Capitolo 64

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Pov's Lola.

Diciamo che, quando dormo, essere svegliata è la cosa che odio di più al mondo.
Soprattutto se ho finito da poco di pulire e cucinare e mi stavo bellamente riposando.

Ovviamente suona il campanello.

Kyle è a lavoro, questa settimana è stato costretto a partecipare di persona e ha il turno di mattina presto fino al pomeriggio, e la sera se ci sono emergenze opera dal computer.

Quindi che sia lui non penso proprio.
Anche se ci spero.. prima di uscire stavamo battibeccando su chi doveva finire l'ultimo sorso di coca e se n'è scappato con tutta la bottiglia in mano.
Se adesso è lui sono pronta a dargli una bella lezione.

I film dell'orrore che ho visto tempo fa mi passano veloci nella mente e arriva lei.
L'ansia.

In punta di piedi e con il cuore in gola mi avvicino piano alla porta. Porto l'occhio allo spioncino e cerco di vedere chi sia.
Ma.. non c'è nessuno.

Ora ho davvero ansia.

Mi allontano di scatto dalla porta quando prendono a suonare nuovamente.

Possibile sia un fantasma? non vedo nessuno.

Controllo meglio e no, effettivamente non c'è neanche un ombra.

Corro in cucina e prendo una padella ancora gocciolante e mi avvicino cauta alla porta.
Nel frattempo continuano a suonare e io vorrei solo sprofondare dalla paura.

Prendo il telefono dalla tasca e velocemente scrivo a Kyle.

Ti prego torna subito, qui vogliono rapirmi Kyle.

Ovviamente non arriverà nessuna risposta, è troppo impegnato.

Ah no, è online, mi sbagliavo.

Che cazzo succede

Stanno suonando ma non c'è nessuno. Ti prego torna qui il più presto possibile.

io ora apro e vado in contro alla mia morte,  e se vedi il mio corpo sanguinante sappi che ti amo.

Mi esce totalmente spontaneo quel ti amo, e senza rifletterci abbastanza apro lentamente la porta e impugno per bene la padella, pronta a colpire.

Devo ammettere che i film d'azione di

kyle si stanno rivelando utili.

Stringo gli occhi e quando la porta è spalancata alzo la padella e apro gli occhi.

Incontro la sguardo inquietante di una ragazza e un ragazzo, tralaltro molto alti e non capisco perché non li abbia visti.
Rimbalzo indietro nel momento in cui evito che la padella finisca contro di loro e cado.

Quando si cade davanti a qualcuno ci si aspetta che ti aiutino, per educazione soprattutto.

Ebbene no, i due si mettono a ridere.

Iniziamo bene.

<<Ulisse!>> la ragazza cerca di trattenere le risate per parlare. << Aiutala, deficiente>>

"Deficiente?"

Mi sento confusa.

<<Ma perché io? Sei più vicina tu!>> controbatte lui.

Matrimonio CombinatoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora