The day we broke up (K.Nj) - Parte 1

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Prologo


Ti ho conosciuta quattro, forse sei anni fa.

Come passa in fretta il tempo quando lo si condivide con la persona che ami.

Sì, sono sei anni. E' stato dopo la pubblicazione di "The Most Beautiful Moment in Life. Pt1", credo di averti notata quel giorno in riunione.

Stavamo discutendo di alcuni nuovi brani da aggiungere nella seconda parte, hai aperto la porta e io sono sobbalzato, non mi aspettavo che qualcuno entrasse. Ti hanno presentata come la segretaria di produzione, eri appena uscita dal tirocinio universitario e iniziavi a lavorare nel nostro mondo, nel mio mondo.

Ricordo il profondo inchino che hai fatto quando ti sei presentata con le guance in fiamme, ricordo che ti avevo vista da qualche parte, forse in mezzo alle trecento Army presenti il giorno del nostro debutto.

Non so cosa mi abbia attratto di te, se il tuo corpo, la tua testa o i tuoi occhi che, nonostante il taglio orientale, sono di un nocciola chiarissimo.

Ti sei seduta in silenzio dietro di me e hai ascoltato tutto quello che dicevamo. Quando Jimin ripeteva quello che i produttori avevano appena detto mi distraevo e sentivo solo il rumore del tuo respiro.

Non ho avuto il coraggio di chiederti subito di uscire. Sono, cioè: ero uno da una botta e via.

Ebbi qualche relazione brevissima al liceo prima del debutto, poi basta. Dopo la mia vita è stata completamente annullata dalla carriera musicale.

Siamo rimasti due semi sconosciuti per anni.



Un giorno ti ho vista leggere un libro in una delle sale relax dello staff. Eri così presa dalla lettura che quella cosa mi spinse ad avvicinarmi.

Mi sedetti accanto a te, in silenzio; lessi qualche parola del libro e ricordai di averlo già letto. Feci finta di non conoscerlo solo per parlarti.

- Ciao! Cosa stai leggendo?- ricordo che hai sussultato e io ho sorriso.

- Oh... Ciao. Uhm... un libro di Murakami " A sud del confine, a ovest del sole".- eri incerta, avevi sistemato sul naso gli enormi occhiali da vista ed eri tornata a leggere, in un assoluto mutismo. Le guance ti erano diventate di un intenso rosso.

- Mi chiamo Namjoon.- dissi così, stavo cercando un modo per fare conversazione.

- So come ti chiami, Namjoon-ssi. Noi... ci vediamo praticamente tutti i giorni. Io... ti vedo praticamente tutti i giorni.- avevi balbettato con la testa ancora affondata nel libro.

Ero rimasto lì ad aspettare che tu dicessi qualcos'altro, ma nulla: silenzio. Pensai che di non interessarti, forse non ero il genere di persona con cui eri abituata ad interagire. Non ti avevo mai vista insieme a tanta gente, eri sempre in disparte, leggevi sempre e alle riunioni rimanevi sempre in un angolo, in silenzio.

- Mi chiamo Chohee. - la tua mano era allungata verso di me. Avevi gli occhi bassi, eri così timida che mi avevi fatto subito tenerezza.

La tua timidezza non è cambiata per nulla.

Quel tocco fu il nostro aggancio, in quel momento sono stato sommerso dal tuo mondo e da quel momento sei esistita solo tu.

Eri diversa dalle ragazze che mi erano cadute ai piedi fino a quel momento, il tuo mondo era nascosto e riservato.

Ero indeciso, non sapevo se chiederti di uscire perché avevo paura di un tuo rifiuto. Rimanemmo a parlare per un po' di libri, per rompere il ghiaccio, poi di musica e film, più parlavamo più la voglia di conoscerti s'ingigantiva.

- Vuoi uscire con me?- trovai il coraggio di chiedertelo, ero così imbarazzato che non mi uscivano le parole. Tu sei diventata di nuovo porpora, hai sbattuto le palpebre e hai annuito.

- Sì, va bene usciamo.-

Ero al settimo cielo.


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Siamo andati avanti fino ad adesso, con alti e bassi come tutte le coppie, nonostante i tour mondiali infiniti e i continui viaggi di lavoro.

Siamo andati un mese in giro per l'Europa, eri tu quella dietro le mie foto e i miei video, ma siamo riusciti a mantenere un bassissimo profilo per tutti questi anni e nessuno se n'è mai accorto.

Ufficialmente stiamo insieme solo da tre anni, ma non mi hai mai chiesto nulla, hai continuato a vivere nel tuo piccolo appartamento e nonostante io ti abbia proposto numerose volte di andare a vivere insieme hai sempre insistito per mantenere la tua autonomia.

Sopperisci alle mie manie del controllo, quando litighiamo cerchiamo sempre un compromesso e ci veniamo incontro e, cosa più importante, mi sopporti e supporti sempre.

Eppure questo rapporto così idilliaco e perfetto sta diventando così stretto che è soffocante.

Non riesco a pensare ad una vita senza di te, ma, in questo momento, l'unica cosa che voglio fare è rinnovare e cambiarmi.

E una parte del cambiamento riguarda te.

Non so se il mio amore è vero, oppure è frutto di un'abitudine che va avanti da un po'. Ho il dubbio atroce di non amarti più.


Ho intenzione di parlarti e dirti che dobbiamo lasciarci, lo farò in questi giorni. Voglio terminare questo rapporto, per me sta agonizzando.

Non mi piace l'idea di tenerti le mie ansie e i miei problemi nascosti, capisci subito se ho qualcosa che non va, sarebbe come nascondere la mano dopo aver lanciato il sasso.

Non voglio renderti troppo triste o disperata, non voglio farti soffrire troppo. Voglio farti capire che entrambi abbiamo bisogno di lasciarci per vivere una vita migliore, perché tu viva una vita migliore e trovi qualcuno che ti renda veramente felice e possa stare con te sempre, senza tutti i problemi che ti creo.

Nonostante io sia felice con te, forse la tua felicità non sono io.


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Angolo Autrice

Benvenuti nel fantastico mondo di Kim Namjoon.  

Saranno cinque capitoli molto particolari in cui viaggeremo all'interno di un sogno che si trasforma in dubbio esistenziale. Cosa succederà adesso?

Vi ringrazio per le stelline, i commenti e le letture. Vi adoro per tutto. 

Seguitemi sulla mia pagina MyffKosmos. 

Borahae

V. 

The Dreamwalker e altri raccontiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora