La resa dei conti

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Draco's pov

Camminai in mezzo al bosco, dove c'era stato il pieno della battaglia, con il Campo alle mie spalle.

Era stato strano tornare a camminare sulle mie gambe, da quando mi ero risvegliato avevo provato ma non ero riuscito a reggermi, mi avevano poi spiegato che quando mi avevano lanciato la Maledizione Cruciatus mi avevano quasi spezzato la schiena.

Dovevo ringraziare Will, alla fine, se ero di nuovo in piedi.

Erano passati due giorni dal mio risveglio, due giorni in cui i ragazzi del Campo Mezzosangue avevano combattuto contro dei Mercenari che il Ministero della Magia aveva mandato a catturarmi.
Avevano avuto fegato ad affrontare i semidei, dopo le prime due ore io me la sarei data a gambe, sinceramente. E non per codardia, ma perché era ovvio chi c'era in vantaggio.

Non li avevano nemmeno scalfiti, al contrario dei Mercenari che erano caduti uno dietro l'altro.

In due giorni li avevano sterminati.

Non avevo capito subito quello che stava succedendo. Hermione era arrivata trafelata e mi aveva spiegato a grandi linee poi mi aveva ignorato, ordinandomi di riposarmi.
Solo dopo, quando lei era sparita per andare a parlare con Annabeth, quando i suoni della battaglia erano terminati, era arrivato Percy con i capelli sparati e bruciacchiati e con della cenere sulla faccia.

Gli avevo chiesto che cosa gli era successo e mi aveva spiegato che Leo aveva dato fuoco, accidentalmente, al bosco.

Poi mi aveva chiesto di sedermi ed era stata quella la parte che mi era pesata di più in assoluto.
A me, che di solito non mi toccava nulla.

~Flashback ~

- Ho una pessima notizia da darti - disse.

- Più di quella che state combattendo una  battaglia a causa mia? Uno sconosciuto per voi, tra l'altro -

Percy si strinse nelle spalle e prese a ruotare tra le dita la penna a sfera che gli avevo visto spesso tra le mani.
Lo faceva quando era nervoso, avevo notato.

- Credo che questa sia peggio - mi informò.

Mi dava a nervi a volte, era impassibile e troppo spesso sarcastico, non capivo mai che cosa pensava realmente o quali erano le sue intenzioni.
Come in quel momento.

- Ho sentito la tua ragazza, e non dire che non lo è perché non ti credo, parlare con qualcuno - mi raccontò - Lei ha detto che sono suoi amici e non vuole che mi metto contro di loro, vuole proteggerli e vuole proteggere te. Temo che non sia in grado di prendere una decisione del genere da sola. Questi presunti amici sono qui per te e per lei, vogliono portarla a casa e consegnare te per non metterla più nei casini di quanto è già, ma lei non vuole rinunciare a te quindi è in questo stallo -

Gli amici che voleva proteggere...pensavo di sapere di chi si trattava.

Potter era qui.

Mi aveva aiutato quando ero scappato, ma la situazione doveva essersi fatta complicata se era intervenuto lui, se era venuto a riprendersi Hermione.

- Harry Potter - dissi - È il migliore amico di Hermione e uno dei maghi più forti che conosco dopo Granger, credo che sia l'unico a poterti tenere testa. E se è qui significa che la cosa si è fatta troppo seria -

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