Capitolo 63

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pov's Lola.

🔴🔴🔴

<<Bene signorina. I pezzetti di vetro sono stati tutti eliminati dalla ferita, per fortuna non erano di dimensioni spropositati ed erano pochi. Ma il taglio è abbastanza profondo, quindi è necessaria una medicazione di una volta al giorno fino a quando non vede miglioramenti.>> il medico mentre parla finisce di fasciarmi la gamba, mentre io mi sto in silenzio ancora scossa.

I pugni che riceveva Kyle e che altrettanti ne scagliava contro il viso rosso di sangue di Travis.
la rabbia che sfogava contro di lui non era normale..

<<Lei invece, ha proprio bisogno di una buona medicazione al viso. Quell'occhio nero mi preoccupa, il labbro invece ha bisogno di disinfestazione, poi quello zigomo deve esser premuto contro il ghiaccio. E quel taglio alle tempie va suturato e disinfettato.>> Il dottore adesso parla con Kyle, che per tutto il tempo è stato in silenzio a guardarmi. Anche adesso non smette di fissarmi.

Il suo sguardo è pieno di tristezza, di sensi di colpa. Vorrei solo abbracciarlo ma per il momento mi sto ferma sul lettino.

Kyle nega con la testa e il dottore sospira. Questa sarà la quarta volta che lo prega di farsi medicare.

<<Signorina, la prego di medicarlo lei. Ne ha bisogno, o potrebbe aggravarsi, e infettarsi.>> Annuisco cercando di fare un sorriso di ringraziamenti.

<<Ormai è tardi, vi concediamo di dormire qui questa notte, ma potete anche tornarvene a casa. Faccia come vuole lei, principe Kyle.>>

Il dottore si chiude la porta alle spalle e io vengo oppressa da un silenzio straziante.

Vedere come veniva picchiato mi ha fatta morire dentro. Stavo soffrendo per lui.

Cerco di scacciare via le immagini, concentrandomi invece su cosa fare. Dormire qua o tornare a casa?

Dovrei proprio tornarmene, ci sarà Charlie che ci aspetta impaziente di farci trovare i suoi bisogni sul letto come sempre.
Ma sono così stanca.

<<Lola..>> pronuncia il mio nome dopo infiniti minuti di silenzio.

<<No.>> sancisco. <<Non riesco a parlare adesso.>>

I ricordi della serata mi piombano addosso, e vorrei scappare.
Correre via, dove problemi non esistono.

Sento il suo sguardo addosso in un modo così insistente da fissarmi i piedi pur di non incontrare quei suoi occhi di ghiaccio.

<<Non.. non so che dire.>> pronuncia.

<<Meglio così, non ho le forze per affrontare una discussione.>>

Forse sono troppo distaccata, forse questo mio comportamento lo ferisce. Invece, alzando lo sguardo su di lui, non vedo sofferenza. Solo freddezza e un leggero dispiacere.

<<Non dobbiamo per forza discutere.>> cerca di cavarsela.

Crede proprio che dopo stasera io non sia nera?

<<Oh credimi, dobbiamo.>> scuoto la testa, incredula che non capisca.

<<Sei.. arrabbiata?>> cerca di tastare il terreno.

No, davvero non capisce.

<<Tu proprio non ci arrivi.>> sbuffo e mi alzo dal lettino raggiungendo la porta. La apro ma viene violentemente chiusa dalla sua mano. <<Rimettiti a letto.>> ordina severo. <<Per questa sera riposi qui, e non sforzare la gamba.>>

Matrimonio CombinatoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora