La pace è durata troppo

409 23 4
                                    

Hermione's pov

Dopo quello che avevamo fatto, e dopo che eravamo rimasti a parlare per un pó, Malfoy era crollato in un sonno profondo.

Sapevo che stava ancora soffrendo per quello che gli avevano fatto la sera prima e forse avrei dovuto evitare ma...io avevo bisogno di sentirlo e lui di avermi.

E come avevo detto, era strano.

Era già la seconda volta che tra me e Draco finiva così e continuavo a non riuscire a dare un senso e un nome a quello che stava nascendo tra noi.
L'unica certezza che avevo era che stava diventando un bel casino.

Lo lasciai dormire e uscii dalla cabina di Percy.

Così mi avevano raccontato quando mi ero svegliata dopo lo scontro.

Io stavo bene, ero solo stordita ma per Draco era stato diverso e Annabeth mi aveva portato a fare un giro nel campo Mezzosangue.
Mi aveva fatto capire che quel posto era come la mia scuola solo molto più nascosta e difesa.
Aveva inoltre aggiunto che avevano dovuto darci loro il permesso di entrare al campo, perché c'era una sorta di barriera che impediva a chi non era un semidio di entrare. Nonostante noi, a quanto sembrava, discendavamo da Ecate non eravamo considerati tali.
Mi aveva parlato delle cabine, che erano ognuna dedicata ad una divinità e solo i figli di quel determinato dio poteva straci, per gli altri c'era bisogno dell'autorizzazione del proprietario.
Mi aveva detto che lei aveva diversi fratelli e sorelle da parte della madre e che la cabina era affollata ma per quella di Percy era diverso, lui era l'unico figlio semidio di Poseidone e la cabina era tutta sua.

"Non voglio guai dagli altri del campo" aveva detto.
Per questo aveva insistito a farci stare da lui e non a quella che chiamavano Casa Grande.

Gli altri non si sarebbero azzardati a darci fastidio e avevo come l'impressione che non era solo per via della cabina.
L'avevo visti come lo guardavano i ragazzi del campo: con ammirazione, rispetto e soggezione.

E se non l'avevo capito all'inizio, quando avevano affidato la missione a lui, avevo capito una volta qui...Percy Jackson era un pezzo grosso nel loro mondo.

Mi diressi alla Casa Grande per chiedere a Chirone, il centauro della mitologia esatto, se potevo in qualche modo entrare in contatto con la McGranitt.
Ma sentii il telefono vibrare nella tasca.

Non avevamo un cellulare in teoria, nel mondo magico non sapevano nemmeno che cos'era ma io vivevo e avevo sempre vissuto tra i babbani e c'era solo una persona che conosceva il mio numero e aveva un cellulare.

E infatti lo presi in mano e trovai esattamente il nome che mi aspettavo.

- Harry? - chiesi.

- Ciao Herm -

- Ciao, che succede? - chiesi subito.

Il numero era solo per le emergenze per un motivo preciso.

- Il Ministero della Magia ha attivato una vera e propria caccia all'uomo dopo che quelli che avevano mandato a cercarvi sono tornati...distrutti e, due di loro... -

Erano morti, lo sapevo.

Non ero a conoscenza prima di svegliarmi, me lo aveva poi detto Annabeth che c'era stata questa piccola incongruenza nel piano.

Aveva parlato di possibile guerra, aveva detto che poteva succedere anche se non si doveva arrivare realmente a quel punto.
Avevo avuto l'impressione che era riferito a qualcuno in particolare ma non aveva detto nulla e non aveva specificato.

Anche io avevo combattuto una guerra ma non avevo ucciso nessuno, mai, forse per loro era diverso anche se...come avevo detto, Annabeth sembrava disapprovare.

- Si lo so - dissi.

- Tu...hai a che fare con quello che è successo? - mi chiese il mio migliore amico.

- Si e no - risposi - No non sono stata io ma è successo per noi -

- Tu e Malfoy -

- Già...ma continua, che stavi dicendo? -

- Il Ministero ha ingaggiato dei cacciatori di taglie, c'è una ricompensa per chi trova Malfoy e lo riporta indietro vivo, hanno risposto in molti e non capisco perché si sono accaniti così con lui - mi raccontò facendomi rabbrividire - Ma oltre a questo hanno formato delle squadre, volontarie, tra noi di Hogwarts. Se partiamo e torniamo con Malfoy ci sarà anche per noi una ricompensa, tipo un posto assicurato al Ministero della Magia dopo il diploma. Tu non sei inclusa nel pacchetto, la McGranitt è riuscita a tenerti fuori dicendo che Draco ti ha rapita e costretta ad aiutarlo. Non ha potuto fare altro, deve aiutare almeno uno di voi due, visto che ha detto che è sua la colpa se sei in questa situazione-

- Che mi stai dicendo Harry? - chiesi.

- Anche io ho formato una squadra per "la caccia", sotto consiglio della McGranitt. Se segui quello che ti dico andrà tutto bene e forse, riusciremo a far scontare anche una pena più breve a Draco -

Non era tanto il fatto che anche lui era pronto a consegnare Draco, ma il fatto che stava arrivando, che sarebbe stato contro Malfoy, che stavano, lui e gli altri, per finire nei guai.

- Chi? Chi è in squadra con te? - chiesi.

- Ron, Luna, Neville, Ginny e Cho - mi rispose.

Mi portai una mano al viso.

- Tiratevi indietro - sussurrai - Harry rimanete ad Hogwarts -

Non mi sentivo tradita, non era quello, sapevo che Harry era dalla mia parte, sapevo che lo stava facendo perché la sua prima preoccupazione ero io e la mia sicurezza.

Ragionai alla velocità della luce, vedendo la scena, gli unici a tenergli testa potevano essere Harry e Ginny, ma sarebbero caduti anche loro alla fine.

- Hermione a noi importa, hai mercenari un pó di meno, la soluzione migliore è che veniate via con noi. Tu non gli interessi, ti uccideranno - mi disse.

- Come sono questi mercenari? Sono maghi? -

- Si...maghi esiliati che usano la magia contro le regole che noi invece rispettiamo - disse - Non si faranno problemi ad usare la magia per uccidere -

Avrei voluto dirgli che a quanto pareva nemmeno i maghi onesti del Ministero se li facevano, questi problemi.

Dovevo raccontargli un pó di cose in realtà, compreso quello che stava succedendo tra e me e Malfoy, dirgli che non lo facevo più perché l'aveva detto la McGranitt ma perché volevo.

Ma in quel momento non era il mio primo pensiero.

- In questo momento Harry, sono più preoccupata per voi - confessai - Non mi importa dei mercenari, mi importa di te e degli altri e se volete davvero aiutarmi restate. Dove. Siete. Qui è pericoloso -

- Herm... -

- Harry fidati di me! - esclamai - Sai come sono tornati quelli che ci hanno seguito no?! Non voglio che vi succeda nulla, ti prego. Se venite qua non dovrete affrontare me o Draco, per favore! -

Non me ne accorsi, non lo sentii, di nuovo. Mi tolse solo il telefono di mano.

- Non si usano questi cosi infernali qui - disse Percy per poi portarselo all'orecchio - Punto uno, non mi importa chi sei, me ne può fregare di meno. Punto due, vi abbiamo avvisato e non avete recepito a quanto pare, non mi importa chi siete o cosa volete so solo che se mettete piede a Manhattanh, fosse l'ultima cosa che faccio, vi faccio rimpiangere di essere nati -

Poi chiuse la telefonata, cacciò la batteria al telefono, visto che era uno di quelli vecchi, e me lo ridiete. Girò le spalle e se ne andò.

- Sono miei amici Percy! - esclamai.

Lui sospirò e scosse il capo.

- Allora fa in modo che siano anche miei amici - rispose - Mi avete chiesto protezione e ve la darò d'accordo? Ma non si invade casa mia -

Detto questo se ne andò, lasciandomi scossa e con i pensieri a mille per capire come avrei fatto a sistemare le cose.

IndelebileDove le storie prendono vita. Scoprilo ora