Epilogo
"«Non credere mai di essere altro che ciò che potrebbe sembrare ad altri che ciò che eri o avresti potuto essere non fosse altro che ciò che sei stata che sarebbe sembrato loro essere altro.»
Alice nel Paese delle Meraviglie - L. Carroll
- I'm not a perfect person, There's many things I wish I didn't do.- canticchi in modo stonato. Conosco quella canzone, è una delle mie ballad preferite, "The Reason" degli Hoobastank. Sento la tua voce nella mia testa.
Sono accecato dalla luce, sento il fruscio degli alberi e il rumore delle cicale. Mi guardo intorno e vedo in un giardino circondato da grandi alberi, li conto, non so perchè ma sono sette, come noi.
Dove sono?
- Oh... io... credo che siamo nel giardino della casa che condivido. Anche se è un po' diversa.- sei seduta a fianco ad un tavolino da giardino in ferro battuto.
Stai sorseggiando un Frappuccino di Starbucks e hai un enorme cappello bianco con un fiocco gigantesco nero ed un paio di occhiali da sole enormi con la montatura bianca.
Anche io sono in completo bianco, con un buffo papillon nero, sembriamo vestiti in tono. Ti guardo e scoppio a ridere, sei buffissima così.
Sei bella, ma sei ridicola vestita così, con quel vestito bianco senza maniche. Ti alzi e mi guardi accigliata, incroci le braccia sotto il seno.
- Ti sembra il momento di ridere?- sei imbronciata anche se non sembri arrabbiata perché i tuoi occhi ridono, mi avvicino per baciarti. Scoppi a ridere, appoggiando il cappello sul tavolino e rivelando i tuoi capelli, che sono platino, lunghi fino a metà schiena.
Stai bene così, lo sai? Sei raggiante e io sono felice, sei la cosa più bella che abbia mai visto. Sei la MIA cosa perfetta.
"Lo sai che l'ho lasciata la mia ragazza? Vorrei incontrarti davvero perché sei così reale. Perché siamo qui?"
- Non lo so, mi sono svegliata in giardino già vestita così...E' arrivato un Omino Buffo, con un completo gessato e un papillon gigante, sembrava un cappellaio Matto. Mi ha dato il frappuccino, ha detto di sedermi ad aspettarti e mi ha consegnato una busta. Ah... ah... Ha detto che era il momento di vedere qualcosa e mentre parlava è sparito. Ha fatto proprio "POP" ed è sparito... Sai? Nella busta c'era scritto di entrare in quella porta là.-
Ti stacchi dalle dalle mie braccia e indichi una porta bianca, al centro di un campo di grano. Sono perplesso, non so cosa ci faccia una porta in mezzo a un campo, ma poi penso che è un sogno ed è normale che sia assurdo.
Perché siamo vestiti così?
Hai un abito da sposa ora che lo vedo meglio, o da sera... con un enorme fiocco nero sul retro. Mi prendi per mano, iniziando ad attraversare il campo di grano, con la gonna tra le braccia per riuscire a camminare. Non mi ascolti sei troppo impegnata a guardare dove pesti i piedi.
- Perché... mi dovevo sposare con il ragazzo della casa lì dietro, ma poi io... non...non mi ricordo cos'è successo dopo.- ti guardo stupito e mi blocco. Torno a camminare dietro di te. - Era un po' di anni che stavamo insieme e avevamo deciso di sposarci, poi abbiamo avuto dei casini e abbiamo posticipato all'estate, no anzi a settembre dell'anno successivo e poi... non mi ricordo cosa è successo.-
"Quindi ti devi sposare fra qualche mese?"
Lo penso, con un insieme, tra gelosia e rabbia. Perché mi stai prendendo in giro? Perché ti comporti come se mi amassi quando invece ami un altro, che sposerai fra pochissimo, perché sembri così splendente per me se poi splendi per qualcu'altro?
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The Dreamwalker e altri racconti
FanfikceAvete mai fatto un sogno così reale da sembrare vero? Così reale che vi sembra di conoscere la persona davanti a voi? Se il destino, nei panni di un buffo omino, s'intromettesse, nei vostri sogni, indicandovi la via da prendere? Cosa fareste? Lo seg...