Clarke sospirò alzando la testa e guardò fuori dal finestrino del taxi, doveva ritrovare i suoi amici, tutti, soprattutto Bellamy. Voleva accertarsi che stesse bene e che "Lexa" non le avesse detto una cavolata.
"Finalmente andrai al college che hai sempre desiderato" È fantastico, anzi sarebbe davvero fantastico se lo avesse desiderato veramente, ora non sapeva nemmeno dove stesse andando.
Abby appena finì di parlare le prese la mano, sempre restando sorridente.
Clarke era contenta di rivederla, la credeva morta, cioè era morta, ma non in quella realtà.
Il taxi si fermò e entrambe uscirono dalla macchina. Appena il taxista uscì le valigie dal portabagagli, iniziarono ad incamminarsi verso l'interno della struttura.
Clarke lesse il nome "Yale" scritto in un cartello, quello doveva essere il nome del college.
Continuarono a proseguire, fino a quando si fermarono davanti a uno sportello, la reception.
Abby e la receptionist continuavano a parlare di cose che anche a Clarke sarebbero dovuto interessare e che avrebbe dovuto ascoltare, ma era troppo occupata ad osservare il tutto.
Aveva letto da dei libri sull'Arca di com'erano le scuole prima del Praimfaya, però vederle dal vivo faceva tutto un altro effetto.
"Starai nella stanza 238 al secondo piano, la tua compagna di stanza si chiama Charlotte Johnson, è arrivata ieri" La recptionist alzò la voce per far capire che aveva finito di parlare e che quelle ultime cose erano le più importanti e per fortuna Clarke riuscì ad ascoltarle.
Charlotte. Questo nome le sembrava familiare, come domenticare quella bambina che aveva ucciso il suo migliore amico Wells? Anche se alla fine un po' le era dispiaciuto per la sua morte.
Comunque non poteva essere lei, era troppo piccola, avrà avuto dodici anni quando era scesa sulla terra con i cento, ora non si sarebbe potuta trovare al college!
"Clarke io devo andare ora" Abby prese le chiavi dalla mano della receptionist e gliele porse.
"Ci vediamo a Natale" Clarke l'abbracciò e Abby la strinse forte a sé, per poi uscire dalla scuola e dirigersi verso il taxi.
"Si lì sono le scale" La receptionist indirizzò Clarke verso destra e lei annuì in segno di ringraziamento.
Girò la chiave nella serratura e aprì la porta.
"Ciao" Una ragazza della sua stessa età con i capelli biondo cenere la salutò, doveva essere Charlotte, ma un'altra Charlotte, non quella "vera" dei cento.
"Ciao, sono Clarke" Woah, una persona che non conosceva Clarke come Wanheda, magnifico, meglio così, se avesse saputo quante persone aveva ucciso, sarebbe finita all'ergastolo.
"Charlotte" La ragazza le sorrise e lei appoggiò le suo valigie sul letto vuoto, non su quello dove era seduta la sua nuova compagna di stanza.
"Da dove vieni?" Merda. Clarke non lo sapeva. Erano negli stati uniti, no? O voleva sapere lo stato? Oppure la città? Oddio.
"V-vengo da-" Venne interrotta da qualcuno che bussava sulla porta, per fortuna.
"Non aprire" Disse Charlotte e Clarke rimase stupita.
"Sono quelli nuovi che sbagliano stanza" Abbozzò un sorriso e si mise a disfare le valigie, pregando che Charlotte si fosse dimenticata della domanda di prima.Hey spero che il capitolo vi sia piaciuto 💓
uli
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Do you remember me? ~Bellarke fanfiction~
Fiksi Penggemar~completa~ Se vi piace piangere questa storia fa a caso vostro :) Cosa succederebbe se Clarke appena terminata l'ultima guerra tornasse indietro nel tempo, precisamente nel 2020? E se questo fosse l'unico modo per riportare in vita Bellamy, anche...