"Clarke!" Urlò Octavia che era seduta sul letto, alla sua amica, la quale era in bagno.
"Che c'è?!" Rispose Clarke, sempre gridando.
"Bellamy mi ha chiesto se vogliamo andare con lui e i suoi amici in discoteca!" Non erano mai state in una discoteca, sarebbe stato figo.
"Abbiamo cose più importanti a cui pensare!" Ma lo stesso, far tornare la memoria a tutti era la priorità.
"Avanti! Per una sera possiamo lasciarci andare!" Clarke non capiva se Octavia stesse dicendo sul serio oppure no.
"Raven viene?!" Le chiese, magari Rav sarebbe riuscita a convincerla che andare in quel posto sarebbe stato solo una perdita di tempo.
"Le mando un messaggio e glielo chiedo!" Octavia prese il suo telefono e le scrisse.
"Ha detto che sta venendo!" Disse qualche secondo dopo.
"Ma viene o no stasera?!" Clarke cercò di capire meglio la situazione.
"Non ne ho idea! Mi ha detto che sta venendo qui!" Octavia non finì nemmeno di parlare che Raven entrò nella stanza.
"Giorno" Si sdraiò nell'altro letto e aspettò che qualcuna le dicesse qualcosa.
"Cosa?" Raven non capiva perché Octavia la fissava.
"Stasera ci sei o no?" Octavia si stava chiedendo se lei aveva veramente avuto A.l.i.e. nella mente.
"Ah si, Bellamy me l'ha detto. Comunque si ci sono" Raven aveva ricevuto qualche minuto prima il messaggio di Bellamy.
"Cosa?!" Esclamò Clarke aprendo la porta del bagno e uscendo in accappatoio.
"Non dovremmo fare altre cose prima?" Continuò scioccata che alle altre non interessasse niente.
"Clarke vieni" Octavia le parlò delicatamente, l'afferrò per un polso e la portò a sedere sul su letto vicino a lei.
"Ascolta. Noi non abbiamo mai vissuto una vita semplice, almeno non come gli altri adolescenti della nostra età. A malapena diciassette anni io ho perso Lincoln, tu Lexa e Raven Finn, poi per non parlare di tuo padre, Wells, Sinclair, Ilian, Jasper e tutti gli altri.
A diciasette anni io ho dovuto combattere in un conclave fino all'ultimo sopravvissuto, Raven ha dovuto combattere contro un'intelligenza artificiale per salvarci e tu hai dovuto comandare, proteggere e salvare un popolo di persone, nonostante non fosse tuo il compito" Octavia mentre parlava dovette asciugarsi una lacrima, stessa cosa che fecero Clarke e Raven, perché quei ricordi facevano troppo male.
"Quello che ti voglio dire è che ce la meritiamo una sera per essere delle adolescenti normali, di quelle che vanno in discoteca, si ubricano, si fidanzano, ecc...
Ci meritiamo di essere normali per una volta" Octavia aveva veramente fatto un bel discorso.
"Hai ragione, è che-" Clarke venne interrotta prima di riuscire a terminare la frase.
"Hai paura di non riuscire a far ricordare le cose a Bellamy?" Raven azzeccò proprio il motivo, era quella.
"Quindi scrivo che ci andiamo?" Octavia le guardò per conferma e Raven annuì.
"Octavia" Clarke le parlò appena Raven si distrasse un attimo.
"Ma Levitt? Cioè tu e lui..." Non riusciva nemmeno lei a capire cosa voleva dire.
"Mi piaceva anche a Bardo, lo sai"Octavia alzò le spalle e sia lei, che Clarke sorrisero, mentre Raven si accorse ora di quello che stavano facendo le altre due.Spero che il capitolo vi sia piaciuto 💓
uli
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Do you remember me? ~Bellarke fanfiction~
Fanfiction~completa~ Se vi piace piangere questa storia fa a caso vostro :) Cosa succederebbe se Clarke appena terminata l'ultima guerra tornasse indietro nel tempo, precisamente nel 2020? E se questo fosse l'unico modo per riportare in vita Bellamy, anche...