Capitolo 16

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The dinner
[ pt2 ]

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Prossimo aggiornamento a 5 stelline e un commento, vvb <3
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Per il personaggio di Paul, il produttore di Ghost Buster (quello uscito nel 2016), volevo dire che: da lui ho preso solo il nome, le sembianze sono quelle di Patrick Dempsey.
Buona lettura :)
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Giunti al ristorante notiamo un'enorme coda di paparazzi davanti l'entrata, con le macchine fotografiche pronte a immortalare ogni respiro dei ragazzi.
Opprimente la vita da celebrità.
«Domani mattina potresti trovare giusto un paio di nostre foto sui giornali.» mi avverte Calum, camminando al mio fianco.
«Pronta?» sussurra vicino al mio viso, facendomi annuire, pronta.
«Si.» rispondo, incrociando i suoi occhi caldi per un istante.
Calum mi afferra la mano, facendo intrecciare le nostre dita; per un momento mi fermo a guardarle.
È ok, ce la puoi fare, non è poi così terribile come salire sulle montagne russe. Eppure il mio cuore batte all'impazzata come quella volta.

«Ragazzi, ragazzi! Guardate da questa parte! Calum, è la tua ragazza? Chi è quella ragazza? Ragazzi una foto! Luke, girati per favore. La muke è reale quindi?»
C'è un grande chiasso, le orecchie quasi mi fischiano, per non parlare dell'invadenza di certi giornalisti che ci puntano il flash addosso in continuazione. In tutta quella confusione arrivano due bodyguard che ci fanno spazio, permettendoci di raggiungere l'ingresso del locale.
«Tutto ok?» chiede Calum, tenendo ancora salda la mia mano alla sua. Annuisco, leggermente stordita da tutto quel vociare.
«Ma come fate?» chiedo di getto, guadagnandomi una scrollata di spalle da parte del bassista.
«Abitudine. L'abbiamo desiderato per così tanto che adesso sopportiamo di tutto.» ammette, abbozzando un sorriso. Annuisco nuovamente, comprensiva. Chissà quanta strada hanno percorso prima di giungere alla fama.

«Per di qui, signori.» dice un cameriere, facendo la sua comparsa, offrendosi poi di accompagnarci fino alla nostra zona riservata.
«Luke, Michael, Calum, Ashton, che piacere incontrarvi.»
Un uomo sulla cinquantina, vestito interamente di bianco, stringe la mano ai ragazzi, per poi riporre l'attenzione su di me, squadrandomi con un sorrisetto stampato in volto.
«Tu devi essere la compagna di Calum, puoi ricordarmi il tuo nome?» chiede con tono viscido.
«Megan.» mi presento, sorridendo cordialmente.
«Oh è un piacere Megan, io sono Paul.» dice a sua volta, baciandomi il dorso della mano, non interrompendo il contatto visivo per neanche un secondo.
Calum mi circonda il fianco con il braccio, in maniera possessiva; riesco a percepire il suo corpo tendersi sotto lo sguardo curioso del produttore.
«Andiamo a sederci, amore.» mormora a denti stretti, sorridendo a Paul per poi portarmi via con lui, verso il tavolo.

«Cos'hai?» gli chiedo a bassa voce, guardandomi intorno mentre mi siedo al tavolo, ancora vuoto.
«Ho visto come ti guardava.» risponde con la mia stessa tonalità, mettendosi al mio fianco.
«E allora?» chiedo confusa.
«Ti stava spogliando con gli occhi!» ribatte a voce un po' troppo alta, con gli occhi strabuzzati. Con tutta la raffinatezza possibile, pesto il piede del bassista da sotto il tavolo, guardandolo come se fosse impazzito. La sua reazione non tarda ad arrivare: infatti poco dopo soffoca un urlo mordendosi il labbro e guardandomi male.
In mia difesa, se lo meritava.
«Vuoi farti sentire da tutti? Razza di idiota!» sbotto a bassa voce, sgranando gli occhi quando noto lo sguardo di Paul fisso su di noi. Inizio a ridere fintamente, mettendo la mano sulla gamba di Calum che si irrigidisce subito sotto il mio tocco.
«Secondo me sei bipolare.»
«Paul ci sta guardando, fai finta di ridere.» dico fra i denti, sorridendo.

Il ragazzo avvicina una mano al mio viso, portandomi i capelli indietro.
«Mi sta dando fastidio.» sussurra, lasciando un leggero bacio dietro il mio orecchio, prima di posarvi i capelli precedentemente spostati.
«Non è te che guarda.» sussurro in rimando, rilassandomi sotto il suo tocco; le sue labbra sono così soffici.
«Appunto
Calum lascia una piccola scia di baci sul mio collo, giungendo quasi fino alla clavicola. Come se non fosse abbastanza, posa una mano sulla mia coscia nuda, stringendola delicatamente ma pur sempre con fare possessivo.
Quasi mi si mozza il fiato.
«Calum..»
Le labbra del bassista scoccano un ultimo bacio sul mio collo prima di allontanarsi.
«Spero gli sia piaciuto lo spettacolino.» mormora con fare sfacciato, ghignando soddisfatto.
Per un momento ho sentito un peso all'altezza del cuore; non saprei spiegare la sensazione che mi attanaglia in questo momento.
Credo di sentirmi usata.
«Devo andare in bagno.» dico all'improvviso, lasciando il tavolo sotto lo sguardo confuso di Calum.

👄

Questo posto sembra un labirinto.
«Cerchi qualcuno?» sento dire da una voce alle mie spalle. Quando mi giro, trovo il produttore sorridente, con una coppa di champagne in mano.
«Veramente cercavo la toilette.» rispondo cordialmente, rivolgendogli il mio miglior sorriso finto.
«C'è qualcosa che non va, signorina Megan?» dice con voce roca mentre si avvicina a me, preoccupato.
Scuoto vivacemente la testa, rimanendo immobile.
«No, ho solo bisogno del bagno.»
Paul posa una mano sul mio braccio, accarezzandolo con il pollice: più la guardo, più un senso di nausea mi pervade, rimescolandomi le viscere.
«Va bene, si trova in fondo a sinistra, per di là. Ti accompagno.» dice gentilente, con sguardo insistente.
Proprio quando apro bocca per controbattere, qualcun altro lo fa al mio posto, sollevandomi con la sua presenza. Oh, grazie al cielo.
«Non c'è bisogno, l'accompagno io, Paul.» dice Calum, facendo il suo ingresso con le mani in tasca e un'espressione dura in volto.
Mai stata così felice di vederlo.
Il produttore lascia subito andare il mio braccio, facendo un passo indietro rispetto me.
«Perfetto, vi aspetto al tavolo allora.» dice con un sorriso cordiale, andando via. Che faccia tosta.

«Stavo per dire di no comunque.» dico mentre andiamo verso la toilette.
«Lui avrebbe insistito fino a farti sentire costretta e tu non saresti riuscita a rifiutare. Una volta arrivati al bagno.. beh, ti risparmio il resto della storia.» mormora, portandomi a fermarmi sui miei passi e a fulminarlo con lo sguardo: ma per chi mi ha preso?
«Non guardarmi così, sai pure tu che sarebbe andata a finire in quel modo. Ho capito subito cosa avesse in mente quel maniaco. Appena l'ho perso di vista mi sono preoccupato e sono venuto a cercarti.» mi spiega, facendomi sospirare: sono troppo orgogliosa per dargliela vinta.
«Va tutto bene? A me lo puoi dire, non sono Paul.» continua il moro e non posso fare a meno di ridere a quella affermazione.
«Si, è ok Calum.»
«È ok, quindi non va tutto bene. Che succede?» chiede imperterrito, alzando un sopracciglio.
Silenzio.
«Te ne sei andata via come se-»
«È ok, Calum. Vado un secondo a incipriarmi il naso e poi torniamo al tavolo.» dico, prima di abbozzare un sorriso e Calum annuisce, rispettando il mio silenzio. Almeno questo.

Entrata in bagno, mi fermo davanti allo specchio ad esaminare la mia figura. Siamo solo io e te adesso.
«Perché fai così? Potevi anche fermarlo ma non lo hai fatto. Prenditi le tue responsabilità, ormai è successo, basta pensarci.» parlo a me stessa, fissando il mio riflesso; è una cosa che faccio spesso anche se mi sento stupida a volte.

Mi lavo le mani, aggiustandomi poi il vestito e i capelli. Quando esco trovo Calum appoggiato al muro, con le braccia conserte e lo sguardo perso.
«Ci sei?» dice una volta notata la mia presenza. Annuisco, facendo un mezzo sorriso, che subito scompare quando il ragazzo mi prende per mano, conducendomi di nuovo al tavolo. Sono tutti seduti.
«Perfetto, adesso possiamo iniziare.»

Dopo le prime due deliziose portate e un Micheal eccitato per la presenza della sua attrice preferita a pochi posti di distanza, Paul si alza, richiamando la nostra attenzione.
«Volevo fare un brindisi a tutti per la bravura nel realizzare questo film, sono veramente contento del risultato che n'è uscito fuori e non vedo l'ora che anche il resto del mondo lo veda. Quindi un applauso al formidabile cast e a tutta la regia e anche alla band che ha contribuito con la realizzazione della colonna sonora, i 5 Seconds Of Summer.» un'onda di applausi si alza in onore di tutti ed è in quel preciso attimo che il tempo sembra fermarsi. Passo lo sguardo su tutti i miei amici, a partire da Luke, finendo con Calum, al mio fianco. Sono felici.
Un sorriso increspa automaticamente le mie labbra e quando quella piccola pausa temporale ha fine, non posso fare a meno di pensare che in sette miseri giorni sono riuscita ad affezionarmi a dei perfetti sconosciuti.

***
Questo capitolo è importante per me, perché ho inserito qualcosa di mio, come faccio in ogni parte della storia ovvio, però questo ha qualcosa in più, qualcosa che sentivo il bisogno di scrivere. Penso che abbiate capito a cosa io mi stia riferendo.

Al prossimo aggiornamento,
vvb <3

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