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Non aveva mai visto una città, era molto più bella rispetto all'Arca.
Ogni volta che Charlotte girava l'angolo per cambiare strada, si ritrovava davanti nuovi edifici che non aveva mai visto prima, perfino le insegne luminose di un bar le sembravano qualcosa di magnifico.
"Si è fatto tardi, forse dovremmo tornare" Clarke diede un'occhiata all'orologio della macchina che segnava quasi l'una di notte.
"Non dirmi che non ti piace tutto ciò" Charlotte continuava a guidare senza mai fermarsi o rallentare.
"Si si, mi piace, ma domani dobbiamo svegliarci presto" Clarke in realtà sarebbe voluta rimanere un altro po', ma poi domani sarebbe stata stanca.
"Ok allora ti riaccompagno alla Yale" Girò l'angolo per tornare indietro.
"Tu non vieni con me?" Clarke tenne lo sguardo fisso su di lei, aspettava una risposta.
"No, vado da degli amici, torno domani mattina presto" Annuì e riposò il suo sguardo fuori dal finestrino.
Appena Charlotte la lasciò all'entrata del college lei entrò velocemente nel dormitorio per poi andare in stanza.

La mattina dopo appena si alzò, Clarke non trovò Charlotte, ma pensò che magari era già andata a lezione.
Si fermò di colpo quando notò che sul letto non c'era nemmeno più la sua roba.
Decise allora di andare i segreteria, non è che aveva deciso di cambiare stanza? Non le stava forse simpatica?
"È stata espulsa" Disse la segretaria appena Clarke chiese che fine avesse fatto la sua compagna di stanza.
Si stupì sentando la risposta, cosa aveva combinato? E come aveva fatto a farsi espellere in soli due giorni di college?
"Come mai?" Si azzardò a chiedere, anche sapendo che molto probabilmente non le avrebbero dato risposta.
"Non mi è permesso dirlo" Clarke annuì, lo aveva immaginato.
"Ma avrai una nuova compagna si stanza" Clarke se ne stava per andare quando la signora la interruppe.
"La sua compagna si è traferita e ora starete nella stessa stanza. Credo che sia già arrivata nella tua camera" Clarke la ringraziò e tornò di corsa in camera per conoscere la sua nuova compagna.
Subito dopo aver aperto la porta, rimase paralizzata e un sorriso le apparve sul volto, insieme agli occhi che iniziavano ad inumidirsi.

Clarke entrò nella cella, ancora colpita dalla morte di Bellamy, con Raven e Miller dietro di lei che la seguivano.
Si guardò intorno e il suo sguardo cadde su Octavia la quale sorrise nel rivederla.
Non erano mai state molte legate, ma erano amiche e c'erano sempre state l'una per l'altra.
Octavia si alzò dal letto e Clarke le andò incontro, abbracciandola.
"Mi dispiace tanto Octavia" Clarke tirò su con il naso per cercare di non far scendere le lacrime.
"Lo so" Octavia si strinse più forte sulla spalla di una delle poche persone di cui poteva fidarsi.

"Octavia..." Clarke non riuscì a trattenersi.
"Già. Sai già il mio nome, te l'hanno detto in segreteria?" Giusto. Se l'era dimenticato. Il cuore di Clarke si fermò di colpo, Octavia non sapeva chi era. La sua migliore amica non si ricordava della sua esistenza.
"S-si, si me l'hanno detto lì" Affermò il più decisa possibile.
"E tu sei?" Octavia la guardò aspettando risposta.
"Clarke" La sua voce era bassa, era triste dato che non si ricordava di lei.
"Sei sicura che non ci siam già viste? Mi sembra di conoscerti da sempre?" Octavia domandò scherzando e Clarke sorrise, sapesse che si conoscono da cento e passa anni.
"No, non credo" Clarke ridacchiò, ma già il fatto che per lei era familiare la fece stare meglio e poi era contenta per una cosa, dove c'è Octavia, c'è Bellamy.

Spero che il capitolo vi sia piaciuto 💓

uli

Do you remember me? ~Bellarke fanfiction~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora