Ci sta lo zampino di Ecate

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Percy's pov

Ricapitolando: ho conosciuto una ragazza in cerca di un appartamento, ho litigato con la mia, di ragazza, ho picchiato mister biondo perfettino, due volte, e ho scoperto che la ragazza dell'appartamento ha una bacchetta magica come i figli di Ecate.

Diciamocelo, era troppo anche per me in una giornata.

- Sei una mezzosangue - disse Annabeth ovvia.

Avete presente la parte in cui parlavo della somiglianza con la dea della magia?
Ecco appunto.

La ragazza, Hermione si chiamava, sussultò e la guardò male, per poi lanciare un'occhiata al suo braccio e scuotere il capo.

- Dare della mezzosangue ad una sconosciuta, senza battere ciglio, è quasi da maleducati - sbottò incrociando le braccia sotto al seno, sfidando Annabeth.

Brutto affare a dirla tutta, e la cosa peggiore era che io mi trovavo tra le due mentre il biondo che avevo steso continuava a dormire.

Beato lui...

- Aspetta - disse la ragazza - Tu intendi mezzosangue nel senso sangue misto? Di due differenti nazioni? -

- No! Mezzosangue nel senso di... - si interruppe guardandosi intorno - Non sei una figlia di Ecate? -

Hermione sbatté le ciglia, decisamente confusa.

- Una che? -

- Che intendi tu per mezzosangue? - chiese Annabeth.

- Mago con genitori babbani, è ovvio! - esclamò la ragazza che pensavo fosse normale - È un insulto! Come se vieni considerato meno di niente! -

Feci un verso frustrato e solo a quel punto le due si ricordarono della mia presenza, fissandomi.

- Finito mie care ragazze? - chiesi infilandomi le mani nelle tasche dei jeans.

                               ***

Passai il ghiaccio al biondino, che si era presentato con il nome di Draco Malfoy e lui mi fulminò con lo sguardo, accettando comunque la mia momentanea cortesia.

Forse e dico forse, avevo esagerato, ma ehi! Ero arrabbiato.

- Scusa per il pugno - dissi - Il secondo però, per il primo no -

Lui grugnì e distolse lo sguardo.

Me ne tornai in cucina, lasciandolo sul divano a farsi calmare il mal di testa.

Dopo che lui si era svegliato e le ragazze erano rimaste con il punto interrogativo nelle loro teste eravamo andati nel mio appartamento, quello che dovevo affittare ad Hermione, più per togliere la curiosità alle due e capirci qualcosa.

- Ecate...tu parli di mitologia - stava dicendo Hermione - Mitologia greca? Tutte quelle leggende sugli dei dell'Olimpo... ma non sono vere! -

- Oh certe volte vorrei davvero che fossero così le cose - intervenni poggiandomi al piano cottura - La mia vita non sarebbe così complicata -

- Percy... - mi richiamò la mia ragazza con un sospiro, per poi rivolgersi ad Hermione - Io parlavo appunto di Semidei, quando dicevo mezzosangue intendevo una persona con metà sangue mortale e metà sangue di un dio. Visto che hai usato la magia e hai una bacchetta ho dato per scontato che fossi una figlia di Ecate, loro fanno quello che hai fatto tu ma a quanto pare... -

Hermione ci guardò, prima Annabeth e poi me, fissandomi negli occhi.

Quella ragazza aveva tutto il mio rispetto, per prima cosa teneva testa alla mia ragazza il che era tutto dire perché ci voleva fegato ad affrontarla e poi ci voleva impegno a reggere il mio sguardo, forse un tempo non era così ma dopo il mio periodo a Nuova Roma la gente tendeva ad evitarli, i miei occhi.

Hermione prese un respiro e cominciò a raccontare, lasciandomi basito e stupendo Annabeth.

Praticamente veniva dall'Inghilterra ma non era questa la parte interessante della storia: a quanto pareva dalla stazione di Londra si arrivava ad una scuola di magia, una certa Hogwarts, frequentata da ragazzi che nascevano con la magia nel sangue, alcuni provenivano da famiglie di maghi da generazioni, altri, come lei, nascevano maghi in una famiglia "babbana" così aveva chiamato quelli che noi conosciamo come mortali.

- Solitamente non dovrei dirlo, è vietato per noi rivelare la nostra esistenza e la magia ai babbani ma voi due...non lo siete giusto? Mi avete parlato di mitologia, dei e semidei come se esistessero - disse alla fine della sua storia che non era nemmeno tanto assurda, non quanto la mia.

Annabeth mi guardò e mi limitai ad annuire.

- Noi siamo semidei, Hermione - disse con aria grave - Uno dei nostri genitori è uno degli dei dell'Olimpo, tipo mia madre che è la dea Atena -

- Di solito nemmeno noi lo raccontiamo in giro - intervenni - Diciamo che il nostro sangue piace a molti -

La mia ragazza scosse il capo.

- Come siete finiti qui tu e il tuo amico? - chiese poi.

Hermione sbuffò.

- Io e Malfoy non siamo amici, intanto, e siamo finiti qui perché... -

- Se permetti, Granger, questa parte vorrei raccontarla io - la fermò il ragazzo entrando in cucina - Per anni abbiamo avuto a che fare con quello conosciuto come Il Signore Oscuro, un mago che voleva il potere per sé e comandare su chiunque altro, sia sui babbani che sui maghi. L'anno scorso è tornato e c'è stata una guerra, il suo esercito contro tutto il resto. Hermione faceva parte dei "buoni" io ero al servizio del Signore Oscuro. Ora sono un ricercato ed Hermione mi sta proteggendo e tenendo d'occhio... è la migliore strega degli ultimi anni dopotutto -

Feci per dire qualcosa di poco consono ma mi zittii quando notai l'occhiata che stava lanciando alla ragazza seduta al tavolo e quella di ricambio di lei.

- Malfoy è stato costretto - disse Hermione a quel punto - La sua famiglia era al servizio di Voldemort e lui non ha avuto scelta, nella battaglia finale ha combattuto al nostro fianco, non merita di essere punito per i crimini degli altri -

Guardai Annabeth inarcando un sopracciglio e lei mi fece un sorriso complice.

Battei le mani.

- Direi che è notte fonda, che ne dite di dormire un po'? - dissi - Potete restare qui dopo questa bella storia -



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