Capitolo 50

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Pov's Lola.

<<Dove stiamo andando?>> Chiedo con respiro affannoso.
<<Siamo quasi arrivati.>> Risponde soltanto e riceve in cambio una mia alzata di occhi.
<<Arrivati dove?>> Sono letteralmente al limite della mia curiosità.

Stiamo salendo le scale da circa 10 minuti e io sono letteralmente morta. Sembrano non finire mai.
<<Risparmia le forze, non te lo dirò.>> Ridacchia e io sbuffo aumentando il passo superandolo di un po' di gradini.
Sono piccoli e bassi e non è difficile salirli. Solo che dopo 10 minuti è dura anche solo alzare la gamba.

<<Kyle ti prego.. almeno dimmi perché stiamo salendo le scale.>> Metto il broncio fermandomi e lui di conseguenza si blocca pure.

<<Perché è lì una delle mie sorprese.>> Risponde furbo.
<<U-una? Significa che c'è ne sono altre?>> Boccheggio incredula.

<<Si, e se ti sbrighi sfamerai presto la tua curiosità. Oltre al fatto che voglio guardare il tuo culo ancheggiare.>> Si morde un labbro e rabbrividisco avvampando.

<<Mmh no.>> Incrocio le braccia al petto cercando di non soffermarsi sulla sua battutina perversa. <<Prima voglio sapere dove andiamo.>>
<<D'accordo.>> Si arrende e sorrido vittoriosa.

<<Oddio!>> lancio un gridolino quando mi prende di peso caricandomi sulle spalle col sedere all'insù. Ho la completa visione della sua schiena possente e del suo.. no. Lola non guardare e non pensare certe cose. Non è il momento.

<<Kyle! Mettimi giù.>> Scoppio a ridere.

<<Così arriveremo prima.>> Dice ridacchiando.

<<Dove Kyle? Dove?>> Sbuffo impaziente. <<Non vorrai mica portarmi in una stanza e uccidermi vero?>>ipotizzo sarcastico.

<<Peccato, mi hai scoperto.>> Dice e sorrido.

<<Almeno dimmi quante sorpr->> mi interrompe. <<Un altra parola e ti do uno schiaffo.>> Dice con voce ferma.

<<U-uno schiaffo? Io voglio sol->> e così, detto fatto.

Mi ammutolisco subito e sobbalzo quando sento la sua grande mano schiaffeggiare il mio sedere. <<Ti avevo avvertita.>> Ribatte sensuale.

C'è così tensione tra di noi che non so più cosa dire o fare.

Non ci tocchiamo da settimane e averlo così vicino è un tuffo al cuore.
L'unico contatto che abbiamo avuto è stato il bacio sla stampo di prima e sto impazzendo dalla voglia di lui.

<<Uff!! D'accordo, niente più domande ho capito.>> Sbuffo e mi rilasso su di lui.

Non sembra neanche sentire il mio peso, e sale le scale con tranquillità. Io invece mi sento in imbarazzo. Non vorrei mica che capisse quanto sono pesante. (Certo non sono una balena..)

Attimi dopo però si ferma, mi posa a terra, e finalmente vedo qualcosa che non siano i suoi glutei sodi.

Siamo in un piano vasto dove distanziate di molti mentri ci sono delle porte che a primo impatto sembrano una centinaia.

<<Non capisco.. che ci facciamo qui.>> Sussurro guardandomi intorno.

Mi colpisce il suo sorrisetto e con lentezza prende dalle tasche un mazzo di chiavi.

<<Dove andiamo?>>

<<Seguimi.>> Dice soltanto. Eseguo il suo ordine e cammina dritto fino a fermarsi su una porta numero 327b. Infila le chiavi nella serratura, la fa scattare, e prima di spalancarla totalmente si volta verso di me che lo guardo impaziente.

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