticai tutto: chi ero e chi era lui, qual'era il mio compito, che cosa ci facevo lì e dimenticai di odiarlo a morte per quanto la mia testa cercava di ricordarmelo.
Per quelle ore lasciai cadere le barriere e mi liberai della vecchie Hermione ed ebbi come la sensazione che Draco fece lo stesso...

Angolo autrice:
Ciao come va?

E niente...vi lascio così con il capitolo.
Non dico niente e non faccio anticipazioni l'unica cosa...

Vi è piaciuto e cosa ne pensate della parte finale?

Fatemi sapere e alla prossima 😘


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