For taking a chance

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21/09/21

|HARRY'S POV|

La mattina successiva le mie forze erano a terra, quando riuscii ad aprire con lenti movimenti le palpebre, la stanza, accoglieva la prima luce del mattino, insieme, ad un piacevole frescume proveniente dalla finestra.

Non era altrettanto piacevole il fatto di sentirsi sempre peggio, l'emicrania aveva ormai superato ogni limite, e quella mattina una strana sensazione mi comprimeva il petto, quasi a non farmi respirare.

Purtroppo o per fortuna mi riaddormentai dopo pochi istanti dal mio improvviso risveglio, sperando di riaprire gli occhi il più tardi possibile.

Questo non successe: l'allarme per svegliare tutti gli studenti suonò insistentemente, e mi sembrò ancora più incessante rispetto alle mattine precedenti.

Provai a tirarmi in piedi, ma cominciai a vedere i mobili ,che popolavano la nostra stanza , girare, così mi accasciai sul letto con una mano tra le due tempie, le sentivo pulsare a tatto.

"Harry, hai bisogno di qualcosa?" Mi chiese Zayn vedendomi in quelle condizioni uscendo dal bagno.

"No, solo, potresti aprire le finestre?" Gli chiesi sdraiandomi di nuovo sul letto

Subito dopo aver effettivamente aperto l'accesso per un po' di aria fresca uscì dalla stanza senza preavviso, pensai fosse in estremo ritardo.

Ma a quanto pare mi sbagliai, infatti, fece il suo ingresso, nuovamente, ma questa volta non da solo: con Louis, riconciliando i pezzi della mia memoria mi ricordavo vagamente qualcosa della conversazione che avevo sentito tra i due individui.

"Buongiorno" mi disse venendo a sedersi vicino a me , passando una mano tra i miei capelli.

"Adesso noi scendiamo a fare colazione, dopo ti devo portare in infermeria" mi disse cercando di tranquilizzarmi con un sorriso

Dopo che furono usciti accesi la televisione e cercai un film da guardare per passare il tempo, alla fine ne scelsi uno, il quale, sembrava alqaunto interessante: Luca.

Quando sentii le diverse classi riversarsi nelle proprie aule mi infila il primo pantaloncino che mi capitò sotto mano.

Il mio prof di francese ci mise relativamente un tempo medio a rientrare, così,  fui costretto a mettere in pausa il film proprio sulla parte finale.

"Come ti senti?" Mi chiese chiudendo la porta di legno alle sue spalle

"Non bene" risposi sgranchendomi la voce.

Dopodichè mi alzai e uscendo dalla stanza cominciammo a camminare verso l'infermeria, la quale aveva una porta bianca, l'unica dell'istituto, con sopra una croce rossa.

Il professore aprì l'entrata cigolante e venne ad accoglierci una donna che mi sembrava di aver già visto l'anno scorso, sempre all'interno dell'ambito scolastico.

"Cosa succede ?" Chiese, più al mio professore che a me ,l'infermiera facendomi sdraiare su un letto non tanto comodo quanto il letto che trovavo in stanza.

"Da ieri ha iniziato ad avere la febbre, anche abbastanza alta" disse dando informazioni alla donna in questione.

Mi prese la temperatura e mi fece ingerire una piccola pastiglia e mi congedò, fu tutto abbastanza semplice.

Una volta rientrati nella stanza mia e di Zayn sentimmo la classe affacciata alla nostra camera estremamente silenziosa, nessuno dei due riuscii a capire cosa stesse succedendo, ma potemmo intuire dalle urla del professore che non fosse nulla di buono.

"Mi sa che ti sei scampato una bella strigliata" disse sorridendomi, solo in quel momento, notai le rughette che gli si formavano sotto gli occhi quando tirava le labbra all'insù.

La pastiglia sembrò fare effetto dopo quasi tre ore,mi provai la temperatura, ed essa, era sotto il livello dichiarato come malattia.

"Mi sa che domani ti tocca tornare in classe" e con questa frase scoppiammo entrambi a ridere,la sua risata era qualcosa di stupendo: le sentii, quelle chiamate 'farfalle nello stomaco' ma sorvolai la sensazione.

Venne a sedersi accanto a me in quanto prima fosse seduto su una sedia posta nella stanza.

"Non ti piacevo, vero?" Mi chiese richiamando la situazione di conflitto in cui mi trovavo un paio di giorni prima con lui.

"No, proprio per niente" dissi aggiungendo un sano pizzico di ironia.

"E perché?" Chiese con evidente curiosità,  quasi come una persona che se lo chiede da un po' di tempo a venire.

"Prima di te c'era una professoressa di francese a cui ero molto legato. In una prima situazione il fatto che fosse stata sostituita mi diede alquanto fastidio, così provai a cercare una via di fuga evitandoti. Prima se mi avessero dato la possibilità di far ritornare la mia vecchia professoressa al tuo posto non ci avrei pensato due volte, ma adesso non ne sono più così convinto." Il mio tono si era abbassato ad ogni frase di più.

Ci furono momenti di silenzio , il quale fu spezzato, dalla sua mano nei miei capelli, con la quale, ogni volta mi mandava un messaggio differente.

La porta si aprì di scatto rivelando uno Zayn alquanto alterato, o meglio, incazzato.

"Cosa è successo?" Chiesi andando verso di lui

"È riuscita a fare un test a sorpresa di latino al 21 di settembre, li ha anche già corretti" disse sbattendo il foglio della verifica sulla scrivania.

" E quanto hai preso?" Chiesi cercando di far star calmo Zayn, il quale, era in continuo movimento.

Non mi rispose a voce, preferì darmi il foglio  probabilmente a causa della presenza del professore in stanza; il foglio era caratterizzato e segnato da numerosissimi segni rossi, alla fine del foglio c'era scritto, in grandi dimensioni  il voto :2-

Gli ripassai il foglio, nello stesso momento Louis, si alzò e prese il foglio della verifica dalle mani di Zayn: sfogliò con le sue piccole dita le pagine del protoccolo.

Lo riportò sulla scrivania a noi appartenente e cercò di tranquillizzare Zayn dicendogli che avrebbe recuperato, con questo riuscì a farlo calmare dalla sua rabbia.

Zayn andò a farsi una doccia e il prof probabilmente approfittò di questo momento per scambiare altre due parole con me.

"Io devo andare a preparare la lezione di domani, ci vediamo a pranzo"

Io mi limita ad annuire con il capo, successivamente quando stava uscendo mi sdraiai sul letto.

"Harry?" Mi richiamò prima di uscire definitivamente dalla stanza

"Si?" Risposi rivolgendomi a lui

"Grazie"

"Per cosa?" Chiesi con tono alquanto confuso

"Per avermi dato una possibilità"

Con questo uscii dalla stanza e sì, le risentii: le farfalle nello stomaco, per la seconda volta nello stesso giorno, questa volta, a differenza di prima, sorrisi al pensiero.

I'm complicatedDove le storie prendono vita. Scoprilo ora