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Pov's Arianna
Stavo in pizzeria con Elena e stavamo ordinando le pizze.
Improvvisamente vedo un volto familiare, avvicinarsi con aria minacciosa.
Oddio.
Ciro.
Ma come ha fatto a sapere dov'ero?
Ma cosa ci fa qua?
Posso vivere una mia vita?
Mi strattona dal braccio e mi fa alzare dal tavolo.
"Tu mo vien cu me"ringhia urlando.
La gente che ci guarda
Mi stacco dalla sua presa.
"No Ciro ho bisogno di uscire, non puoi tenermi rinchiusa in una stanza come un animale. Fammi vivere la mia vita" dico piangendo.
"A vita toij e pur a mij" urlo ringhiando.
Improvvisamente vedo le guardie avvicinarsi.
Guardia: "allora che sta succedendo?" Dice
"Nient è tutt appost" dice Ciro.
La guarda mi vede che sto piangendo e subito capisce che Ciro mi sta dando fastidio.
Guardia: "no non credo proprio, sta importunando questa ragazza" dice
"Sta ragazza è a uaglion mij" ringhia davanti alla guardia.
Guardia: "Signore sarà meglio che si allontani lei, altrimenti dovremmo farlo noi con le forze" dice con molta calma.
Io continuo a guardare la scena piangendo.
fatelo andare via.
"Arianna vien cu me" mi strattona.
"NO CIRO LASCIAMI, PER FAVORE AIUTATEMI" urlo in preda al panico.
"STATT ZITT" urla Ciro per poi darmi uno schiaffo.
Le guardie con una mossa veloce mi staccano da Ciro, e mi lasciano andare mentre a lui lo prendono e se lo portano via.
"NOO LASSATM, ARIANNA IJ T'ACCIR" urla dimenandosi dalla presa.
"T'ACCIR CU CHESTI MAN E CAPIT? Urla.
Le sue urla poco dopo le sento sempre più lontane.
Mi siedo e piango abbracciata a Elena.
"Piccré sta tranquill, è passat shhh" mi accarezza.
"Ma perché non mi fa vivere la mia libertà?" Dico con la voce rotta dal pianto.
"Perché ormai si è innamorato di te" dice.
Perché è innamorato di me?
Se fosse veramente innamorato di me,mi lascerebbe vivere la mia vita e non elemosinarla
"No non è innamorato di me, sono stata solamente una stupida a crederci" mi alzo piangendo.
"Vado a casa, non c'è la faccio più a stare qui" dico per poi andarmene.
"Aspett Arianna mo veng pur ij, nun t voglij lascià sol a te" mi consola.
Così la prendo per mano e ce ne andiamo insieme.



Pov's Ciro
Sto in questura, mentre i carabinieri mi stanno domandando quello che è successo.
Ho sbagliato, lo so.
Ma sinceramente non me ne pento.
Arianna è mia che lo voglia o no.
"Come si chiama?" Chiede il carabiniere
"Ciro Ricci" dico
"Lei è consapevole di quello che ha fatto Ricci?" Dice il carabiniere con aria un po' innervosita.
"Si" mi limito a dire.
"Perché l'ha fatto?" Domanda.
"Perché nun support ca a adda ascí, sapenn ca ij so gelus" dico con rabbia.
"La sua risposta è da definirsi totalmente fuori da ogni senso della ragione. La sua ragazza se lo ama davvero, uscirà con quell'intento giusto. Da come ho visto è una brava ragazza, non credo che la tradisca."
Dice il carabiniere.
"Se o pens sulament e m tradì, accir che man mij" ringhio.
"Bene perfetto, ma ricordi che dopo c'è il carcere di Poggioreale che l'aspetta" dice il carabiniere.
"Vabbuò tant ij so abituat" dico.
"Mi dispiace ma non ne sarei così certo. È uno dei carceri più potenti che esistano a Napoli" dice
"O sacc song e Napl, no e Milan" dico
"Mo m n pozz ij?" Dico, ad un certo punto prima di prendere la pazienza
"Le scrivo un'autorizzazione e poi potrà andare, se lo farà di nuovo andrà direttamente dietro le sbarre" dice il carabiniere.
Non lo rispondo proprio.
Dopo che il carabiniere finisce di  scrivere l'autorizzazione, mi fa uscire.
Esco dalla questura e leggo l'autorizzazione.
"Il giovane ragazzo di 18 anni Ciro Ricci noto come boss camorrista, si è ritrovato ad assalire una ragazza indifesa in cerca di aiuto. Si è mostrato un ragazzo violento e senza scrupolo di giudizio".
"Ma vafangul" dico.
Vado sulla mia moto e parto per andare a casa.
Arrivo sotto casa, apro la porta e trovo mio padre, mio fratello seduti a tavola con le braccia incrociate, hanno uno sguardo arrabbiato.
"Cià" entro chiudendo la porta alle mie spalle.
"M vulit ricr che succies oppure amma sta ca tutt a iurnat?" Dico.
"Cirú assiett" indica mio padre la sedia.
Mi siedo a aspetto che parlino.
"M vuò ricr che succies a Napl?" Mi inizia a dire mio padre
"Agg vist a Arianna, pkke?" Chiedo.
"Dic pur pkke? Ce fatt fa na figur e merd annanz a tutt quant, ce rat nu buff, t sij fatt purtà pur re guardij, e tu tien pur o curaggij e ricr pkke?"dice mio padre innervosito.
Ma cosa cazzo vuole?
Io con Arianna faccio quello che cazzo mi pare.
"Ij cu chell facc chell ca voglij ij" ringhio.
"Cirú ragion, nun sol miett o scuorn nguoll a famigliij, ma po è na uaglion no nu giocattl. E si continuj accussij, vaij sul in do peggij" interviene mio fratello.
"Jatvenn a fancul, tu e iss" mi alzo.
Mentre sto per andare via mio padre mi blocca dal braccio.
"O saij pkke faij accussij? Pkke tu nun vuò senti e ragion, tu ossaij ca staij sbagliann ma nun to vuò sntí e ricr" dice mio padre.
chiudo gli occhi e sospiro, per poi andarmene.

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