Capitolo 30

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Pov's Lola.

Non riesco a dormire.

È tardi, tardissimo, ma il sonno non sembra voler arrivare.

Ho voglia di dormire, e sconnettere i forti pensieri.

Neanche la dolce chiamata con la mia famiglia mi ha fatto distrarre da Kyle.

Questo ragazzo è capace di darmi tutto e poi distruggerlo in un secondo..

Perché mi gira ancora intorno se abbiamo capito tutti la considerazione che ha di me?

Vorrei non pensare a lui.

Vorrei sconnettere la mente.

E vorrei fargli rodere il culo.

Vorrei tante cose, e la maggior parte sono irrealizzabili.

Da quando ci siamo conosciuti niente è rose e fiori, Anzi, il nostro rapporto è strano.

Perché possiamo fare pace mille volte, ma altre mille litigheremo.

Siamo così, probabilmente se un giorno smettessimo di litigare non saremmo più noi.

Certo, troppi litigi non portano mai bene, ma l'amore è litigarello.

Dato che ormai sono più che sicura che non riuscirò ad addormentarmi facilmente, scendo sotto a bere un bicchiere d'acqua.

Mi appunto mentalmente di non fare rumore, perché sicuramente Kyle dorme sul divano, e tutto voglio tranne che svegliarlo.

Non sono pronta a doverlo ignorare, perciò è davvero meglio se non lo sveglio.

Arrivata al piano di sotto, in punta di piedi mi avvicino alla cucina. Sempre con movimenti lenti apro il frigo, prendo la bottiglia e la appoggio sul bancone per poter prendere un bicchiere di carta.

Delle volte mi chiedo come faccia Kyle ad essere così stronzo nei miei confronti.
Sto imparando a conoscerlo, e ho capito quanto sia fragile. Ma nonostante ciò non può continuare a comportarsi così nei miei riguardi.

So che è impulsivo, e che non ragiona. Però non posso più permettergli di trattarmi come una pezza.

<<Insonnia anche tu?>>

Sobbalzo all'aria quando sento la sua  voce alle mie spalle.

Cosa dovrei fare?

Ignorarlo. Questo è quello che avevo deciso in queste ore.

Ma ora che c'è l'ho difronte tutti i miei piani svaniscono, lasciando il posto al mio cuore che batte forte e alla confusione.

Annuisco, senza neanche rispondergli.

Sospira e mentre cerca di avvicinarsi a me io faccio un passo indietro.

Già ora mi detto sotto il suo controllo anche se non è vicino, fuguriamoci se si avvicina ancora di più. Probabilmente lo lascerei fare.

E non posso permettermi di dargli il controllo di tutto, perciò più lontano si trova meglio è.
Sospira ancora più forte e si strattona i capelli.
Ho notato che è un gesto che fa specialmente quando è nervoso.

<<Puoi mettere un po'd'acqua anche a me?>> Chiede con voce pacata.

Certo, sono arrabbiata, ma ciò non significa che non gli posso concedere un bicchiere d'acqua. Perché senza dire niente riempio il suo bicchiere con dell'acqua.

Preferirei buttarglielo addosso.

Glielo passo e lui lo afferra. Sussurra un leggero 'Grazie' e io annuisco con un cenno della testa.

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