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Pov's Arianna.
Mi sveglio nel letto con Ciro che mi tiene per il fianco.
Sorrido, anche se sono ancora un po' arrabbiata con lui per quello che è successo ieri.
Mi alzo dal lui con difficoltà e vado in bagno per lavarmi.
Esco dal bagno e vado nel mio armadio.
Opto per un pantaloncino rosa nude e una maglietta nera con il monospalla.
Oggi andrò dalla parrucchiera insieme ad Elena, per stasera che ci sarà la festa di Pietro.
Sono felice, almeno starò con lei, e poi a prescindere sono contenta che lei stia sempre con me.
Vado nella stanza di Elena e la sveglio.
"Elena dai svegliati" la scuoto delicatamente.
"Mhh" mugugna nel sonno.
"Daiii" la scuoto forte.
"Va bene ho capito" faccio uno sguardo maligno, prendo il cuscino che ha sotto la testa, e la prendo a cuscinate.
"SVEGLIATIII" continuo a dargli le cuscinate.
Vedo che si alza ai piedi del letto mentre si gratta gli occhi.
"Ma o saij ca sij proprij na rompa cazz?" Dice ridendo.
"Beh si... Buongiorno" l'abbraccio
"Dai su lavati e vestiti che tra poco dobbiamo andare a farci belle" dico dolcemente.
"Va bene mo veng, aspiettm abbasc" dice lei ricambiando il sorriso.
Vado giù in cucina e trovo Don Salvatore e Pietro a fare colazione.
"Buongiorno piccré, oggi ti vedo felice" dice Don Salvatore ridendo
"Si lo sono e come, stamattina io e Elena andremo a farci belle per la festa di Pietro" dico sorridendo.
"Ahhh quindi stasera aggià mettr e bodyguard nguoll a vuij" dice ridendo Pietro.
"Si mi sa proprio di si" rido anche io a mia volta.
"Ciro?" Chiede Don Salvatore
"Sta ancora dormendo" dico io
"Vabbuò nun o scetà è meglij, altrimenti chill fa nata scenat" dice
"No no non si preoccupi" sorrido.
"Eccomi qua" scende Elena
"Buongiorno Elena" dice Don Salvatore.
"Buongiorno don Salvatore, oggi io e Arianna andia-" non finisce di parlare che la interrompe
"Sisi lo so, andrete a farvi belle. Facit buon, iat e divertitevi" sorride Don Salvatore
"Grazie mille" sorrido.
"Amo aspetta vado a prendere la borsa con il telefono e arrivo" dico.
"Si amo va ti aspetto qua" dice Elena.
Salgo sopra, entro nella stanza senza fare rumore, prendo il telefono e la borsa.
"Aro vaij?" Sento dirmi da dietro.
"Buongiorno anche a te eh" dico fredda.
"T'agg itt aro vaij" ringhia.
"Vado con Elena dal parrucchiere, ci vediamo più tardi" dico.
"M le chiest primm a me si putiv ij?" domanda
Ma questo sta fuori.
Questo sta veramente male.
Ma come adesso devo dirgli pure quando esco?
Bah.
"Ciro no, perché tu non sei nessuno per dirmelo, faccio quello che voglio nella mia vita". Dico.
"Ringrazij a Gesù Crist ca m sfaster e t vattr, sennò già stiv nderr" ringhia dietro.
"Ciao" chiudo la porta senza nemmeno risponderlo.
Mi minaccia pure.
Non posso mettere nemmeno piede fuori casa che lui inizia a farmi l'interrogatorio.
Non sta bene.
"Elena scusami se ti ho fatto aspettare, ma Ciro mi ha dovuto prima fare l'interrogatorio e poi uscire" dico
"Maronn chill a rutt o cazz" dice Pietro.
"Pietro tranquillo" gli metto una mano sulla spalla.
Salutiamo e usciamo di casa.
Saliamo sulla moto di Elena e partiamo per Napoli.
Giriamo Mergellina, i Quartieri Spagnoli ovvero dove abito, Forcella e addirittura il Rione Sanità.
"Quanto è bella" dico rimanendo scioccata.
Arriviamo dalla parrucchiera.
"Buongiorno signore, come vi posso aiutare?" Ci accoglie con un caloroso sorriso.
"Buongiorno, allora a me devi tagliare giusto le punte e poi farmi un mosso sceso, non deve essere troppo concentrato. Poi vedi tu come me li vuoi aggiustare." Dico per poi sorridere.
"Invece a me devi farmeli alzati, tipo come se fosse uno chignon. E magari mettermi qualche abbellimento carino" dice Elena.
"Va bene signore accomodatevi che adesso iniziamo" dice la parrucchiera.
La parrucchiera inizia a fare lo shampoo a me.
"Amo sarai bellissima" mi dice Elena.
"Grazie amore anche tu" dico.
"Non vedo l'ora che arrivi stasera, staremo insieme tutta la serata" esulta Elena.
"Siii, anche io lo sono" dico
"Ti vedo un po' pensierosa, sei sicura che vada tutto bene?" Mi chiede Elena.
"Ciro" esito solamente.
"Cosa ti ha fatto?" Dice Elena
"No no nulla non ti preoccupare. Il fatto è che io mi sono innamorata perdutamente, ma non posso accettare che lui abbia questi caratteri possessivi nei miei confronti. Così mi fa ricredere su tutto, addirittura che lui non si fidi di me" dico tenendo ancora la testa all'indietro mentre la parrucchiera sta sciacquando.
"Amo non sei tu quella sbagliata, è lui.
Per essere così possessivo nei tuoi confronti, e dirti 10 domande prima di uscire, vuol dire che non si fida di te. Ma è lui che non vuole no che non può, tu gliel'hai detto in tutti i modi, quindi ritieniti con la coscienza pulita". Dice Elena per rassicurarmi
"Si lo so perfettamente, io non sto facendo nulla di male, sto solo uscendo come dovrebbe fare ogni ragazza alla mia età." Dico
"Ecco vedi? Ci stai arrivando stesso tu" dice
"Hai ragione, oggi è una bella giornata è meglio non rovinarla." Sorrido
"Giusto" sorride lei.
La parrucchiera finisce di farmi lo shampoo e mi fa sedere sulla sedia, mentre lei inizia a farlo a Elena.
Una volta che finisce ad Elena, la fa sedere sulla sedia a fianco alla mia.
Inizia a tagliarmi le punte, e poi li asciuga. Prende la piastra e con un movimento leggero, mi fa i mossi non troppo concentrati, sono leggeri, e poi me li abbellisce con qualche rosellina bianca.

 Prende la piastra e con un movimento leggero, mi fa i mossi non troppo concentrati, sono leggeri, e poi me li abbellisce con qualche rosellina bianca

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(Non ho trovato le roselline)
Invece ad Elena gli fa uno chignon anch'esso abbellito con delle roselline

(Non ho trovato le roselline)Invece ad Elena gli fa uno chignon anch'esso abbellito con delle roselline

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"Ecco finito" dice la parrucchiera.
"Oddio Elena sei bellissima" metto una mano sulla bocca.
"E tu, tu sij na stell" mi abbraccia mentre io ricambio.
Arriviamo alla cassa.
"Quant'è?" Dico.
"50 euro" dice
Molto economica la signora.
"Amo facciamo 25 tu e 25 io" dice Elena.
"Va bene" dico
Una volta che abbiamo pagato, usciamo.
"Adesso è il momento di andarci a fare le unghie" dice Elena
"Suuu andiamo" la tiro per la mano, saliamo sulla moto e partiamo.





Pov's Ciro
Sto parlando con mio padre e mio fratello della festa di stasera.
"Allora ho contattato il titolare di questo ristorante, e stasera la festa la faremo su un ristorante in cui si vedrà tutta Napoli" dice mio padre.
"E o wedding planner, a che or ven per abbellire la casa e o ristorant?" Chiede Pietro.
"Ven e 4" dice mio padre
"Vabbuò, Arianna a che or ven?" Chiedo io.
"Nun o sacc" dice mio padre
"Nun t la itt pà?" Inizio ad innervosirmi.
"No Ciro le lascià sta" dice mio padre ringhiando.
È meglio che mi sto zitto.
"Stasera c v mttit?" Dice mio padre
"Allora ij m mett na bella cammis nera, ca giacca blu e o pantalon nir, aggià essr nu Re" dice mio fratello ironico, facendo ridere a me e mio padre.
"Tu invec c t miett Ciro?" Chiede mio padre
"La camicia nera con i disegni in oro, o pantalon nir e a giacc ro stess culor" dico
"Staser sarete troppo bell, modestament non pkke sit e figlij mij, ma sit tropp bell" dice nostro padre abbracciandoci.
È severo ma gli voglio bene.
"E tu pà? Comm t viest?" Dico.
"Ij staser m mett cu na cammisa ner, na giacca oro, e po nu pantalon nir" dice
"E pà pur tu staraij bell" dico.
"Sentite io una cosa ve la devo dire. Pure se tra noi tre ci sono delle incomprensioni, ca c fann sulament appicccà, nun vo ricr ca ij nun c voglij ben anzi sit a vita mij tutt e duij. Da quando vostra mamma non ci sta più, a vita mij è cagnat radicalment, nun sapev manc comm v l'era ricr"
"Pà mo tu sta cosa nun le ricr chiu, io e Ciro stamm ca p chest, simm fortunat a ave nu pat comm a te, è over Cirú?"
"Si pà av ragion Pietro. È ver ca c'appicccamm ma so cos normal. Pur i teng nu caratter brutt, ma comunque so fatt accussij. Quindi tu nun staraij mai sul" lo consolo.
Io Ciro Ricci, boss di camorra che consolo mio padre?
Non l'ho mai fatto, e mi sento strano.
"Cirú nun fa niente ca tien stu caratter, tien o sang re Ricci." Dice mio padre accarezzandomi la nuca.
"V voglij ben uagliú" dice nostro padre per poi abbracciarci.
Non c'è mai stato questo amore in famiglia.
C'era solamente quando era viva nostra mamma, lei si che sapeva rianimare l'atmosfera con un sorriso.
Sono felice che adesso ci siamo confessati un amore come la famiglia.
"Allora mo torniamo come prima, e jamm a priparà ca staser ammà arrvutà"dice nostro padre.
Io e Pietro ci guardiamo e sorridiamo.

Tu sei solo tutto|CIRO RICCI🌹Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora