Capitolo 54

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Pov's Lola.

<<Un bracciale? Un anello? Una maglia?>> Mi chiede Emma, spazientita. Io nego con la testa.
<<D'accordo, un quadro?>> Continua.

Stiamo cercando qualcosa per Kyle ma niente riesce a convincere.
Cosa posso regalargli? Magari non gli piacerà e lo butterà.

<<Un quadro? Dovrei regalargli un quadro? Scherzi?>>

<<È da due ore che stiamo cercando, sono così stanca che credo di essere diventata daltonica.>> Sbuffa mentre entriamo nell'ennesimo negozio.
<<Scusa ma come fai a diventare daltoni- vabbè lasciamo stare..>> ridacchio pensando che ormai oggi la mia amica è andata.

<<Compragli una scatoletta di tonno, gli andrà sicuramente bene.>> Alza le spalle e io mi voglio sotterrare.

Insomma, cosa dovrei regalargli? Ama il nero e il bianco, ma i vestiti mi sembrano troppo semplici.

<<E già che ci sono gli compro una mucca. Emma! Andiamo, un po'di creatività!>> Sorride.

Giriamo per il negozio maschile, e sembrano esserci solo vestiti.

<<Guarda qua.. e questo?>> Mi sventola davanti un perizoma maschile. <<Non ci credo..>> mi copro gli occhi imbarazzata.

<<Secondo me gli piacerà moltissimo.>> Ride continuando ad agitarlo.
Delle signore passano e ci guardano stranite.

<<Ti prego.. abbassa quel coso.>> Avvampo dall'imbarazzo e lei continua.

Adesso però se lo mette in faccia, ispezionandolo.

<<L'unico problema è che se ha il cazzo grande potrebbe uscirgli di fuori..>> ci pensa su. <<Ha il cazzo grande Lola?>> Continua.

Dio, ma cos'è successo alla mia amica dolce e gentile?
È stata impossessata da un demone, sennò non si spiega per niente.

<<È dotato.. beh.. molto dotato in effetti. Però non gli comprerò un perizoma Emma!>> Sbuffo camminando.
Mi rincorre gridando. <<Allora prendigli un giochino sessuale! Credimi, quello lo vorrà sicuramente!>> Urla a squarciagola e all'istante sento gli occhi di tutti su di noi.

Che figura di merda. La voglio uccidere.

<<I- io non la conosco, non so chi sia.>> Alzo le mani in aria, giustificandomi con una vecchia che mi sta guardando male

Scuote la testa, ci lancia uno sguardo disgustata, e se ne va.

Perfetto, adesso anche le vecchie mi odiano.

<<Basta Lola, questo tipetto è davvero incontentabile. Andiamocene.>> Sbuffa e mi prende da un braccio.
<<Devo per forza prendergli un regalo.>>
<<No, non sei obbligata. È già tanto se ha te al suo fianco, dovrebbe bastargli.>> Alza gli occhi mentre mi riprende dal braccio tirandomi.

<<Non sono obbligata e non voglio fargli un regalo solo perché anche lui me l'ha fatto.
Voglio farglielo perché.. lo amo. Voglio prendermi cura di lui.>> Sposto lo sguardo altrove ed è lì che io lo intravedo. A terra tra degli scatoloni e un divanetto in pelle grigio.

Si. Sarà quello il suo regalo.

*

<<Dai, guarda che sfigato! Suonare una canzone d'amore sotto il balcone di casa sua.>> Kyle guarda disgustato la scena.
L'ho finalmente convinto a guardare insieme un film romantico, ma ho sbagliato. Non fa altro che prenderli in giro, con commenti davvero imbarazzanti.
Sembra che per lui l'amore sia una schifezza.. proprio per questo non voglio confessargli di amarlo.
<<Vorresti dirmi che non mi suonerai mai una serenata?>> Lo prendo in giro.
Mi guarda sbalordito e io mi trattengo dal ridergli in faccia.
<<Il minimo che posso suonarti è te, distesa sul letto mentre ti scopo forte da dietro.>> Risponde malizioso.
Alzo gli occhi al cielo, come sempre le sue battutine non possono mai mancare.
<<E poi.. io non suono.>>deglutisce guardandomi dritta negli occhi.
<<Non hai mai imparato o.. o non ti piace più farlo?>> Chiedo.
Non mi parla spesso di se o della sua vita, perciò sono sicura al 100% che anche stavolta devierà la conversazione in un qualcosa a sfondo sessuale.
Infatti mi guarda e non dice niente.
In quei occhi ci vedo mille parole non dette. E per quanto io voglia che si sfoghi almeno un minimo, non lo farà.
Odia farlo, e si è già esposto troppo per avermi raccontato di Melody.
<<Da piccolo suonavo.>> Sobbalzo, inaspettata da questa sua rivelazione.
E soprattutto, sorpresa.
<<Avevo 13 anni, ero il più bravo. Suonare mi teletrasportava in un altro mondo, uno migliore dove avrei voluto vivere. Le mie dita compivano gesti automatici, non me ne rendevo conto. Mi rilassava.
Quando ero nervoso mi bastava suonare per calmarmi.
Con la scuola facevamo delle recite, gli altri bimbi facevano i loro talenti, ed io suonavo la chitarra.
Soprattutto, frequentavo le recite, per i miei genitori.
Aspettavo con ansia quel giorno perché sapevo che loro erano lì a guardarmi, a supportarmi, e ad essere fieri di me.
Poi.. successero delle cose.. smisero di venire alle recite.. ed io smisi di suonare.
Non suono da quegli anni. >>
Non so cosa dire o fare per poterlo confortare.
Mi viene da piangere.
Kyle ha sopportato così tante cose, la maggior parte non ne sono a conoscenza, e l'unica cosa che voglio fare adesso è prendermi il suo dolore.
Ti amo Kyle.. mi prenderò il tuo dolore e ti farò stare bene.

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