Capitolo 38

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Am I delirious?

avviso alla gentile clientela: si consiglia di leggere il capitolo con il sottofondo musicale del video riportato qui sopra. Enjoy this last taste❤️‍🩹


CALUM

«Vado via per un po'.»
«Perché?»
«Ho bisogno di cambiare aria.»
«Certo, e credi che andartene risolva qualcosa?»

A volte avverto il vuoto e il panico si impossessa della mia mente.

Ognuno gestisce in maniera diversa questo senso di oppressione. Il mio modo è piuttosto violento e questo mi porta a ferire per lo più le persone che mi stanno intorno, le persone che amo. Immagino che sia un meccanismo di difesa il mio, un meccanismo che si innesta a difesa degli altri. Per cui tendo a isolarmi, seppur la voglia di riversare le mie emozioni addosso a qualcuno sia molto forte. Prendo e me ne vado via, mi chiudo in una bolla di vetro dove mi diletto a immaginare come sarebbero andate le cose se avessi agito diversamente. In un certo senso è terapeutico creare un mio alter-ego contento e soddisfatto, a differenza del vero me.

È tutta una questione di tempo, poi passa. Ogni cosa torna normale e quel vuoto viene in gran parte colmato. Solo che nessuno tiene mai a mente che seppur si voglia guardare quella parte mezza piena del bicchiere, rimarrà lo stesso quella mezza vuota.

«Ehi.» una voce debole, che riconosco essere quella di Mali, giunge con sorpresa alle mie orecchie. «Ehi Mali.. non eri a Melbourne per quel provino?» chiedo con la testa altrove. «Non è andato come previsto e sono tornata prima. Tu invece? Che si dice?» replica lei, spostando con la punta della scarpa alcune cicche dal passaggio. Sicuramente si era già fatta un'idea della situazione: Mali sapeva perfettamente quanto il mio animo fosse imperturbabile in genere, con poche eccezioni. Megan era inspiegabilmente diventata una di queste e chiunque ormai l'avrebbe potuto notare. «Si dice che io sia un ladro egoista.» dico con calma apparente ma sguardo glaciale. «E cosa avresti rubato?» chiede con fare ironico, facendomi alzare gli occhi al cielo. «Ferraglia per quello stupido lettore cd.»

Mi allungo verso il tavolino per afferrare l'ennesima sigaretta della giornata. «Sono abbastanza certa che non sia stato tu.» afferma Mali, seguita da un'espressione velatamente interrogativa. Il che mi porta ad alzare le spalle, quasi divertito, mentre accendo la Marlboro fra le mie labbra. «Certo che no, ma chi se non io, allora?» chiedo sarcasticamente, gesticolando con la sigaretta adesso stretta fra le dita. «Il ragazzo innamorato che vuole la sua amante tutta per sé fino alla fine dei giorni. Dio. Non arriverei mai a fare una cosa del genere solo per i miei interessi.»

Inalo un lungo tiro di fumo, sbuffandolo fuori dalle narici dopo una manciata di secondi. Un leggero tremolio alla gamba incomincia a manifestarsi, attirando l'attenzione di Mali, che assiste in silenzio. «Perderla è l'ultima cosa che vorrei, ma non sarebbe comunque un buon motivo per renderla infelice.» rivolgo un lungo sguardo a mia sorella, sentendo un groppo grande quanto un masso scendermi in gola. Inizio a rosicchiarmi il pollice, tirando di tanto in tanto un po' di fumo. «E quindi cosa hai pensato di fare per risolvere la situazione?» notando il mio scrollare incerto di spalle, continua il suo discorso. Per quanto sapessi già dove volesse andare a parare, non potevo frenarmi dall'innervosirmi di nuovo. «Credevo che l'avessimo superata tempo fa questa cosa, insieme allo psicologo. Invece continui a chiuderti in te stesso, a fuggire quando le cose si complicano. So che la storia di mamma-» il mio cuore quasi fa una capriola; stringo la mano libera in un pugno. «Non metterla in mezzo, Mali.» sibilo, contraendo il viso in un'espressione scocciata, gettando poi lo sguardo oltre il balconcino. Di conseguenza mia sorella sospira, ricercando le mie attenzioni con piccoli gesti come il toccarmi la mano. «Ogni volta che c'è un problema, scappi via per primo, come se in questo modo potesse ferirti di meno. Non è così che funziona, Calum. Guarda come ti stai riducendo: una ciminiera fumerebbe di meno e scommetto che non hai terminato neanche metà di queste canzoni.»

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