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Pov's Arianna
È ora di cena, io, Ciro, Don Salvatore e Pietro ci sediamo a tavola.
Elena ci porta la pasta all'amatriciana.
Iniziamo a mangiare.
"Elena" la blocca Don Salvatore.
"Ditemi" risponde.
"Ho da dirti due cose" dice Don Salvatore.
"Mi dica" dice Elena
"Allora domani sera è la festa di compleanno di Pietro, dato che adesso tu sei qui a lavorare quasi da 20 anni, sei diventata una di famiglia. Per questo io ti dico che tu domani verrai con noi alla festa." Dice Don Salvatore.
A quella proposta, sorrido
Che bello almeno non sarò sola.
Avrò Elena.
"Don Salvatore come se avessi accettato ma non posso, sono solo una domestica" dice lei.
"Elena insis-" non finisce di parlare che intervengo io.
"Elena per favore, ci sarò solo io e sinceramente voglio anche te. Non lasciarmi sola" dico.
Mi volto e vedo Ciro guardare me, Elena e Don Salvatore con uno sguardo arrabbiato.
"E vabbuono, sarà fatto ma non ho niente da mettermi" dice
"Non ti preoccupare, ci penso io a te" dico facendo l'occhiolino per intesa.
Lei sorride.
"L'altra proposta era di sederti con noi a tavola, come se fossimo una vera famiglia" dice Don Salvatore
"Don Salvatore lei è un angelo, davvero grazie mille per tutto l'affetto, che sia benedetto dal signore" dice Elena baciandogli le mani.
"Statt zitt e magn va" dice Don Salvatore ridendo dolcemente.
Ridiamo anche io e Pietro.
L'unico serio è Ciro.
"S po sape pkke tutt sta cunfrenzij? A fest e Pietro, addirittur mo a farla sedere con noi a tavola. Aizt e va lavà e ciess va" indico Elena con lo sguardo.
improvvisamente Elena piange
"Scusatemi unattimo" si alza e va via.
Io mi alzo e la seguo, ma Ciro mi blocca
"Aro cazz vaij?" Ringhio.
Mi strattono dalla sua presa e vado da Elena.
"ELENA" urlo
"ELENA DOVE SEI?" Urlo.
"Piccré sto qua" sento una voce tremante dal pianto.
"Ah eccoti qua" mi siedo vicino a lei e l'abbraccio.
"Ma davvero per stare al servizio di una persona e non prendere un buono stipendio, le persone si credono che magari io sia povera?" Dice piangendo.
"No non è vero Elena ma che dici? Sei così dolce che nessuno ti crede in questo modo. Ciro è uno stronzo non sa mai quello che dice, non si controlla quando parla" dico accarezzandole la guancia.
"No è invece si. Sa quello che dice e non si pente nemmeno. Ma sa che così gioca con i sentimenti delle persone arrivando addirittura a perderle?" Dice piangendo
Ha pienamente ragione.
Con questo atteggiamento strafottente e rabbioso, perderà tutti e rimarrà solo.
Non capisco perché fa così.
"Elena adesso basta piangere okay? Asciugati queste lacrime che lui non si merita, sei bellissima e dolcissima. Ora vieni con me nella stanza che adesso scegliamo il vestito che dovrai metterti domani, va bene?" Dico sorridendo dolcemente
"Va bene andiamo, grazie piccré t voglij ben" mi sorride.
"Pure io Elena, tantissimo" l'abbraccio.
La prendo per mano, e la porto nella stanza, chiudendo la porta.
"Allora allora allora" mi sfrego le mani come una strega fa con la sua pozione magica.
"Vediamo un po" apro l'armadio e trovo dentro un sacco di vestiti adatti a lei.
"Ah aspetta prima di provare, ci vuole un po' di musica per sdrammatizzare la situazione." Dico per poi accendere wannabe delle Spice girls.
Inizio a ballare come una scema, lo stesso fa anche Elena.
"Allora provati questo" dico dandogli il vestito.
Aspetto 5 minuti per poi vederla uscire.
"Nah, troppo corto"
5 minuti dopo
"Troppo lungo"
5 minuti dopo
"mhh.. smisurato"
5 minuti dopo
"PERFETTO, SEI BELLISSIMA" esulto

"Io invece mi metterò quel vestito che mi hai regalato tu, a Napoli" dico stringendogli le mani

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"Io invece mi metterò quel vestito che mi hai regalato tu, a Napoli" dico stringendogli le mani.
"Che bello si, t voglij ben assaij c n fossn guaglion comm e te" dice per poi abbracciarmi.
"Ce ne fossero donne come te" ricambio l'abbraccio.
Va di nuovo in bagno, si spoglia e si mette il pigiama.
"Grazie di tutto, buonanotte" dice lei
"Prego Elena buonanotte a te" sorrido.
Esce dalla stanza e se ne va.
Chiudo lo stereo e poso i vestiti di nuovo nell'armadio.
Sento la porta aprire.
È Ciro.
"Pozz trasí?" Chiede
"Già sei dentro" dico fredda.
"Scusm p primm" dice lui
"Ciro le scuse non le devi rivolgere a me, ma ad Elena. L'hai mortificata, le parole hanno un peso e tu non puoi usarle gratuitamente. Quindi se vuoi dire scusa, devi andare da lei, io non ti dico nulla" dico arrabbiata.
"Nun m parla accussij" dice infastidito.
"No invece si, non puoi dire alle persone quello che ti passa in quel cervello senza nemmeno renderti conto della gravità che scateni. Non l'hai fatto solo con Elena, l'hai fatto anche con me. Quindi adesso o vai da Elena oppure io e te non ci parleremo proprio più" Dico mentre chiudo l'armadio e mi preparo il pigiama.
Vedo che chiude la porta.
Segno che sarà andato da Elena..
Lei per me ormai è diventata importante tanto quanto fondamentale nella mia vita. Se sta male lei, ci sto anche io.
Dopo un po'
Mi spoglio metto il pigiama e mi addormento.






Pov's Elena.
Arianna è una ragazza stupenda.
Ha detto che parlava con Ciro per chiedermi delle scuse.
Mi ha cercato un vestito per domani alla festa.
È la cosa più importante, mi ha tirato su il morale.
Sento la porta aprire.
O mio dio..
È Ciro.
"Elena" mi chiama
"Dimmi Ciro" dico fredda
"Sient mi devi scusare per prima, ho usato una brutta parola nei tuoi confr-" non finisce di parlare che lo interrompo.
"NEI MIEI CONFRONTI E BLA BLA BLA. SEMPRE LE SOLITE SCUSE, SEMPRE A CRITICARE, SEMPRE A COMANDARE, OFFENDI, TI SCUSI MA TU NON VOLEVI MAI VERO? VOI CAMORRISTI, VI CREDETE CHE UNA DONNA CHE NON PRENDE UNO STIPENDIO ELEVATO SI DEBBA CONSIDERARE INFERIORE. E NO NON È COSÌ, VOI SIETE INFERIORI CHE RIMUGINATE SUI SENTIMENTI NON CAPENDO IL DOLORE CHE CAUSATE. TU NON SAI NULLA DELLA MIA VITA, COME NON SAI QUELLA DI NESSUNO." mi fermo urlando e poi continuo.
"Non si giudica mai il libro dalla copertina, però è vero tu non volevi mai...giusto." dico per poi girarmi.
"Sient Elena, a me dispiace overament, staij ca a vint ann e sinceramente p me sij diventat na mamm. Lo dico veramente e no p fa vré". Dice con voce malinconica
"Ciro accetto le tue scuse, okay? Però mi servirà tempo per togliermi questa cosa". Dico fredda e delusa.
"Nun fa niente, piglij tutt o tiemp ca vuo tu, ma sappi che a me rispiac overament" dice a malincuore.
"Buonanotte" dico solamente.
Lui senza nemmeno rispondere, esce e se ne va.

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