Capitolo 21

363 36 1
                                    

Fetish for astronomy

«Di cosa stavate parlando tu e quel maniaco?»
È da un po' che Calum mi assilla con queste domande.. ti ha importunata? Non è che ti ha messo qualche sostanza nell'acqua? Ti ha toccata?
«Non è un maniaco, Calum.» sbotto, sospirando; in fin dei conti non ha mai fatto niente di concreto per importunarmi. Solo sguardi. Credo.

Il bassista sgrana gli occhi, prendendomi per le spalle.
«Oddio ti ha fatto il lavaggio del cervello..» mormora, facendomi scoppiare a ridere mentre prendo posto nella sala.
«Smettila, è solo stato gentile con me!» esclamo, roteando gli occhi al cielo per la sua stupidità.
Il ragazzo diventa tutto d'un tratto silenzioso, finché non si siede accanto a me, visibilmente infastidito.
«Beh, io non avrei fatto i complimenti alla compagna di un mio collega, davanti a lui.» borbotta, incrociando le braccia al petto come un bambino capriccioso. Oh andiamo, ma è serio?
«Almeno lui me li ha fatti.» dico in risposta, guardando lo schermo ancora spento davanti a me. Il bassista mi guarda, ma non proferisce parola, proprio come pensavo.

«Ragazzi, non ci credo: fanno i pop corn al cioccolato!»
Michael prende posto accanto a noi, insieme al resto dei ragazzi, infilandosi una manciata di pop corn dolci in bocca.
«Ma non ti sazi mai? Hai uno stomaco enorme.» commenta Luke, roteando gli occhi al cielo.
«E non solo, ma questo già lo sai.» risponde il tinto, beccandosi un pugno sulla spalla da parte di Luke.
«Ahia! Mi hai fatto male..» borbotta.
«State zitti, il film sta incominciando.» sussurra Anna, guardandoli con area minacciosa prima di riporre l'attenzione sullo schermo. Sembra la loro madre a volte.

Dopo più di metà film, Luke richiama la mia attenzione, facendomi svegliare dal mio breve sonnellino.
Si, mi sono addormentata.. e quindi?
«Adesso c'è la nostra canzone!» dice in un sussurro, super entusiasta. Annuisco, riconoscendo le note di Girls Talk Boys. Mi viene naturale pensare al mio secondo giorno con loro, in sala registrazione.
Sono cambiate così tante cose.

Mi giro a guardare Calum, preso dal film, ma non così tanto da non ricambiare il mio sguardo.
«Che c'è?» chiede curioso; scuoto la testa, sorridendo.
«Niente.»
Il ragazzo annuisce, rigirandosi verso lo schermo.

Il primo giorno è stato uno stronzo.
Non si è fatto scrupoli a trattarmi male neanche durante il secondo, il terzo e il quarto ancora. Sono passata oltre al suo brutto carattere, l'ho aiutato con Luke, gli ho parlato di mia madre, ci siamo strafogati di sushi insieme, gli ho fatto sentire Ghost Of You, che nessuno prima di quel momento aveva letto o ascoltato. Il giorno dopo mi sono svegliata fra le sue braccia, mi ha aiutato quando mi sono sentita male e, in seguito ad una piccola lite, mi ha parlato di Joy. Il lunapark, lo zucchero filato, la scommessa persa, il ritorno della madre, Spongebob, lui ubriaco, la cena e.. Potrei continuare ad elencare le rimanenti cose che sono successe in questi ultimi tre giorni, le cose che ci hanno fatto unire. Non avrei mai pensato di diventare amica di questo stronzo, eppure sono qui accanto a lui, in una sala cinematografica, a fare finta di essere la sua fidanzata per non restare sola a casa. Che poi, neanche lo volevo vedere questo stupido film.

«Ti è piaciuto?» mi chiede Calum, facendomi alzare lo sguardo sullo schermo dove sono proiettati i titoli di coda. Non mi ero accorta che fosse finito.
«Bugia o verità?» chiedo di rimando, emettendo un sono sospiro; ritorno a guardare Calum.
«Verità.» dice.
«Sono rimasta a Michael che faceva allusioni alle dimensioni del suo pene.» ammetto, arricciando il naso al solo pensiero.
Il bassista scoppia a ridere, contagiandomi.

Una volta tornati alla hall del cinema, fra battutine e risate, Paul mi si avvicina, facendo andar via i ragazzi, tranne Calum, che rimane al mio fianco.
«È stato di tuo gradimento il film?» chiede con il suo solito sorriso ammiccante. Mi giro a guardare Calum, che cercava di trattenere le risate.
«È stato magnifico, l'ho adorato dall'inizio alla fine.» dico con sorriso cordiale, pizzicando il fianco al bassista quando si lascia sfuggire un risolino. Non rovinarmi la credibilità.
Paul sorride, infilando le mani nelle tasche dei pantaloni neri.
«E qual è stata la parte che ti ha colpito particolarmente?»
Panico.

Sgrano gli occhi, ricomponendomi quasi subito; sta calma.
«Beh, che dire..» farfuglio, facendo passare lo sguardo da Paul, che mi guarda in attesa di una risposta, e Calum, che si morde il labbro in preda ad un'altra crisi di riso.
Bingo. Sono un genio.
«Ovviamente la scena in cui è stata inserita Girls Talk Boys, la mia preferita.» dico con un grosso, grasso e finto sorriso, posando una mano sul petto del moro; Calum mi cinge la vita, stringendomi a sé.
«Adesso, se non ti dispiace dovremmo proprio andare.»

🎞

Appena arrivati a casa, mi fiondo in camera mia, togliendomi quegli odiosi tacchi e la tutina. Non che stessi tanto scomoda, ma il pigiama è il pigiama.
Prima di infilarmi a letto vado in cucina, prendendo un bicchiere d'acqua fresca. Non mi stupisco quando trovo Calum fuori, in terrazza, appoggiato alla ringhiera.
Apro lentamente la porta-finestra mettendo un piede fuori.
«Che ci fai qui Megan?»
jà-vu.
«Ancora non capisco come fai.» mormoro, incrociando le braccia al petto mentre il bassista si gira con una sigaretta fra le dita, sorridente.
«Riconosco i passi di un'estranea.» risponde, citando sé stesso mentre prende un lungo tiro di sigaretta.
Roteo gli occhi al cielo, sbuffando comunque una piccola risata.
«Come mai sveglio? Hai fatto altri casini?» mormoro, avvicinandomi a lui.

Scuote la testa, buttando fuori il fumo.
«Riflettevo.»
«Su cosa?» chiedo curiosa, mettendomi al suo fianco.
«Nulla di importante..» mormora, lanciandomi un rapido sguardo.
Annuisco, osservando la luna.
«Tu a cosa stai pensando invece?»
Riporto l'attenzione su di lui, per un solo istante: mi stava guardando intensamente, così tanto da smuovere qualcosa all'interno del mio stomaco.
I suoi occhi sono ipnotici.
«Mi succede ogni volta che guardo il cielo stellato, è una strana sensazione: vorrei poter essere lì, esplorare l'universo. Poi però penso alla terra e mi viene automaticamente la nostalgia: non potrei stare sola così a lungo, mi sentirei oppressa, per non parlare di tutto quel silenzio che mi metterebbe angoscia.» mormoro soprappensiero, girandomi poi verso Calum, che osserva di rimando le stelle. Chissà cosa pensa di me..
«È una cosa assurda, lo so.» sussurro, sbuffando una risata e abbassando lo sguardo, quasi imbarazzata.
«Ognuno è strano a modo suo.»
«Sapessi quanto lo sono io.»
«Una cosa alla volta Megan, per ora so del tuo feticismo per l'astronomia.» dice con un sorriso divertito; scoppio a ridere, dandogli una spallata amichevole. Feticismo per l'astronomia..
«Scemo.»

Rimaniamo in silenzio per un po' a guardare il cielo. Stavo per andarmene, la stanchezza mi sta abbattendo, ma le sue parole mi bloccano, facendomi perdere un battito.
«Eri bellissima stasera.»
Mi giro verso di lui, che guarda ancora le stelle.
«Stai dicendo che le altre volte ero brutta?» chiedo con finto sguardo offeso, mettendomi teatralmente una mano sul petto.
«No, oddio.. non in quel senso.» dice, sgranando gli occhi.
Ci ha creduto davvero?
A quel punto scoppio a ridere, gettando la testa all'indietro, intenerita dal suo balbettio.
«Vaffanculo.» soffia il bassista, scuotendo la testa, sorridente, per poi guardarmi negli occhi.

«Perché me lo dici adesso?»
«Vaffanculo? Non lo so, mi andava.»
«No scemo.. intendevo-»
«So cosa intendevi.» mi interrompe, girandosi completamente verso di me e io faccio lo stesso.
«Pensavo che stessi solo bene.»
«Oh andiamo, te la sei presa veramente?» chiede con espressione divertita, inclinando il capo di lato.
Schiudo le labbra come a voler rispondergli. Si, me la sono presa giusto un pochino. Però me ne pento subito, limitandomi a scrollare le spalle.
«Buona notte Calum.» mormoro, camminando all'indietro, per poi girarmi e lasciare la terrazza.

TimelessDove le storie prendono vita. Scoprilo ora