Capitolo 24

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Our first time,
at the planetarium

Succede tutto in un attimo.

Ci vuole un attimo a inciampare sulle scarpe gettate a caso sul pavimento per la premura di andare a letto dopo una serata stancante.
Ci vuole un attimo a bruciare le fette di pancarrè nel tosta pane o versarti il latte addosso perché la tazza è troppo piena (no, non è vero, siamo noi dei mongoli che non sappiamo bere).
Ci vuole un attimo a sporcare il tuo libro preferito con del cibo, perché non riesci a placare la curiosità di sapere cosa avviene nel capitolo successivo e pur di scoprirlo sei disposto a leggere mentre mangi.
Ci vuole un attimo ad alzare lo sguardo e notare la sua assenza.
Ci vuole sempre un attimo a ripensare agli avvenimenti del giorno prima e non sapere che dire in merito.

«Sento solo io puzza di bruciato?»
Sgrano gli occhi sentendo la voce di Luke provenire dal corridoio.
«Cazzo!» lascio il libro sul bancone, saltando giù dallo sgabello per spegnere il tosta pane fumante.
Solo io posso bruciare, per la seconda volta di fila, il pane.
Il biondo entra in cucina con un'espressione confusa.
«Perché hai la maglietta bagnata?» mi indica mentre prendo le fette di pancarrè dal tosta pane, scottandomi le mani nude, per poi gettarle sul ripiano bianco in contrasto con il nero del cibo ormai immangiabile. Sotto lo sguardo di Luke mi guardo la maglia, notando una grande chiazza marroncina al centro.
«Perché la tazza era troppo piena di latte al cioccolato e.. mi sono sbrodolata.» gli rivolgo un'occhiata imbarazzata per poi ritornare alla mia disastrosa colazione. Il cantante annuisce in silenzio, con un sorriso divertito, mentre va verso il divano in pelle.

«Gli altri dove sono?»
Non mi interessava di tutti gli altri in realtà, ma una domanda mirata sarebbe stata strana e abbastanza scomoda da porre.
«Michael dorme, Ashton era in bagno fino a due minuti fa e Calum.. Calum non lo so.» dice guardando un punto nel vuoto, soprappensiero. Molto utile Luke, veramente ut-
«Penso sia uscito, stamattina presto ho sentito la porta di casa sbattere.» fa spallucce, finalmente guardandomi negli occhi.
Annuisco puntando di nuovo lo sguardo sul mio libro Shadowhunters, mancano veramente poche pagine ormai e devo sapere come finisce, specialmente tra Jace e Clary.
«Ehilà occupatore di bagni.»
Faccio passare lo sguardo da Luke ad Ashton, che si passa una mano sotto la maglia, facendola alzare e intravedere il busto scolpito.
«Te l'ho già detto Luke, il mio è andato.» dice il riccioluto guardando lo schermo del telefono.
Mi chiedo perché in questi giorni sia sempre attaccato a quella scatoletta magnetica.
«Se non avessi scaricato una tua bandana, funzionerebbe ancora.»

Alzo un sopracciglio abbastanza stranita dalle ultime parole di Luke.
«È stato un errore! Quante volte te lo devo dire?» rotea gli occhi al cielo sbuffando.
«Hai gettato una tua bandana nel gabinetto?» chiedo ancora sorpresa. Sembra che solo in quel momento il riccioluto si sia accorto della mia presenza.
«Non l'ho fatto a posta! Era la mia bandana preferita..» continua.
Inarco le sopracciglia, assottigliando le labbra.
«E io che credevo fossi tu il più intelligente del gruppo.» mi lascio sfuggire una risatina, girandomi subito dopo verso la porta che si apre lentamente, rivelando la figura di Calum. Il moro si guarda intorno dopo aver chiuso la porta alla sue spalle.
«Dove sei stato?» Luke da voce ai miei pensieri e come se il bassista potesse leggerli, si gira verso di me, rispondendo come se l'avessi chiesto io.
«In giro.»
Abbasso subito lo sguardo sul libro, fingendo disinteresse.
«E comunque io sono intelligente. Uno stupido sarebbe riuscito a trovare dei pezzi di ricambio per il tuo lettore cd?» alza le sopracciglia, guardandomi scettico.

Punto lo sguardo su di lui, dimenticandomi di tutto il resto, sorridendo a trentadue denti.
«Veramente?!» chiudo il libro di scatto, scendendo dallo sgabello. Il ragazzo annuisce, increspando le labbra in un sorriso nel momento in cui gli piombo addosso per abbracciarlo.
«Grazie mille Ash!»
Il riccioluto ride, ricambiando timidamente l'abbraccio.
«Dimmi che sono intelligente.»
«Lo sei.» rido, staccandomi da lui, facendo inevitabilmente finire lo sguardo su Calum che ha la mascella serrata.
«Chiunque avrebbe potuto trovare quei pezzi, basta andare su Amazon.» dice subito dopo il moro, con lo sguardo fisso su Ashton.
«Veramente no, perché è un ultimo modello e ho dovuto visitare mille siti.. pensa che quelli che ho ordinato vengono dall'Italia.» il batterista fa spallucce con il labbro inferiore sporto, passando lo sguardo da me a Calum che guarda il pavimento con i pugni serrati.
«Menomale che ci sei tu.» sorride in modo tirato prima di andare in camera sua a passo deciso.

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