I've changed my mind

2K 108 114
                                    

17/09/21

|HARRY'S POV|

L'idea di non andare a scuola questa mattina mi aveva stuzzicato particolarmente, ma non mi feci convincere: non volevo passare per codardo dopo la litigata con Zayn.

Appena avvertii il clacson della Toyota presi lo zaino e lasciai il posto caldo che avevo preso sul divano.

Quando entrai in macchina la tensione era evidente, come se nessuno dei due fosse pronto per approcciare,  per primo, con l'altro.

Non perdemmo ulteriore tempo e partimmo, non ci parlammo: il silenzio totale.

Durante il viaggio il mio sguardo non si spostó dal finestrino alla mia destra, dal quale, si aveva una migliore visione; dopo un paio di kilometri il mio sguardo attento sulla natura fu interrotto prepotentemente dell'edificio possente della Delfin School.

Scendemmo dalla macchina proprio quando la campanella cominciò a suonare, così, con passo svelto, ci avviammo verso l'arco d'entrata.

Non prestai attenzione a nessuna lezione, trovavo gli argomenti di cui si stava trattando davvero superficiali ed inutili, ma soprattutto, non erano in nessun modo collegabili alla materia che si stava trattando.

Arrivai all'ultima ora stremato, non ne potevo più di sentire persone blaterare su punti che interessavano, principalmente,  solo a loro.

La lezione di francese era l'ultima della giornata.

Oltre ad aumentare la stanchezza della giornata, aumentava anche la tensione tra me e Zayn che ancora non ci eravamo rivolti parola.

La campanella di inizio lezione arrivò in poco tempo, probabilmente, troppo poco tempo.

Il prof. Tomlinson ci aveva lasciato qualche minuto di svago in più, mentre lui continuava ad annotare, sempre le stesse cose, sul registro.

"Aujourd'hui nous allons parler de la mode en France" il prof cominciò a parlare all'improvviso, rimanemmo tutti un attimo spiazzati.

Non lo avevo mai sentito parlare in francese, sembrava parlarlo davvero bene, sembrava una lezione interessante.

Non mi interessava minimamente della moda in Francia ma decisi di porre un minimo di fiducia nell'argomento e provai ad ascoltare.

Il prof proiettò un immagine sulla lavagna digitale, la foto ritraeva un uomo che indossava un vestito di un particolare colore celeste.

"Je voudrais que quelqu'un donne son avis, afin que nous puissions voir les différents points de vue"
("Vorrei che qualcuno esponesse la propria opinione, così,  da poter vedere i diversi punti di vista")

Il fatto che lui si interessasse alle nostre opinioni, a differenza degli altri insegnanti, era alquanto interessante.

Molti miei compagni alzarono la mano, stava diventando un contesto piuttosto allettante.

Il prof decise di dare la parola a Jonathan, l'immagine che ci trovavamo davanti non poteva essere presa con sufficienza, avevamo sotto gli occhi l'inizio di una rivoluzione.

"Le fait que ce soit un homme,  c'est qu'il porte une robe que je trouve ridicule"
("Il fatto che sia un uomo e che stia indossando un vestito lo trovo ridicolo")

Aveva lasciato uscire le parole dalla sua bocca con semplicità, non sapendo che quello che aveva appena detto avrebbe scatenato qualcosa.

Non so per quale motivo, ne che cosa mi portò ad intervenire: semplicemente lo feci.

"L'unica cosa che mi sembra ridicola qui è la tua opinione" Lo dissi di istinto, senza alzare la mano, gli occhi dei miei compagni erano puntati, in parte sul mio compagno ed in parte su di me.

"Un uomo non può indossare un vestito, è sempre stato per il genere femminile, e così deve restare" Lo disse con una convinzione che fu piuttosto irritante.

"Io penso che ognuno abbia il diritto di vestirsi come più si sente a suo agio, e magari qualcuno trova una via di sfogo proprio nello stile degli indumenti, quindi non criticare con superficialità"  Pronunciai questa frase con acidità.

"Un uomo che indossa abiti femminili non è un uomo" Con questa frase si rigiró verso la lavagna digitale, probabilmente non sapendo più che cosa dire.

"Con quale criterio te identifichi un indumento dalla parte femminile o dalla parte maschile?" Si rigiró di scatto, entrambi avevamo il fuoco negli occhi, entrambi dovevamo avercela vinta, entrambi dovevamo avere l'ultima parola, ma solo uno avrebbe prevalso sull'altro.

"Non c'è un criterio, sono da donna o sono da uomo. Un uomo che si veste in questo modo ridicolo è automaticamente gay" disse facendo nascere sul suo volto un sorrisino di compiacimento.

"Il fatto che mi fa ridere è che tu pronunci certe cazzate con tale convinzione, non rendendoti conto di star sparando idiozie. Non pensi ti donerebbe una gonna?" Feci giusto in tempo a finire la frase che tutti scoppiarono a ridere.

Guardai il professore che aveva uno sguardo compiaciuto sul volto, probabilmente divertito dalla mia ultima frase.

Jonathan invece non la prese altrettanto bene, si alzò di scatto, infastidito maggiormente dalle risate dei compagni,e venne verso di me.

Mi alzai anche io, non sapevo le sue intenzioni ma sicuramente non erano delle migliori nei miei confronti.

Ci avvicinammo pericolosamente, il professore venne verso di me e si mise alle mie spalle, incrociando le braccia la petto.

I miei occhi erano fissi sul mio compagno, lui abbassò lo sguardo e io sorrisi compiaciuto.

"Vai al banco" mi sussurrò il professore scompigliandomi i capelli facendomi capire di aver fatto bene.

"Direi che la lezione per oggi può concludersi qua" disse tornando alla cattedra ed estraendo la chievetta dal computer.

Passò qualche istante prima che la campanella di fine giornata suonò.

Io e Zayn ci mettemmo vicini in fila, un gesto, che solo noi due riuscivamo ad interpretare, a volte per portare la quiete non c'è bisogno di parole, ma solo di uno sguardo ed un piccolo gesto.

Stavo uscendo dall'aula quando sentii il mio nome.

"Harry" mi chiamò il professore dalla cattedra posta alle mie spalle.

Mi girai nella sua direzione.

"Hai cambiato idea?" Mi disse venendo vicino a me

"Ho cambiato idea" gli dissi con un sorriso sbilenco.

Dovevo dargli una possibilità,  dovevo anche essere capace di dimenticare, ma soprattutto, di fidarmi.

I'm complicatedDove le storie prendono vita. Scoprilo ora