don't think too much

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24/09/21

|HARRY'S POV|

Il fatto di essermi affezionato, o in qualche modo, fidato così velocemente di qualcuno mi spaventò, non mi era mai successo, e preferivo che non succedesse: non volevo vivere delusioni o false speranze.

Mi serviva tempo, ma soprattutto spazio, per pensare, riposare la mente, e renderla fresca, così da pensare con maggiore lucidità.

Quando Louis entrò in classe cercai di non guardarlo, sentivo il suo sguardo sulla mia schiena, ma non potei consentirgli il contatto visivo: sapevo che avrebbe reso il mio pensiero, in qualche modo, influenzato.

Per tutta la durata della sua lezione, posta alle due ultime ore, fissai un punto e non mossi lo sguardo da esso, sapevo che fosse l'unico modo per non cedere.

"Harry, c'è Louis che continua a guardarti" mi disse Zayn seduto nel banco posto difianco al mio.

"Lo so" dissi non muovendo lo sguardo dal mio astuccio nero.

La campanella di fine lezioni giornaliere strillò, solitamente mi fermavo a parlare ulteriormente con il mio professore, ma quel giorno non potevo assolutamente, così, io e Zayn andammo dritti in camera.

Zayn era il mio migliore amico sin da quando eravamo bambini, sapeva qualsiasi cosa su di me: volevo confidarmi con lui, ma avevo paura di essere giudicato.

Alla fine provai.

"Senti Zayn,possiamo sederci un attimo? Ti devo parlare" dissi togliendomi le scarpe una volta entrati in stanza.

"Si, certo" mi disse annuendo convinto.

"Non so, è più difficile da spiegare di quanto potessi credere. Penso che mi piacciano i ragazzi" l'ultima parte fu detta senza interruzioni, senza punti di respiro: tutta insieme, non era facile, davvero per niente.

"Si, va bene. Magari adesso passiamo a delle cose che non sapevo. E non uscirtene con 'mi piace il professore di francese' perché sì, so già anche quello" mi disse accennando una risata nella parte intermedia del suo discorso.

Aggrottai le sopracciglia confuso, era così evidente? Ne fui anche sorprendentemente entusiasta, probabilmente, mi aveva risparmiato la parte con più ostacoli.

"Ma non è sbagliato? Insomma lui è il mio professore, e poi siamo anche due ragazzi, sai, dello stesso sesso" dissi gesticolando freneticamente.

"Harry" mi disse sospirando, alzandosi dal suo letto e sedendosi di fianco a me.

"Non si decide chi amare, e forse è proprio questo il bello dell'amore , è inaspettato. Sarà uno dei tuoi primi amori, se non il primo, prendilo come viene, non pensare troppo, agisci con il cuore. Insomma, l'amore è amore, non ci sono limiti o cose del genere"

Il discorso di Zayn mi aprì gli occhi su una prospettiva mai osservata e scoperta prima, e forse, la scoprii anche al momento giusto, proprio quando mi sarebbe stata più utile.

"Zayn, non voglio illudermi o soffrire per delle delusioni, e tu lo sai, non so se lui ricambia i miei sentimenti, sai deve pensare anche alla sua carriera, non credo mi metterebbe prima di tutto, insomma, sai, al primo posto" dissi torturandomi le pellicine delle dita.

"Harry, forse te non ti rendi conto di come ti guarda, ti mangia letteralmente con gli occhi. Per quanto riguarda la carriera, ho sempre pensato,  che se una persona ti ama davvero non ti lascerebbe per nessun motivo al mondo."

Forse aveva davvero ragione, ma il mio problema rimaneva sempre lì, appeso ad un filo, non calava e non saliva, era in un oblio di confusione, senza risposte: se ricevessi una delusione?

Provai a non pensarci, ma il dubbio mi perforava ogni parte del corpo, ma non ci misi molto a farmi un'idea generale sul punto principale.

Ormai tutto era collegato a lui, qualsiasi cosa, qualsiasi segnale, qualsiasi suono, persino la mia figura era collegata a Louis.

I miei occhi mi facevano venire in mente i suoi occhi: azzurri, come il mare, come il ghiaccio, come il cielo, dai quali si poteva scrutare affidabilità, appartenenza e lealtà.

Le mie labbra mi ricordavano le sue labbra: rosa, quasi rosse, sottili , morbide e vellutate alla sola apparenza.

Nelle mie orecchie era inciso il suono della sua risata, la quale, diventava il mio posto sicuro ogni qualvolta avessi un brutto momento, o magari semplicemente, quando volevo sentire la sua fragorosa risata.

Il mio stomaco era ormai di sua appartenenza, le farfalle che mi provocava, erano la sensazione migliore mai provata.

I miei capelli, dove la sua mano affondava ogni volta che doveva parlarmi, ma non poteva, o non riusciva, ad esprimersi a parole.

Mi stava facendo impazzire, ma allo stesso tempo, mi resi conto che l'amore era l'unica cosa di cui avevo realmente bisogno: lui era l'unica cosa di cui avevo bisogno.

Con lui  il mondo non lo sentivo; e per quanto potessi rinnegare tutto, per quanto potessi andare  lontano, lui sarebbe rimasto con me: a me sarebbe andato bene anche distanti, tanto lo avrei portato con me.

"Harry, o ci parli te o ci parlo io. Siete fatti l'uno per l'altro,non rinnegare l'apparenza, ma soprattutto, non rinnegare a te e alla persona che ami una cosa che vi lega" mi disse Zayn dopo i miei minuti di prolungato silenzio.

"Zayn, non posso fare tutto così in fretta, devo pensarci prima, non posso agire d'istinto"

Non mi fu subito chiaro quello che il mio migliore amico volesse fare, fatto sta che si avvicinò pericolosamente al muro, affacciato sulla stanza del nostro professore, provai davvero a fermarlo, ma i suoi pugni furono più veloci.

Louis ci mise relativamente qualche secondo prima di aprire la porta ,in legno di quercia, della nostra stanza.

"Mi avete chiamato o vi stavate prendendo a pugni?" Disse guardandoci, scoppiando poi in quella risata che tanto amavo, la quale, ormai era registrata nelle mie orecchie.

"Harry ti deve parlare"disse Zayn prima di lasciarci soli in stanza senza un minimo preavviso.

"È lui che ha cominciato a tirare pugni al muro" dissi come per giustificarmi.

"Oggi sei scappato dalla classe" disse tirando le sue labbra in un sorriso falso, come per coprire una maschera di delusione e tristezza.

"Scusa, è che avevo bisogno di stare un po' da solo e di pensare " dissi sedendomi sul mio letto, posto nel quale, lui mi raggiunse.

"Allora, di cosa mi devi parlare?" Mi disse cercando il contatto visivo che gli avevo negato per tutta la mattinata, ma che gli concessi al momento.

Che fosse una delle ultime volte che potei guardarlo effettivamente negli occhi?

"Louis, mi sono innamorato di te" dissi, dopodichè il mio sguardo si abbassò.

Avevo lasciato andare quella frase nell'aria, che si intorpidiva, ogni momento di più; quella frase avrebbe cambiato il mio destino, e non fui poi così convinto di aver fatto la giusta scelta.

Due dita sotto il mio mento, mi stravolsero la mente.

Le sue labbra si unirono alle mie, erano vellutate proprio come immaginavo, chiusi gli occhi per capire di non star immaginando il tutto.

Staccò le sue labbra dalle mie.

"Harry, mi sono innamorato di te" disse lasciando un bacio casto e delicato sull' angolo delle mie labbra.

Ed è proprio vero che non si sceglie chi amare, è una cosa che non puoi controllare, ti innamori senza un perchè.  L'amore non è una cosa a portata umana, è guidata dall'istinto , ma soprattutto dal cuore, il quale è fonte di tutto.

I'm complicatedDove le storie prendono vita. Scoprilo ora