Questo piano fa schifo

416 20 7
                                    

Hermione's pov

Scossi il capo e sospirai, praticamente arresa.
Combattere con Percy era inutile, avevo provato a parlare con Annabeth ma lei si fidava del fidanzato e con Draco non volevo averci a che fare dopo la nostra ultima discussione.

A quanto pareva io e Malfoy andavamo d'accordo solo quando erano i nostri corpi a parlare e non era propriamente il massimo della comunicazione.

Una parte di me non vedeva l'ora di concludere con questa storia.
Ogni volta che ero con lui perdevo la bussola, nel vero senso del termine, perdevo me stessa e lasciavo che a decidere fosse il mio istinto, e no, non quello che mi cacciava dai guai in cui mi infilavo con Harry e Ron, ma quell'istinto che avrebbe dovuto tacere e che aveva a che fare con il mio corpo.
Quello che si svegliava in presenza di Draco.

- Ok, avevi ragione tu, Percy - disse Annabeth raggiungendoci sotto il gazebo dove eravamo - Meno di due giorni e non sono poi tanto lontani da noi -

Percy si strinse nelle spalle.

- Quanto lontani? - chiesi preoccupata.

- Qualche kilometro -

Mi voltai a guardare Malfoy. Era più pallido del solito e con la luce dei lampioni lo sembrava ancora di più.

Era notte fonda ed eravamo tornati a Central Park, non troppo distanti dal punto in cui ci aveva sputato il portale la McGranitt.

Il piano non era così complesso, Percy contava sul fatto che i maghi mandati dal Ministero avrebbero dovuto poi rifare la strada a ritroso e a quel punto sarebbero intervenuti.
I suoi compagni avevano fatto base nella zona in cui erano arrivati per accedere alla città, il concetto era che non sarebbero dovuti entrare nel territorio dei semidei e glielo avrebbero fatto capire con "le cattive" a detta loro.

Il fatto era questo, mi aveva detto Annabeth, che si rischiava una guerra.

Da quanto gli aveva detto la McGranitt il nostro mondo era a conoscenza del loro e parecchi anni prima era stato fatto un accordo, con le vecchie generazioni di maghi e semidei. L'accordo chiariva che i maghi non dovevano entrare nel territorio dei semidei e viceversa, soprattutto se con intenzioni ostili.
Non sapevamo che cosa era successo in passato ma Percy aveva detto che avrebbe giocato pulito e scoperto le carte solo alla fine della partita.

Io e Malfoy avevamo chiesto il loro aiuto e loro ci consideravano parte del loro gruppo. Attaccare noi era come dichiarare guerra a loro.

Avevo parlato io stessa con Chirone per sapere se era necessario arrivare a tanto, che non volevo coinvolgere altri in questo casino.

Il centauro mi aveva risposto "Preoccupati per chi verrà qui, quella di oggi è la generazione peggiore di semidei che abbiamo. Una forza simile ad una bomba nucleare"

Non capivo perché Percy e Annabeth avevano deciso di prenderci sotto la loro ala ma non ero sicura di volere una guerra eppure...

Guardai Malfoy di fronte a Percy che parlavano sotto voce e sentii un vuoto, che non avrei dovuto provare, all'idea che lo trascinassero ad Azkaban.

Sentii una mano sulla spalla e sussultai, incrociando gli occhi consapevoli di Annabeth. E parlai senza rendermene conto.

- Questo piano fa schifo -

- Si più o meno come quello che ha avuto qualche anno fa quando mi ha convinto a lasciarlo da solo dentro ad un vulcano contro un esercito di foche umane -

- Co...come è andata a finire? -

Ero scioccata ma cercai di focalizzarmi su quello che mi interessava in quel momento.
Forse alla fine di quella storia gli avrei chiesto di raccontarmi qualcosa sulla follia del suo fidanzato.

IndelebileDove le storie prendono vita. Scoprilo ora