Prologo
"Per quanto tempo è per sempre?"
"A volte, solo un secondo"
(Alice e Bianconiglio, Alice nel paese delle meraviglie.- L. Carrol)
Stanotte ho fatto un sogno...
New York a febbraio è talmente fredda che l'aria mi taglia le guance e le Noona continuano a mettermi le creme viso per evitare che mi scotti con il freddo.
Mi giro nel caos di quella città piena di luci, che non è Seoul, stringendomi nel giaccone, con la testa infossata come una tartaruga lasciando solo gli occhi fuori. Ho le lacrime dal vento gelato che mi assale, perché fa così freddo?
Sono sempre stato un tipo freddoloso ma nemmeno a Seoul, in questa stagione fa così freddo, è febbraio perché soffro così tanto, mi battono i denti e il respiro si condensa in piccole goccioline, eppure ho il giaccone.
Mi guardo intorno e non vedo Jungkook-ah anche se prima stavo parlando con lui, stavamo camminando verso il VAN ...
Ma perché sono solo? No, aspetta! Non è possibile che io sia a New York, perché siamo ad inizio 2021 e noi non ci possiamo muovere dalla Corea non siamo vaccinati e facciamo tutto in streaming, come mi mancano i concerti, lo avevamo fatto proprio li a capodanno del 2020, faceva freddo ma non così tanto. Sono vecchio ormai... non posso sopportare tutto questo e ho fame, ho voglia di Ramen.
Dove saranno gli altri? Dov'è il manager? Mi... mi ricordo l'albergo, ma non ho idea di come arrivarci.
Un taxi, prenderó uno di quei taxi gialli e chiederò di portarmi là, anche se non mi ricordo che albergo è, cioè mi ricordo com'è fatto ma non come si chiama. Jimin è quello bravo e organizzato che ricorda tutto per tutti, io sono quello che si sveglia e fa cose a cazzo, figuriamoci se mi ricordo dove sia un cazzo di albergo.
Non riesco a spiegarmi con l'autista, è un uomo strano mi ricorda il protagonista di Frankenstein Junior ma con un enorme papillon e un completo gessato, è come se parlassimo due lingue differenti.
In realtà stiamo parlando due lingue differenti, io coreano, lui inglese con un fortissimo accento indiano e non mi vengono in mente le parole che mi servono. Cerco di spiegarmi per un po', ma lui continua a non capire e io continuo a non ricordarmi le parole e tutto diventa così... è frustrante, ecco cos'è.
Sento una voce cristallina che parla di fianco a me e quasi mi prende un accidente.
Impreco a denti stretti e mi giro a guardarti, sorpreso, quando sei apparsa? Hai i capelli corti, rossi, e gli occhi verdi, di un verde strano, non so come definirlo sono magnetici.
Ti ho già vista, mi ricordo dei tuoi occhi così strani, ma tu non eri tu e il sogno era diverso, solo quelli sono sempre tutti uguali. So di averti già visto da qualche parte ma non ricordo bene dove. Ecco dove sono, sono... in un sogno.
Non parli coreano ma ti capisco lo stesso, come se la mia testa traducesse in automatico.
Come faccio a capire te e non il tassista?
Come fai a sapere dove è il mio albergo a New York?
Ti conosco, ma non so dove ti ho già vista, non mi ricordo. Mi chiami con il mio nomignolo, Seokjinie, come se mi conoscessi da una vita.
![](https://img.wattpad.com/cover/271594375-288-k424448.jpg)
STAI LEGGENDO
The Dreamwalker e altri racconti
FanfictionAvete mai fatto un sogno così reale da sembrare vero? Così reale che vi sembra di conoscere la persona davanti a voi? Se il destino, nei panni di un buffo omino, s'intromettesse, nei vostri sogni, indicandovi la via da prendere? Cosa fareste? Lo seg...