Capitolo 7 Revisionato

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Pov's lol.

È passata una settimana da quel giorno, e nessuno avvenimento in particolare ha dato una svolta alla mia vita.
Non sono mancate le telefonate dei miei genitori, che come sempre mia madre è molto gentile.
É rimasa la stessa, non è cambiata di una virgola.

Kyle entra ed esce senza che io sappia nulla, a volte ceniamo insieme ma tutto si riduce a questo.

Questa seconda settimana è stata tranquilla.
Mi sono ritrovata sempre in casa, senza nessun un piano.
Mi sono fatta però un quadro generale della città, e in questi giorni voglio girarmela tutta per ambientarmi.

Sono più o meno le sei del pomeriggio, e stranamente, siamo entrambi sul divano, esattamente come la scorsa volta. 
Kyle era già sul divano, guardava Fight Club e mi sono unita a lui.

In questi giorni ho sperato venisse da me a parlare, anche solo per chiedermi di aiutarlo in qualcosa. Ma zero.
Niente.
Spesso mi ritrovo a pensare che almeno un po' mi odia.

<<Posso chiederti una cosa?>> chiedo. ho indugiato un po' per minuti, torturandomi se chiederglielo o meno.

<<Devo rispondere sinceramente?>>

<<Se devi dirmi una bugia tanto vale che non chiedo nulla.>> borbotto.
<<Dimmi.>>
<<Che fai durante il giorno? Non ti vedo mai.>>

<<Le persone, sai, lavorano..>> ribatte ironicamente, senza accennare lo sguardo su di me.

<<Era solo una domanda.>>
<<La mia era solo una risposta, infatti.>>

<<Bene.>> sbuffo.

Perché sembra che non abbia mai voglia di parlarmi?
Si sta sempre in silenzio, a volte a stento mi guarda.

<<Lavori? Che cosa svolgi?>>

<<Niente che dovrebbe interessarti.>>

<<Sai che c'è? Mi sono stancata, lo devo ammettere. >> mi alzo guardandolo negli occhi.
<<Ci provo a costruire un rapporto civile, insomma, non ti conosco neanche.>> sospiro. <<Ma ho capito che non mi interessa più. >>

Incrocio le braccia al petto e aspetto una sua risposta.
<<Cosa ti dà più fastidio la solitudine in questa vita o non essere considerata da me?>>
<<Pensi davvero che sono così disperata, così sola, da dover elemosinare qualcosa da te?>> ribatto stizzita.

<<In realtà, piccoletta, penso che hai bisogno di una scopata e la mia stanza è proprio accanto alla tua.>>

Schiudo le labbra dalla sorpresa, e per quanto risultano offensive le sue parole non riesco a non percepirne uno strano effetto.

Mi guarda con un mezzo sorriso, consapevole della sua sfacciataggine, e con lo stesso sguardo perlustra il mio corpo.

forse non sarebbe male baciarlo.

Rialza lo sguardo su di me, nei miei occhi, faccio lo stesso e lui accorgendosi del mio improvviso imbarazzo, un ghigno compare sul suo viso.
È un impressione mia o vorrebbe baciarmi anche lui?
Mi sento nervosa e imbarazzata, le mani mi sudato e tremano, non riesco a farli smettere.
E non so perché, ma questa situazione non mi dispiace per niente.
È strano, dovrei respingerlo, si è comportato solo come un dannato stronzo.

<<Si può sapere perché ti pavoneggi così tanto?>> deglutisco acquisendo più coraggio. <<Chi ti credi di essere?>>

<<E dal canto tuo invece? Perché credi che io abbia voglia di costruire un rapporto civile con te?>>

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